Emma.

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Da quando sono entrata nella stanza di James, ho smesso di respirare.

L'ansia di un confronto con lui mi mangia, per il semplice fatto che dopo il bacio che si è dato con Karol, tutto m è parso più chiaro e credo che lo stesso valga per lui.

«Penso che la situazione sia più o meno chiara ad entrambi.» dopo quelle parole si siede sul letto e mi indica il posto di fianco a lui.

Mi siedo e comincio a parlare.

«Credo che abbiamo fatto il passo più lungo della gamba. Non so per quale motivo abbiamo voluto provare a fare qualcosa di questo genere, quando è chiaro che nessuno dei due vuole davvero quel tipo di rapporto. Abbiamo una bella amicizia e credo che debba rimanere tale.» lui annuisce di colpo.

«La penso esattamente come te, però io credo di sapere per quale motivo abbiamo voluto complicar le cose, e sotto sotto lo sai pure tu.» io sono estremamente confusa al contrario di quanto James pensa, per questo lo incito a continuare il suo discorso.

«Andiamo...l'abbiamo fatto entrambi per fare una ripicca ad Alexander.» io sbianco.

Ad Alexander?

«Ti sbagli, io non-.» mi blocca.

«A differenza tua io ammetto le cose, sii sincera con te stessa: io ho pensato di poter avere qualcosa con te perché non volevo che l'avesse Alexander.»

«Spiegati meglio per favore.»

«So che sembra brutta ma...lui ha sempre avuto ogni cosa, bastava solo che la desiderasse e come per magia,la otteneva.»

«Nei suoi occhi vedo la scintilla di desiderio quando ti guarda, e per l'ennesima volta non potevo permettere che avesse anche te, proprio sarebbe stato andare contro a me stesso se solo glielo avessi permesso.» continua sotto il mio sguardo attento.

«Mentre tu...tu in un certo senso volevi la stessa cosa, in un modo un pò diverso, e devo capire perché ma credo che a questo punto più in là sarà visibile un pò a tutti.» resto completamente immobile, folgorata dalle sue parole.

«Io...non so davvero che diavolo dire.»

«A me basta che tu non l'abbia con me e che quella storia del bacio e della "relazione senza impegno" sia definitivamente chiusa.» io annuisco.

«Si che è chiusa... quindi quella volta che mi hai baciata...» comincio.

«Era per fare un dispetto ad Alexander.» finisce.

«D'accordo...dichiariamo chiusa tutta questa immensa storia perché a starti dietro mi fa male la testa.» solo dopo il suo sorriso rivolto a me, mi viene in mente un conto in sospeso che non ho più saldato .

«E dimmi un pò...quella ragazza credo che si chiami Karol...è grazie a lei che ti sei sbloccato da questa situazione?.» lui arrossisce di colpo.

«In effetti...ci stiamo frequentando.» io sgrano gli occhi e lui mi ferma prima che io possa dire qualcos'altro.

«Non volevo che nessuno lo sapesse perché ancora noi avevamo questa storia in sospeso, però adesso sono finalmente libero di dirtelo.»

«Ma dal modo in cui ti ha salutato non sembrava proprio che vi foste appena conosciuti.» decido di indagare un altro pò.

«No, infatti. Eravamo scopamici qualche anno fa.» rimango sempre più scioccata da questo racconto.

Anche se un pò me lo aspettavo, avere la verità spiaccicata in faccia un pò mi sciocca.

«Bene...dopo questa mega dose di verità, penso sia giunto il momento di cenare.» ride guardando ancora la mia faccia.

Lo spintono leggermente e poi scendiamo per cenare.

Sweet HellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora