the sad discovery

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Agnes
appena entro a casa accendo la luce e noto che non c'è nessuno, urlo il nome di mia madre un paio di volte ma niente, allora decido di provare con quello di mio padre ma niente comunque. sono quasi le 2:00 e loro non escono mai a quest'ora, impaurita chiamo mia madre
<<mamma dove sei?>>
<<oddio tesoro finalmente, ho cercato di scriverti ma risultavi irraggiungibile>>
la sua voce sembra stanca, molto stanca
<<mamma ora sono qui cosa succede?>>
<<amore...papà è svenuto e sono corsa in ospedale i medici non mi hanno ancora detto nulla>>
<<sto arrivando>>

spendo la luce e comincio a correre fuori di casa, piove ma questo non mi ferma, mi fiondo nuovamente alla fermata dell'autobus e mi pento di essere uscita, mio padre stava male ed io non c'ero cazzo, era meglio se restavo a casa visto che comunque la serata non è stata delle migliori.

passano 20 minuti e finalmente arrivo all'ospedale dove si trova mio padre corro dentro e vedo mia madre seduta nella sala d'attesa mezza sfinita, senza forze, mi avvicino e le do un abbraccio di conforto e allo stesso tempo arriva un medico
<<Bauer?>>
<<si siamo noi>>
<<il signor Leon in queste ore ha avuto un leggero miglioramento ma...devo avvisarvi che forse sarà anche l'ultimo>>
<<come l'ultimo scusi???>>
inizio ad andare nel panico più totale, mio padre sta...s-sta per morire?
<<purtroppo si signorina Bauer, quello svenimento è dovuto da un problema ai polmoni impossibile da curare>>
inizio a tremare e a vedere pian piano sempre più sfocato mia mamma mi guarda nello stesso modo in cui la sto guardando io in questo momento.
<<mi dispiace molto quello che posso dirvi è di andarlo a trovare finché c'è la possibilità>>
e ci fa un leggero sorriso che purtroppo non tranquillizza nessuno

andiamo verso la stanza di mio padre piangendo, lui è sveglio e sembra non mostrare alcun tipo di emozione ma infondo sappiamo che anche lui sta malissimo proprio come noi, non parla, non si muove, si limita solamente a guardarci e questo mi basta
<<papà ti prego non andartene>>
scende una lacrima dal suo viso ma non sembra rispondere mi allontano e lascio che mia madre gli dica tutto ciò che si sente di dirgli.

esco fuori dall'ospedale per prendere un po' d'aria e mi arriva una chiamata
<<ti prego Agnes lasciami spiegare>>
non gli rispondo nemmeno e stacco, questo non è per niente il momento giusto per trovare delle scuse così che io possa perdonarlo, di me deve completamente scordarsi ora.
le chiamate non si fermano qui
<<Hey Agnes...scusami se non mi sono fatta sentire>>
<<mi sei mancata tantissimo Abigail ma questo non è per niente il momento giusto per parlarne perdonami ma ti prometto che ne parleremo>>
ci salutiamo e stacco la chiamata.

rientro nell'ospedale e mi addormento nella sala d'attesa così da poter vedere mio padre domani mattina e cercare di passare più attimi possibili al suo fianco.

SPAZIO AUTRICE
capitolo un po' triste ma purtroppo la vita non va sempre tutta rose e fiori

la via del per sempre (Tom Kaulitz)Where stories live. Discover now