12. 𝘎𝘪𝘢𝘳𝘥𝘪𝘯𝘰 𝘥𝘪 𝘊𝘢𝘮𝘱𝘢𝘯𝘶𝘭𝘢

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Nefedar era un pianeta ricco, dove gli animali magici e le fate ed i maghi vivevano in armonia, lì non c'era posto per la discordia soprattutto perché i Sovrani, Re Nitrum e la Regina Kaya, si erano dichiarati da tempo non inclini alla violenza o alle maniere forti per arrestare il male che esisteva da tempo immemore nella Dimensione Magica, non che i due credessero che ci fosse speranza anche per i casi più disperati ma nel loro Regno coltivavano la consapevolezza che anche le forze del male avessero una buona ragione per fare ciò che facevano, non li giustificavano, ma si impegnavano a capirli.

Ma un po' della loro ideologia era venuta meno nell'esatto istante in cui degli occhi scuri, una risata da iena ed una scia di saette violetta gli avevano dato il bacio della buonanotte da cui non si sarebbero più svegliati.

Le mura esterne del Castello di Nefedar erano piene di crepe, dove prima c'erano finestre lucenti alte fino ai soffitti e vetrate che coloravano i pavimenti durante le serate danzanti ora c'erano cocci e lame taglienti. Gli arbusti e muri di rose spinate ricoprivano parte del palazzo ricordando il passaggio dei tre Stregoni che avevano condannato il popolo ad una decadenza senza ritorno; Bloom sospirò a quella vista ricordando in che condizioni fosse Domino prima che tutti loro riuscissero a farla risorgere riportando in vita il suo antico splendore, guardando Nefedar vide un'angosciante somiglianza.

Brandon strizzò l'occhio incredulo e puntò il dito verso qualcosa che nessuno dei suoi compagni aveva ancora notato "là! Codatorta e gli altri Specialisti stanno combattendo!" Combattevano mostri d'ombra, esseri infimi alti sinistri e spigolosi, nati nella Dimensione di Obsidian, avevano gli occhi rossi e la bocca distorta in un sorriso maligno, si nutrivano delle ali delle fate, erano più grossi dei cavalieri di Fonterossa, li spazzavano via con le braccia liberandosi il passaggio. "Devono essere opera degli Stregoni!" Esclamò dura Musa stringendo i pugni.

Stella strinse le labbra in una fila sottile e toccò la spalla del suo ragazzo "questo sembra proprio il lavoro per la fata del sole splendente" disse seria, Brandon si agitò "non puoi andare da sola!" La supplicò con lo sguardo ma Stella aveva già deciso "Brandon tesoro sono una fata, combattere i mostri è il mio dovere, per quanto mi facciano schifo..." disse stridula, Bloom le avvolse il braccio al collo "non preoccuparti Brandon, con Stella ci siamo noi" lo specialista si rilassò sul sedile dell'Owl. La bionda si imbronciò "tutta questa poca fiducia per il sole in persona...!" Mugugnò contrariata.

Sky si preparò per aprire il portellone e le ragazze si allinearono, pronte per trasformarsi ed uscire a combattere "diamoci la mano" propose Aisha allungando il braccio, Musa le strinse la mano, "li tratterremo il più a lungo possibile" avvertì Tecna, i ragazzi annuirono, Flora si voltò indietro e incontrò lo sguardo di Helia che annuì piano, Flora era una delle fate più forti, non si sarebbe mai fatta abbattere da dei mostri d'ombra, le gli sorrise e tornò a voltarsi, aspettando con le Winx il momento giusto per entrare in azione.

"Non potrò tenere a lungo il portello aperto altrimenti il vento ci risucchierà tutti! Reggetevi forte ragazzi!" Li avvertì il Re di Eraklyon.

Le ali delle sei Winx iniziarono a vibrare, polvere di fata attorno a loro, Sky aspettò ancora qualche secondo poi abbassò la leva e il portellone si aprì a metà "ora ragazze! Buona fortuna!"

"Anche a voi!" Gli rispose Bloom, si lanciarono fuori dall'Owl.

In un attimo le ragazze furono fuori dalla portata della loro vista, Sky risollevò la leva e il vento fu tagliato fuori dalla navetta con violenza.

"Ora cerchiamo Codatorta, e assicuriamoci che non ci siano feriti" disse il biondo.

Timmy era sovrappensiero "Helia tu ce la fai?" Il nipote di Saladin s'alzò solenne con la mascella serrata, "contate su di me".

𝐓𝐇𝐄 𝐒𝐔𝐑𝐕𝐈𝐕𝐎𝐑: 𝐋𝐄𝐆𝐀𝐓𝐈 𝐃𝐀𝐋𝐋𝐎 𝐒𝐓𝐄𝐒𝐒𝐎 𝐃𝐄𝐒𝐓𝐈𝐍𝐎Where stories live. Discover now