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harry's pov

La luce del sole entra dalle tapparelle leggermente aperte, arrivando luminosa ai miei occhi.

Li apro lentamente, abituandomi al sole che risplende in cielo, siamo in pieno inverno e sono rare le giornate in cui il cielo non è ricoperto di nuvole.

Mi giro su un fianco e, come ad ogni mio risveglio, accanto a me c'è mio marito sdraiato che dorme serenamente.

Dopo qualche minuto di tranquillità, sentendo un rumore che proviene dalla cucina, in fondo al corridoio, mi alzo lentamente cercando di non svegliare Zayn.

Infilo le mie amate pantofole morbide e calde e mi alzo, dirigendomi in cucina.

Quando arrivo noto mia figlia che è seduta mentre si gusta la colazione.

Ieri era Natale, perciò siamo andati a dormire molto tardi e non credevo fosse già sveglia alle nove del mattino, di solito, quando non va a scuola, dorme molte ore.

È una pigrona come Zayn.

«Buongiorno amore» mi avvicino a lei e le do un bacio sulla guancia.

«Ciao papi» mi sorride, ricambiando il saluto.

«potevi svegliare me o papà, ti avremmo preparato noi da mangiare» le faccio dolcemente.

«Ma eravate così carini, dormivate abbracciati, due piccioncini» ride, vedendo arrivare anche l'altro suo genitore.

«Ben svegliato papà» le salta in braccio e lui la prende come se non pesasse nulla.

E in effetti, Sofia è molto magra, l'abbiamo adottata quando aveva cinque anni, ormai sono sei anni che siamo i suoi genitori, purtroppo nell' orfanotrofio in cui stava era mal nutrita e all'inizio è stata dura riuscire ad abituarla a mangiare correttamente, ma con molti sforzi ci siamo riusciti.

Sofia è la nostra ragione di vita, non riuscirei ad immaginare come starei ora senza di lei o senza di mio marito, l'uomo che mi completa, Zayn.

Finiamo di fare la colazione tutti e tre insieme come ogni mattina e poi torniamo in camera nostra e ci mettiamo con nostra figlia a vedere un film di Natale.

«piccola, che vuoi per pranzo?» le chiedo.

«che so.. carbonara?» mi risponde distrattamente, mentre continua a digitare qualcosa sul suo telefono.

Mi alzo e mi dirigo ai fornelli, mentre gli altri due rimangono comodi sul letto.

Riempio una pentola d'acqua e la metto sul fuoco.

Dopo diversi minuti, non vedendo Sofia arrivare per apparecchiare la tavola, ritorno in camera.

Trovo uno Zayn dormiente, mentre lei è ancora presa a guardare il telefono.

Non ha nemmeno notato che fossi entrato.

«Sofi vieni ad apparecchiare» le dico.

«aspetta, un secondo» mi risponde, aspetto due minuti ma niente, continua a farsi gli affari suoi.

Così le prendo il cellulare dalle mani, ignorando i suoi lamenti.

«Dai papi! scusa, ridammelo, però!» mi fa gli occhioni dolci, non devo farmi sciogliere dai suoi occhi verde smeraldo.

«vai a fare quello che devi fare e ti restituisco il telefono» immediatamente si alza e corre verso la cucina.

Se sapevo che sarebbe stato così facile lo avrei fatto mezz'ora fa.

«Ehi, Zay.» sussurro in un orecchio di mio marito.

Lo vedo aprire gli occhi e mi guarda storto.

«Perché mi hai svegliato?» mi dice con voce impastata dal sonno.

«Vado a farmi una doccia, guardi tu la pasta?» dopo aver ricevuto una risposta affermativa da parte sua, gli passo il telefono di nostra figlia, dicendogli di darglielo solo se ha finito di sistemare la tavola e mi avvio verso il bagno.

Quando ho finito e mi sono vestito, vado in cucina e trovo il pranzo pronto e fumante.

Io sono a capotavola, dall'altro lato, sempre a capotavola, siede Zayn e invece nel lato più lungo c'è Sofi, mentre di fronte a lei c'è una sedia vuota.

Chiacchieriamo e finiamo di mangiare.

𝒁𝒂𝒓𝒓𝒚'𝒔 𝑭𝒂𝒎𝒊𝒍𝒚Where stories live. Discover now