Seventeen

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Non si era mai sentita cosi, cosi sicura di sè e felice, non sapeva neanche cosa voleva dire felicità la mora, nella sua vita hanno fatto ingresso solo grandi delusioni purtroppo rendendola difficile e ingestibile.

Ora che Tom stava diventando un pezzo della sua vita senza di lui vedeva brutte scene che aveva ripercorso, certe volte capitava anche che le sognasse e si svegliasse con le lacrime agli occhi e il lenzuolo bagnato coperto dalle lacrime della ragazza, quelle lacrime che non ha cacciato fuori durante quei brutti momenti passati.

Giorni fa, alla festa a casa dei gemelli, Taylor e Tom si baciarono e stranamente Tom prese grande interesse per lei, e fra poco le avrebbe chiesto di essere la sua celebre ragazza.

"Bill." il corvino con le treccine scese dalle scale richiamando il fratello che stava appendendo le palline di natale colorate di rosso, di bianco e alcune con elfi e babbonatali racchiusi in palline di vetro trasparenti.

"Dimmi!" urlò lui dal salotto per farsi sentire.
"Stasera esco con Taylor, le chiederò di avere qualcosa di serio." fra poco al gemello non gli cadde la scatola contente gli ultimi addobbi che erano molti.

"C-cosa?"balbettò lui incredulo di aver sentito quelle parole uscir dalla bocca di Tom, ma aveva sentito proprio bene.

"Ci ho pensato e perchè no? Insomma stiamo bene e ognuno prova gli stessi sentimenti per l'altro.."
"Non sto dicendo questo Tom! Dico solo.. wow.. di solito non durano nemmeno 10 minuti ."
"Scopare dura poco purtroppo!" esclamò lui ironico raggiungendo il fratello.

"Direi menomale!"
-
Taylor tra un pò faceva un buco enorme nel pavimento appena lesse sul display del telefono il nome Tom, ancora non aveva letto l'SMS che già si gasava!

Prese poi il cellulare aprendo il messaggio, rimase scioccata in quel momento.
Stasera hai impegni? Volevo fare qualcosa di carino..

Prese subito a picchiettare le sue mani sulla tastiera scrivendo un No, dimmi tutto!

Se andiamo al Free Berchson? Alle 20, ti vengo a prendere.

Certo, va bene allora per le 20 sarò pronta.

Va bene, a stasera.
A stasera. scrisse lei per ultimo per poi lanciare dalla felicità il telefono sul letto, lo rirpese dopo innumerevoli saltini di gioia e lesse 18:45, si doveva preparare.

L'acqua scorreva sul suo corpo e si ritrovò un paio di minuti dopo ad imprecare bagnata e congelata, contro l'armadio.

"Che vestito metto!" urlò lei strisciando la sua mano contro le stampelle, chiuse gli occhi e ne prese uno a caso: nero con delle striscie bianche, perfetto per un abbinamento con i suoi stivali preferiti bianchi.

Quella sera era più.. felice.
Era più accesa, il suo cuore quella sera tornò a battere come non aveva mai fatto, Tom la stava cambiando in meglio.

Ma niente va mai bene, mai.

The darkness shine for us- Tom KaulitzWhere stories live. Discover now