Cinque

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"Dimmi che non è un addioooooo" rantolai sul divano alzando il braccio verso il soffitto, "questo sembra un vero addioooo" ululai e guardando verso l'alto notai quanto quel soffitto color crema fosse estremamente spoglio.
Avremmo dovuto attaccarci qualche stellina, di quelle che si illuminano al buio.
"Nel buio che c'è" Alzai anche l'altro braccio, "cerco la tua mano" aprì le dita facendo ruotare la mano grazie al polso, "se devi dirlo dimmelo piano" resi la mia voce bassa quanto un sussurro, "dimmi che non è un addioooooo" Ripresi ad ululare ma mi fermai quando la testa di Joseph comparì nella mia visuale del soffitto.
Lui mi sorrise.
"È stata una bella giornata?"
Inclinai un braccio per mostrare il mio vittorioso pollice svettante, "la mia snitch mi ha detto che al prossimo pomeridiano cantiamo tutti l'inedito."
Lui alzò le sopracciglia, "serio?"
Feci sbattere le mani l'una contro l'altra e sorrisi anche io annuendo vigorosamente.
Il mio inedito era stato ascoltato una sola volta da quando ero entrata nella scuola.
Era vero che non avessi iniziato con loro ma che il mio banco era stato aggiunto settimane dopo ma se volevo farmi conoscere da qualcuno, la gente oltre a sapere che tono avesse la mia voce doveva anche sapere che modo di scrivere avessi.

Mi misi a sedere velocemente quando mi ricordai di una cosa importante: non mi ero ancora preparata.
Mi alzai e guardai Holden che osservava ogni mio gesto come se fossi un leone in gabbia. Dovevo sembrare strana se anche lui mi guardava così.
"Non ti prepari?"
Lui tintinnò la testa, "mh?"
Mi guardai intorno, non c'era nessuno e una motivazione c'era, solo che fra me e lui facevamo forse un neurone.
"C'è la festa di Halloween stasera."
Sbarrò i suoi grandi occhi tondi e guardò lentamente intorno a sé per notare quanto in tutta la stanza e la cucina ci fossimo solo io e lui.
La faccia sconvolta che fece mi stese a terra.
"È stasera?"
"È il 31 oggi."

Spalancai la porta della camera e feci sobbalzare tutte le ragazze presenti.
Mi bloccai sulla soglia, erano già vestite e si stavano truccando.
Mannaia la putt-
"Devi ancora prepararti?"
Mi voltai verso Sofia. Il suo fisico snello era stretto in quello che pareva una sorta di tonaca da monaca ma versione 2.0: più sexy e meno tessuto ingombrante.
Abbassai lo sguardo sui miei vestiti: avevo i leggins che mi ero messa dopo la doccia e la tshirt bianca oversize della Freddie.
Potevo dirmi pronta.
"...s.no" farfugliai e vidi sul letto di Gaia una montagnola di costumi che dovevano esserci stati dati dalla produzione.
Le ragazze erano già tutte acconciate quindi supponevo che mi bastasse sceglierne uno.
"C'è il vestito di Jessica Rabbit, è figo e tu staresti da Dio, è il tuo."
Con le mani fra I vestiti e la schiena ricurva sul letto, girai il viso come la bambina dell'esorcista per guardare Sarah.
"Sembrerei un insaccato ma glitterato" pronunciai prima di girarmi e continuare a cercare.
Vidi il vestito rosso, sembrava estremamente stretto e sopratutto non adatto a me.
"Smettila che sei una figa."
Sarah era sempre pronta a dire qualcosa di carino su chiunque, perfino su Holy nonostante con lei fosse stato al livello dell'acqua dello sciacquone nel bagno degli uomini: basso.
Ravanai fino a quando non trovai il mio perfetto vestito da Halloween e mi fermai con le mani strette sul tessuto in puro poliestere.
Se avessi fumato con quello addosso probabilmente avrei preso fuoco ma non era importante.
Lo tirai fuori e con una piroetta mi girai con il vestito largo e colorato in mano: "tadaaaan!"
Le loro mani si bloccarono e smisero di truccarsi per darmi tutta la loro attenzione.
Marisol smise di sfocare il rossetto rosso oltre le labbra e assottigliò gli occhi: "mi sa che è da uomo quello lì, devono aver sbagliato quelli della produzione."
Gaia scoppiò a ridere e mi fece capire che era convinta quanto me rispetto alla mia scelta.
"Un clown?" Domandò Sofia divertita.
Io annuì vigorosamente.
Perfetto per me.

Me lo infilai, era uno di quelle tutone maxi tutte d'un pezzo con grossi rombi tutti di colori diverso.
C'erano dei bottoni nella parte alta e fra ogni bottone un fiocco giallo gigante.
Il bavero bianco culminava con l'ultimo fiocco dorato sul mio collo.
Aggiustai I polsini colorati, mi infilai quella sorta di scarpe gialle più grandi di dodici numeri rispetto al mio, i guanti bianchi e mi guardai allo specchio.
Tremenda.
Perfetto.
"Mi spacchi" commentò Marisol girandomi intorno nel suo bustino viola e la sua gonna corta e vaporosa da vampira.
Gaia nella sua mise da fatina rosa spaventosa mi truccò di bianco la faccia e Sarah, la nostra crudelia, mi fece prima gli occhi colorandoli di blu e arancio e infine la bocca di un rosso ciliegia.
Nello specchio mi disegnai dei cerchi rossi sulle guance, infilai il naso dello stesso colore sul mio e infine la parrucca multicolor.
Ci avevo impiegato un'eternità ma ero pronta.

Paris Latino - Mida Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora