I'll always love you.

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Voglio evitare il più possibile di stare a casa mia per poter ignorare mia madre, almeno per il momento.

E' tanto sbagliato volere una cosa del genere?

Semplicemente non riesco ad avere una vera conversazione con lei per ora, perché rimbombano le mio cervello le sue parole riguardanti mio padre.

Purtroppo io e Alexander siamo dovuti tornare a casa il giorno dopo.

E ciò significa che rischio di vederla in giro per casa.

«Prima o poi dovrai affrontarla.» sono letteralmente scappata nella mia stanza.

E Alexander mi ha seguita a ruota.

«Lo so, ma non credo di essere abbastanza lucida.» lui si avvicina e mi circonda la mandibola con le mani.

«Non devi sentirti costretta.» mi lascia un bacio sulla fronte.

«Magari potrei provarci.» Alexander mi bacia sulle labbra.

«In qualsiasi caso, andrà bene.» mi sta sempre accanto, adoro quando lo fa.

«Grazie per starmi sempre accanto.» lui mi guarda come se avessi detto una cosa assurda.

«Non devi ringraziarmi per una cosa del genere. E' il minimo che io possa fare.» lo abbraccio.

Mi sento così bene

***

«Kyla, hanno deciso di organizzare una festa tra una settimana con tutti quelli del collage, tu ci sei?.» annuisco alle parole di James e mi siedo di fronte a lui.

«Alexander tu vuoi venire?.» Noah gli da una pacca sulla spalla per salutarlo, e nel mentre gli pone questa domanda.

«Mi fanno entrare?.» il mio ragazzo si siede accanto a me.

«Certo.» rispondo io.

«Ci sono sia mamma e papà a casa, sia Anna.» all'ultimo nome che James pronuncia io mi blocco di colpo.

«Va tutto bene?.» Alexander mi poggia una mano sulla schiena, per confortarmi.

Sapevo che lei sarebbe stata in ufficio, cosa ci fa qui?

«Si, sono solo sorpresa. Credevo che sarebbe stata in ufficio tutto il giorno.» James scuote la testa.

«Ha saputo che saresti stata qui e ha voluto stare qui.» sospiro.

Quindi potrebbe anche uscire da quella porta e dirmi

«Kyla, possiamo parlare?.» il mio respiro si blocca.

Che avevo detto?

Non posso continuare a evitarla in eterno...è giusto che l'argomento venga affrontato.

«Va bene.» Alexander mi afferra lievemente il braccio mentre mi alzo.

«Sei sicura?.» annuisco alla sua domanda sussurrata e mi dirigo fuori casa insieme a mia madre.

Alexander:

Non sopporto vedere Kyla soffrire.

Specie se poi non posso fare nulla per renderla felice.

E' una questione privata sua, e io non c'entro nulla.

La aiuterò solo se me lo chiederà.

Mi sto torturando le mani da quando è uscita.

«Fratello, è uscita con sua madre, non con un serial killer.» mio fratello fa questa battuta ma io non riesco a ridere.

«So che è agitata, e questo mi basta per esserlo anch'io.» lui fa finta di sbattersi la testa sul tavolo e io sbuffo.

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