Quattro

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Arrivò il giorno della puntata e Kumo fu il primo ad esibirsi con il suo compito di neoclassico.
Fu una cosa tremenda da vedere perché appena pareva avere preso l'equilibrio, lo riperdeva ma andava fatto notare quanto ogni singola volta non si scomponeva ed andava avanti con tutto il coraggio che tutti sapevamo appartenergli.

Quando finì ci alzammo tutti i piedi per battere le mani e urlare qualche parola d'incitamento. Magari non era stato bravissimo ma l'aveva portata a termine nonostante lui fosse stato il primo a pensare di non farcela, ora era lì che abbassava e alzava il petto per cercare di respirare normalmente e si godeva gli urli del pubblico e i nostri che erano tutti diretti a lui.

La gara cover iniziò e io dovetti arrovellarmi sul posto fino alla fine, in quanto ero l'ultima ad esibirsi.
Mi spiaceva per il pubblico che come ultima esibizione doveva beccarsi me che facevo la stridula su una canzone che parlava di ecologia e riserve indiane ma avrebbero dovuto incolpare Lorella, non me.

"Amen, questa canzone ti ha fatto penare questa settimana."
Ferma come il solito baccalà qual ero, mi voltai verso Maria seduta composta nel suo tailleur blu e annuì vigorosamente, "penso di aver preso meglio l'esame di stato che questa canzone e al mio esame ho vomitato" spiegai facendo ridere tutti.
Io volevo solo esplicare quanto difficile fosse quello che dovevo fare e portare le aspettative di tutti al minimo così che nessuno poi ci sarebbe rimasto male.
Maria rise, insieme agli altri, e si voltò verso Lorella per chiederle qualcosa rispetto al brano.
Mentre parlava Lorella l'unica cosa a cui pensavo era: hai fatto una scelta di merda ma non posso dirlo, perciò mi limitai a stare ferma sul posto, come un soldatino.
"Questa canzone oltre a portare cose negative, ha portato anche a qualcosa di positivo" Tornò a parlare Maria sorridendo in quel suo modo contenuto con il gelato in mano.
Non riuscivo a capire.
"Facciamo partire la clip."
Sullo schermo davanti a me partì una clip editata con scritte e canzoncine rocambolosche di me che provavo la canzone in sala prove della casetta, saltellavo come una fatina e usavo le mani per dirigere la melodia.
Sbarrai gli occhi disgustata da me stessa, non so se era la tuta baggy che mi faceva sembrare l'omino Michelin ma ero aberrante e più spettinata di quello che credevo.
Poco dopo nella clip comparve anche Mida e sbarrai di nuovo gli occhi.
Sullo schermo passò la scritta: e le mirabolanti doti di entertainer di Mida e subito dopo la canzoncina inventata da lui sulle note di Pulce D'acqua.

Non riuscì a trattenermi e scoppiai di nuovo a ridere, coprendomi la bocca tinta di un gloss rossastro per evitare di far vedere a casa la mia ugola.

La clip finì con me che gli dicevo che non sarei mai riuscita a pensare ad altro che lui e si levò un urlo misto ad applausi del pubblico.
Rise perfino la Celentano e io involontariamente mi voltai verso Mida che da tutta quella situazione era completamente divertito quanto me.
"Mida ci fa piacere che finalmente avete deposto le armi ma quella vocina..." rise Maria riferendosi al tono alticcio che aveva utilizzato nel suo remake.
In quel momento era chiaro che Christian era entrato nelle grazie mariane.
"Maria mi perdonerààà" cantò lui facendo ridere tutto lo studio di nuovo compresa me che in quel momento mi sentivo un po' meglio rispetto a quell'assegnazione disastrosa.

"Facciamo partire la base."
Deglutì e iniziai a cantare.

Tornai a posto ricevendo, giustamente, le critiche di Anna Pettinelli rivolte non tanto a me quanto alla mia insegnante che a detta sua mi aveva messo in difficoltà - ed io non potevo che essere d'accordo.
Ma tornai anche a posto con la consapevolezza che senza la voce di Mida nella mia testa mentre cantavo io avrei finito per sembrare davvero Branduardi sotto effetto di droghe psichedeliche, perciò una volta raggiunta la mia sedia e ricevuta la solita stretta sulla spalla di Nicolas, mi voltai verso Mida e con le labbra gli mimai un: grazie.

Paris Latino - Mida Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora