𝗣𝗥𝗢𝗟𝗢𝗚𝗢: 𝘓𝘦𝘵𝘢𝘭𝘦 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘪 𝘴𝘦𝘮𝘪 𝘥𝘪 𝘋𝘢𝘧𝘯𝘦

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FARANNO RITORNO I DEMONI DEL CERCHIO OSCURO E NON AVRANNO PIETÀ DI NESSUNO.

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La Dimensione Omega era un luogo gelido ed inospitale, si estendevano chilometri e chilometri di blocchi di ghiaccio e discese scivolose e stalattiti affilati come artigli ed il Dragone Bianco, guardiano ed anima di quell'inferno congelato, sonnecchiava nel fondo del crepaccio.

I prigionieri della Dimensione Omega erano i cattivi, i nemici di Magix, personaggi dall'ego smisurato e fame di potere la cui malvagità li precedeva, come una sorta di biglietto da visita.

Intrappolati in massicci blocchi di ghiaccio per renderli inoffensivi e per esser sicuri che non si liberassero, anche se, tanto tempo prima uno Stregone crudele dagli occhi nero pece era riuscito a liberarsi, aiutato da delle streghe affamate di vendetta, fu l'unico a riuscire nell'impresa e da quel momento i controlli e la sicurezza sulla prigione aumentarono.

Ma i nemici non dormono mai.

"Gantlos! Ssst Gantlos!" Anagan strinse i denti mentre cercava con tutte le sue forze di riscaldarsi per sciogliere il ghiaccio che lo tenevano intrappolato e voltarsi per guardare il compagno.

Gantlos nel momento del congelamento avvenuto tempo prima, aveva la bocca spalancata in una smorfia di spavento, sarebbe stato difficile per lui anche emettere un semplice verso.

Anagan tentò di dimenarsi e ringhiò per lo strazio "Fa' silenzio Anagan, la prigionia è una punizione sufficiente non mi serve anche il tuo chiasso" affermò Ogron severo con voce tagliente come lame di mille coltelli.

Anagan ringhiò a denti stretti, "Oh mi spiace che il mio chiasso ti disturbi ma vedi sto cercando di liberarmi così potrò aiutarvi a scappare!"

Gantlos emise un rantolo, "E chi ci assicura che non appena ti sarai liberato aiuterai anche noi eh Anagan?" Lo punzecchiò Ogron non mostrando una qualsiasi emozione o reazione in volto.

Il ragazzo dalla pelle ambrata sbarrò gli occhi offeso "Mi libererò da questo blocco di ghiaccio prima di voi e quando vi aiuterò poi sarò a capo del gruppo per vendicarci di quelle Winx e fare giustizia a Duman, fosse l'ultima cosa che faccio".

Ogron roteò gli occhi "Qualsiasi cosa ti aiuti a dormire la notte."

Anagan spalancò la bocca colto dall'ira "Scommetti Ogron? Sarò un Capo migliore di te!" Urlò e si udì l'eco.

Gantlos emise una risatina.

"Vedremo".

Anagan strizzò gli occhi e si concentrò sulla sua energia, strinse i pugni mentre cercava di acciuffare il suo potere e rincanalarlo di nuovo dentro di sè, le sue gambe tremavano dovute alla scossa di energia oscura che lo stava percorrendo e le sue mani si riempirono di una luce color magenta scuro, era come elettrizzata, impaziente di uscire dopo esser stata rinchiusa così a lungo. Anagan aprì gli occhi, dell'iride non vi era l'ombra, la pupilla si era dilatata talmente tanto da coprire pure la sclera dei suoi occhi magnetici.

Anagan urlò mentre la magia riprendeva possesso del suo corpo e tornava a circolargli delle vene.
Uno scoppio energetico e una luce viola scuro si liberò nell'aria e tanti frammenti di ghiaccio volarono nelle parti più disparate delle pareti gelide, come tante piccole frecce, alcune minuscole schegge si erano conficcate nelle mani di Anagan ma non ci badò, tutto quello che vedeva, che sentiva, era il potere.

𝐓𝐇𝐄 𝐒𝐔𝐑𝐕𝐈𝐕𝐎𝐑: 𝐋𝐄𝐆𝐀𝐓𝐈 𝐃𝐀𝐋𝐋𝐎 𝐒𝐓𝐄𝐒𝐒𝐎 𝐃𝐄𝐒𝐓𝐈𝐍𝐎Where stories live. Discover now