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sofia's pov

Dopo pranzo, appena mia sorella sale in camera sua per andare a giocare, i miei genitori mi chiamano dicendo di dovermi parlare.

Sicuramente avranno visto la nota sul registro.

Oggi, appena sono entrata nella mia classe, c'era un gruppetto di ragazze che stava prendendo in giro un mio compagno solamente perché i suoi genitori non hanno molti soldi.

Io sono intervenuta, volevo difenderlo.

Lui stava in silenzio a subire gli insulti, stava soffrendo in silenzio, non potevo restare lì a guardare.

Solo che quando mi sono messa in mezzo hanno iniziato ad insultarmi perciò io ho risposto loro a tono.

Però il professore è entrato nello stesso momento in cui io ho detto «guardatevi voi, chi vi credete di essere? madre natura in persona?» e le ragazze, quando l'insegnante ha chiesto che stesse succedendo, hanno iniziato a dire che io le stessi prendendo di mira.

Il ragazzo che avevo difeso ha provato a dire al professore la vera versione dei fatti, ma lui non ci ha creduto.

Eravamo in due contro quattro.

Così ha messo la nota a me e ad Andrew, il ragazzo che era stato bullizzato.

Mi incammino verso il salotto, dove trovo i miei genitori che mi guardano severamente.

«Ma come ti è saltato in mente di prendere in giro delle povere ragazze?» domanda incredulo papà.

«Noi ti abbiamo dato un'educazione, Sofia.
Ma ti rendi conto della gravità del tuo gesto?» continua papi.

«Se mi fai spiegare-» provo a dire ma vengo interrotta bruscamente.

«Non vogliamo nessuna spiegazione!
Vai in camera tua e scenderai quando sarà ora di fare merenda.
Vai a riflettere sulle tue azioni» mi urla contro papà.

Lo guardo con gli occhi lucidi e poi, corro in camera mia.

Dovrebbero sapere che non farei mai una cosa del genere, dovrebbero conoscermi meglio di chiunque altro.

Arrivano le cinque ed io di solito a quest'ora faccio merenda, il mio stomaco inizia a brontolare.

Sento qualcuno bussare.

«Sofia, vieni a fare merenda» sento dire da papi.

Apro la porta e quando gli passo accanto gli do' "accidentalmente" una spallata.

«So che ci hai fatto apposta a venirmi addosso, per farmi vedere che sei arrabbiata, ma non ne hai nessun diritto.
Siamo noi che abbiamo diritto ad essere arrabbiati con te.» mi dice poco dopo.

«Sai che ti dico? Vaffanculo.
Non mi hai neanche chiesto la mia versione dei fatti perché tu ovviamente ti fidi di più di quattro ragazze di cui nemmeno conosci il viso che di tua figlia.» rispondo alzando leggermente il tono della voce.

Non è da me comportarmi da stronza o rispondere male ai miei genitori ma ora papi sta oltrepassando il limite.

Cammino per andare in cucina e lui mi segue.

𝒁𝒂𝒓𝒓𝒚'𝒔 𝑭𝒂𝒎𝒊𝒍𝒚Where stories live. Discover now