I wanna see that dress on the floor.

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Mi sveglio più serena del solito.

Chissà se il motivo è il ragazzo che è sdraiato accanto a me e mi sta abbracciando nonostante sia ancora nel mondo dei sogni.

«Alex, devo andare a scuola.» provo a svegliarlo, perché non accenna a spostarsi e io non riesco a smuoverlo.

«Non andarci.» borbotta, tenendo ancora gli occhi chiusi.

Rido.

«Non posso assentarmi senza un apparente motivo.»

«Un motivo ce l'hai: carenza di vitamina A, che sta per Alexander.» scoppio a ridere.

«Non posso...» ripeto, alzandomi.

Mi arriva una notifica sul cellulare, mi affretto a leggerne il contenuto.

"Questo messaggio è stato generato con l'unico scopo di informare gli studenti della Edgewater, che le lezioni previste per la giornata 21.01.2024 saranno sospese a causa di un guasto elettrico che impedisce il normale svolgimento delle lezioni. Si prega di non rispondere a tale avviso."

Finisco di leggere il messaggio ad alta voce e guardo Alexander, che si limita a sorridermi mentre sta poggiato con il gomito sul letto, e la testa sulla mano.

«Dimmi che non c'entri nulla.» chiedo, sperando in una buona risposta.

«Dipende. Vuoi che ti dica una bugia o la verità?.»

«Non posso crederci!.» gli lancio un cuscino sul viso e mi chiudo in bagno, continuando a ridere come una matta.

Quando esco, la mia stanza ha il suo profumo.

Lo guardo, ha addosso una camicia nera e un pantalone del medesimo colore stretto da una cintura.

Io indosso un maglione bianco e dei pantaloni a zampa di elefante dello stesso colore dei suoi.

«Dove vai così elegante?.» gli chiedo, gustando il più possibile il suo profumo.

«Esco con la mia ragazza. Non so se la conosci.» fingo di pensarci.

«Mh, mi sa di no. Descrivimela un po'.» lui, a passo lento, si avvicina.

«E' la ragazza più bella che abbia mai visto.» un passo.

«La più forte che abbia mai conosciuto.» un altro passo.

«La più cazzuta.» siamo a qualche centimetro di distanza.

«Ed è praticamente l'unica che riesce a tenermi testa.» adesso siamo faccia a faccia, non passa nemmeno un foglio di carta tra di noi.

Deglutisco, mi fa sempre lo stesso effetto.

«Insomma, una abbastanza...particolare.» scherzo, per smorzare tutta questa lussuria che inizia a divorarmi.

«Un tornado.» dice infine, per poi baciarmi.

Gli stringo i capelli e continuo a mordere quelle labbra che mi stanno facendo impazzire da troppo tempo ormai.

Lui stringe le mani attorno ai miei fianchi.

Poi ne stacca una e la porta nel mio interno coscia, purtroppo fasciato dai pantaloni.

«Alexander...tutti sono di sotto...sappiamo bene che possono entrare...da un momento all'altro.» dico mentre lui continua ad alternare i baci dalla mia bocca al collo.

«Hai ragione.» allenta il ritmo dei baci fino a stopparsi completamente.

E anche se so di aver fatto la cosa giusta, mi maledico mentalmente perché quel contatto stava iniziando a farmi sentire sensazioni vere che non provavo da parecchio.

Sweet HellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora