Tre

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"Come hai fatto alla fine?"
Joseph si lanciò per sdraiarsi accanto a me sul suo letto, che avevo monopolizzato ormai da minuti con le cuffie nelle orecchie.
Nel mio non potevo stare in quanto di fianco al mio letto c'erano Mida e Gaia che stavano parlando di qualcosa che sembrava essere estremamente inopportuno da ascoltare per una terza parte.
Mi tolsi un auricolare e mi voltai per guardarlo, "mh?"
Lui guardava il soffitto con le mani poste sullo stomaco, "per la gara dico."
"Oh" sorrisi soddisfatta, "ho tirato le somme" replicai vaga, "spero sia abbastanza" non volevo che produzione sentisse che mi ero autonomamente esclusa dalla gara canto in gruppi perché altrimenti avrei dovuto avere un colloquio con Lorella su qualcosa di cui non mi importava il giudizio altrui.
"Voi?"
Joseph ridacchiò capendo perfettamente quello che avrei voluto dirgli davvero.
"Indovina" Rispose voltandosi verso di me con un sorrisetto sul suo viso che sembrava costantemente confuso.
Mi misi una mano davanti alla bocca e scoppiai a ridere.
Era come avevo pensato, Angela aveva vinto.
"Prima che vi limoniate, è pronto da mangiare."
Ci voltammo entrambi all'unisono verso l'inconfondibile voce partonopea di Salvatore e sempre insieme alzammo il dito medio verso di lui che ridendo ci aspettava per andare insieme a tavola.

Era una settimana che Petit andava avanti con la storia fasulla di un interesse da parte mio e di Holden, l'uno verso l'altro ma non era quello il caso, semplicemente ci eravamo trovati ed eravamo così simili e forse misantropi che di certo insieme non ci saremmo mai finiti.
In più io lottavo ogni giorno per far capire che poteva esistere anche solo un'amicizia fra me e lui senza che per forza si trasformasse in quell'amicizia speciale in cui pareva stessero sperando tutti.
E non avevo capito il perché.

"Oh regà, li ho quasi beccati" Urlò Petit entrando in cucina.
Si stava riferendo a noi.
Holden alzò la mano per indicarlo e mandarlo a fare in culo e io gli mostrai nuovamente il dito medio.
"Stavamo per fa' faville."
Mi voltai verso Joseph per capire dove volesse andare a parare mentre cercavo un posto libero per andarmi a sedere.
"O no, Am?"
Annuì a Joseph ridendo, "madò regà, se Sasà non ci avesse fermato a quest'ora-"
"A quest'ora?" Mi bloccò Marisol sedendosi di fianco a me e gingillando dalla gioia.
"A quest'ora probabilmente sarebbe successo" sospirai dopo l'ultima parola per dare un tono drammatico alla storia.
Marisol battè le sue manine contenta, "lo sapevamo!"
Holden scosse la testa e quei capelli a cui continuamente consigliavo una noce di balsamo, "intendo che ci saremmo addormentati. Daje regà."
Gaia si alzò dal suo posto di fianco a Mida e scosse la testa, "amò, sei scappata dalla camera per andare da Holden, dai è palese."
Si era alzata per dare più autorità alle sue parole?
"Son scappata perché tu e il maranza stavate dicendo cose che io probabilmente non avrei dovuto ascoltare."
Mi voltai verso una delle telecamere che erano fisse verso il soffitto e guardai dritta nell'obiettivo, "con questo produzione non voglio dire che stessero dicendo zozzerie ma che non era affare mio quello di cui parlavano."
Ci tenevo a precisarlo o altrimenti sarebbe sembrato agli occhi di tutti che quei due stavano programmando come scopare senza essere visti ma non era quello il caso, non eravamo al grande fratello.
"Ma raga mi ha chiamato maranza?"
Mida si guardava intorno per parlare con gli altri e cercare conferma.
Purtroppo non riuscivo proprio a non dargli fastidio, era nella mia indole e con lui veniva naturale.
Il suo volto definito si voltò verso di me e mi puntò contro i suoi occhi castani tondi.
Aprì le labbra per dire qualcosa che non riuscivo ad ascoltare perché ero troppo presa nei miei pensieri.
Forse erano i capelli rasati ai lati, il naso a patata o la forma della testa ma era uguale a qualcun altro.
"OH!" esclamai facendo spaventare Marisol, "ecco!" sì erano identici, "sei uguale a Mahmood!"
Gli puntai l'indice contro. Erano proprio simili solo che Mida era tipo la versione 2.0 in quanto era alto quanto due mahmood impilato uno sopra l'altro.
"Che poi se è uguale a Mahmood è anche uguale a Marra" continuai io pensando ad alta voce.
Avevo già trovato due dei sette sosia presenti nel mondo per Mida ed entrambi in Italia.
"Non tutti possiamo assomigliare ad Elmo come te."
Aggrottai le sopracciglia, "Assomiglio ad Elmo?" Gli domandai sinceramente.
Non mi ero mai posta quel dubbio.
"Cioè so che sono identica al barbapapà rosso o al tizio con la barba dei Looney Toones ma Elmo?" Quella mi giungeva nuova.
"Io direi che assomigli più a quella tizia in Fairy Tale con l'armatura" si aggiunse Joseph.
Sapevo che lo diceva solo per darmi conforto, insomma io e Ruby o come si chiamava non ci assomigliavamo manco per caso e l'unica cosa che ci legava erano i capelli rossi ma poi, io manco li avevo solo rossi.
Erano rosso fuoco sopra e sotto neri.
"Grazie bro ma non è vero" risi per far capire che non ero offesa dalla cosa generale e dalla similitudine presunta tra me e Elmo.
Sofia entrò nella stanza e si guardò intorno, tutti gli sguardi erano diretti fra me e Mida e c'era uno strano silenzio surreale. In un'altra occasione avrei assaporato ogni secondo di quel mutismo generale.
"Che succede?" Domandò con la sua vocina da bimba.
Mi voltai verso la ragazza bassina che aveva i capelli composti dentro una crocchia, "Mida ha detto che assomiglio ad Elmo perché io prima gli ho dato del maranza o poi ho fatto notare come fosse uguale a Mahmood."
Sofia fece sguizzare gli occhi verso il ragazzo alto e lo osservò dalla punta dei capelli ricci fino a dove il suo corpo non spariva dietro al tavolo.
"È vero" sussurrò e io battei le mani e poi diedi di nuovo la mia attenzione a lui.
"Visto?!"
"Marra è stato con Elodie" disse a sé stesso, "Elmo con chi è stato?" Mi guardò, nei suoi occhioni c'era un piccolo fulmine.
Voleva litigare? E il suo punto era la vita da single di Elmo?
"Che cazzo vuole dire?" Chiesi confusa e poi scossi la testa. Non avevo intenzione di andare oltre, non aveva senso, almeno il più delle volte le nostre discussioni avevano senso, quel giorno era tutto confuso e nonsense.
Mi sedetti e iniziai a mangiare.

Paris Latino - Mida Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang