One

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Il sole penetrava dalle tapparelle dell'appartamento della ragazza più scontrosa al mondo, o meglio, è quello che credeva lei.

Pensava sempre al suo futuro, sarà sola oppure ci sarà qualcuno che le coprirà le spalle e la salverà da questa depressione, ormai diventata abitudine.

Taylor iniziò ad essere così scontrosa, menefreghista e odiosa per colpa della sua ex migliore amica Vienne, che si fece il ragazzo di Taylor.

Lei pianse tutta la notte, accadde 4 anni fa quando tutto il suo mondo di colori con arcobaleno, venne trasformato in uno bianco e nero con pioggia e completamente abbandonato.

La ragazza si alzò stirando le sue braccia e le sue mani chiuse in un mezzo pugno, a causa delle sue unghie in gel ricostruite un pò lunghe.

Quella mattina Taylor sarebbe andata a cercare finalmente un lavoro per mantenere la sua gestione alimentare alle stelle e anche parlando di economia ovviamente.

Vive in quell'appartamento da qualche anno ormai, da quando ha creduto che tutti fossero dei pezzi di merda, ed effettivamente in parte era vero.

Si alzò poggiando i suoi piedi sulle pantofole con della pelliccia sulla superficie rosa e scese le scale recandosi nella cucina che affacciava sia il salotto che il piano di sopra.

Prese una padella dove ruppe due uova, che successivamente vennero poggiate su un ripiano piatto.
Esattamente, un piatto bianco e lucido, paragoni si credeva.

Iniziò a mangiare, il rumore del masticare rimbombava per tutta la casa dove Taylor rimaneva tutto il giorno.

Lavò i piatti e successivamente salì al piano di sopra, prese i primi vestiti che le capitarono dall'armadio e li lanciò sul comodo materasso morbido ricoperto da lenzuola e coperte bianche con dei pallini grigi, apparte per il cuscino che stava per terra.

Lo prese e subito dopo vide un bigliettino giallo stropicciato vicino, lo prese e lo aprì.
La ragazza era molto ordinata e vedere anche solo una cosa per terra le faceva ribollire il sangue.

"Lavoro al Mindon Street 49, per informazioni 770-5678-9023" questo era ciò che conteneva, un fottuto indirizzo di casa e un numero di telefono.

A Taylor passò come flash una luce di speranza, prese immediatamente il telefono dal comodino e digitò il numero sul display, poggiò il telefono all'orecchio riempito di orecchini e piercing appena gli squilli cominciarono a farsi sentire.

"Pronto?" una voce roca e calda al telefono interruppe quei cosi assordanti.
"L'ho chiamata per il lavoro."
"Ho 20 anni e sono maschio." era così stupido e ingorante, pensava al primo dialogo la ragazza che stette zitta per un paio di secondi.

"Beh vorrei lavorare per lei.."
"Va bene, Bar Fhron alle 20:30." detto questo, la chiamata si spense e la ragazza incredula di aver conquistato in modo ignorante un colloquio di lavoro, iniziò subito a farsi la doccia saltellando di gioia.

Se ne pentirà di tutto questo, o forse no.

The darkness shine for us- Tom KaulitzWhere stories live. Discover now