11.

537 18 3
                                    

sofia's pov

«papà..» richiamo l'attenzione di mio padre Zayn.

«che c'è Sofia? Non vedi che sono impegnato?» sbuffa sonoramente.

«scusa, ti volevo solo chiedere se ti andava di fare una passeggiata con me» gli rispondo.

«Sono impegnato oggi, dobbiamo uscire per comprare a tua sorella delle cose per l'asilo» così annuisco e torno nella mia camera.

Io voglio un mondo di bene a mia sorella, non fraintendetemi, ma ultimamente sembrano quasi irritati dalla mia presenza.

Devono sempre andare in qualche luogo per Alyssa, se chiedo di portarmi da qualche parte dicono di no "perché hanno cose più importanti da fare".

Forse quella a non essere più importante sono io..

Calde lacrime minacciano di uscire dai miei occhi color smeraldo, ma qualcuno bussa alla porta.

Così le ricaccio indietro e vado ad aprire.

«Vieni Sofi, dobbiamo andare» mi prende per mano mia sorella, facendomi un sorriso.

È così tenera.

Scendiamo le scale e tutti e quattro usciamo di casa, andando nel garage.

Facciamo varie compere per Alyssa e dopo aver girato per diversi negozi, andiamo al negozio di giocattoli.

Loro vanno verso l'area barbie mentre io mi fermo dove ci sono i peluche.

Li ho sempre adorati, fin da piccola, la mia camera ne è piena.

Guardo i diversi scaffali, fino a quando noto un pupazzo di Winnie the Pooh.

Ne avevo uno identico da piccola, me lo avevano regalato i papà pochi giorni dopo essere stata adottata.

Purtroppo però l'ho perso.

Così, con un sorriso stampato in volto, lo prendo.

Raggiungo i miei genitori, che noto tenere in mano una casa delle Lol.

Aly prende una palla contenente una lol e la mostra ai nostri genitori.

«Papà, papi.. potrei prenderlo?» domando e loro si girano verso di me.

«Se tu prendi quello, Aly deve rimettere a posto la Lol» mi informa papi.

«Ma ha già preso la casa.. così almeno prendiamo una cosa per uno» dico a bassa voce.

«Sei veramente egoista, hai la casa piena di quei cosi, mettilo giù su» mi rimprovera papà.

«ti prego, è l'ultimo..» lo supplico ma scuote la testa.

«Oggi vuoi farmi arrabbiare?! È da questa mattina che vuoi stare al centro dell'attenzione» continua a sgridarmi.

«Mentre Sofia va a mettere a posto il peluche noi andiamo alla cassa, vieni amore, prendi anche la Lol» dice con dolcezza ad Alyssa, che li segue fino alla cassa.

Non è venuto in mente a nessuno dei due perché volessi tanto quel peluche, probabilmente neanche gli importa.

Vorrei solo piangere in questo momento, so di avere undici anni e di non essere così tanto piccola ma un po' di tempo con i miei papà lo vorrei anche io.

La frase che ha fatto più male è stata "è da questa mattina che vuoi stare al centro dell'attenzione".

Non gli ho chiesto la Luna, solo di ritagliare una piccola parte del suo tempo per stare con me.

Usciamo dal negozio e saliamo in macchina, tornando a casa.

Sono sul mio letto quando entra Alyssa.

«Sei triste, SoSo?» mi domanda.

«Guarda, la vuoi aprire tu?» mi mostra la Lol ancora incartata nella sua confezione.

Scuoto la testa cercando di sorriderle.

«No, piccola.
È tua, devi aprirla tu.» le dico.

«Ma tu sei triste..» mi risponde.

«Non sono triste, guarda» le faccio un sorriso a trentadue denti.

«Visto? Sono felice, ora vai ad aprirla» mi alzo andando verso la porta, aprendola.

«La posso aprire qui?» mi chiede.

Annuisco.

Ci sediamo vicine sul mio letto e lei inizia a spacchettare.

Appena vede che bambolina ha trovato spalanca la bocca.

«È quella che volevo! Non ci credo! Papà! Papi!» corre urlando fuori dalla mia camera ed io sorrido alla scena.

Dopo una mezz'oretta papà viene a chiamarmi per la cena.

Entra guardando il pavimento.

«Non sei capace a raccogliere due cartacce da per terra? Guarda che casino!» mi urla contro.

Mi urla contro da tutto il giorno, a dire la verità.

Sono proprio stanca di sentirlo arrabbiato con me.

«Sono di Alyssa..» sussurro.

«Sempre a dare la colpa a tua sorella!
Muoviti e raccoglile, sei troppo viziata» mi sgrida.

«Smettila, non sono viziata, okay?
Sei tu il problema, sono diventata invisibile ai vostri occhi adesso, eh?» esplodo.

Sono giorni che mi tengo tutto dentro.

«Io sarei un problema? Ti ho dato un tetto, una casa in cui vivere, ti ho dato del cibo e ti ho dato amore, sei un'ingrata» mi da' uno schiaffo sulla guancia destra.

Mi porto una mano, tremolante, alla guancia.

Questo sì che ha fatto male.

𝒁𝒂𝒓𝒓𝒚'𝒔 𝑭𝒂𝒎𝒊𝒍𝒚Where stories live. Discover now