3.

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harry's pov

Vedo Zayn entrare in camera e viene vicino a me, sul letto.

«Sofia mi ha detto che devi dirmi una cosa» mi dice.

«Sì, riguarda Alyssa» gli rispondo, girandomi verso di lui.

«Ti ascolto» mi comunica.

«Dobbiamo chiamare un orfanotrofio, non può tornare là fuori al freddo» gli dico ma lui scuote la testa in segno di negazione.

«Su questo non sono minimamente d'accordo, è vero, non può tornare là fuori ma non voglio neanche mandarla in un orfanotrofio, quando dormiva tra le mie braccia la vedevo come se fosse mia figlia, Harry, stiamo bene economicamente, possiamo adottarla noi» mi fa lui.

«Non lo so, Zayn» gli rispondo.

Non so se sia la scelta giusta, non sappiamo nulla su quella bambina e sulla sua vita.

«Qual è il problema che suscita in te questa indecisione?» mi domanda.

«Sappiamo solo il suo nome, prima di prendere una decisione così importante dovremmo parlare con lei del perché si trovasse da sola e al freddo» dico onestamente e, dopo qualche secondo annuisce.

«D'accordo, andiamo a parlarle?» mi chiede e così usciamo da camera nostra, andando verso quella di nostra figlia Sofia.

La scena che vedo mi scalda il cuore.

Ci sono Sofia e Alyssa sdraiate sotto le coperte abbracciate, la più piccola sta dormendo mentre l'altra le accarezza i capelli.

Sono bellissime insieme.

Appena ci nota si porta l'indice alle labbra, facendoci segno di stare in silenzio.

La minore mugugna qualcosa e poi si strofina gli occhi con le manine chiuse a pugno.

«Ehi Aly, io ed Harry vorremmo chiederti un po' di cose» la informa mio marito e lei si mette seduta sul letto.

«Ci potresti raccontare come mai eri lì?» le domando io e lei annuisce.

«io sono scappata da un posto brutto, aveva un nome strano.. non me lo ricordo» dice.

«si chiamava orfanotrofio?» le domanda Sofia, spostandole una ciocca che le era andata davanti agli occhi.

La piccola annuisce.

«Perfavore.. non riportatemi l-lì, io vado via.. non voglio d-darvi fastidio, però non voglio tornare lì» inizia a piangere e Sofia l'abbraccia subito.

«Piccola, guardami» le dico e lei punta gli occhi nei miei.

«Non ti ci riportiamo, volevamo parlarti di una cosa» continuo, mentre Alyssa si asciuga le lacrime.

Mi siedo sul letto di mia figlia, prendendo un respiro profondo.

«Ti piacerebbe se noi ti adottassimo, se diventassimo i tuoi papà?» vedo i suoi occhi illuminarsi appena finisco di pronunciare la domanda.

«Davvero?» domanda incredula.

«Certo» le risponde mio marito.

Ho deciso di essere d'accordo con mio marito perché so che se l'avessi riportata all'orfanotrofio mi sarei pentito di quella scelta per tutta la mia vita.

Zayn ha ragione, dal primo momento che l'ho vista su quella strada c'era qualcosa di speciale in lei.

E ora sto per diventare padre per la seconda volta, grazie a Zayn che mi ha convinto.

Se devo ringraziare qualcuno per quello che ho, l'uomo a cui dire "grazie" è lui, che ha creduto in me sin dal primo momento che le nostre vite si sono incrociate.

La più piccola esce dalla coperte, raggiungendoci e abbracciandoci forte.

«Grazie, vi voglio tanto bene» si sente dalla sua voce la felicità che sta provando in questo momento e penso di stare per commuovermi.

«Ed io?» mette il broncio la più grande, esclusa dall'abbraccio.

«Vieni qui, peste!» le faccio io e lei ci raggiunge, aggiungendosi all'abbraccio.

Siamo una famiglia stupenda.

𝒁𝒂𝒓𝒓𝒚'𝒔 𝑭𝒂𝒎𝒊𝒍𝒚Where stories live. Discover now