Thirteen

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"La tua amichetta è un pò strana.." disse lei affiaccandosi a Tom.
"Taylor? Beh no è semplicemente il suo carattere."
"Sarà, che lavoro fai ora?"
"Ho una band con mio fratello-"
"Bill? Dio mio da quanto non lo vedo! Dov'è?" lo interruppe Vlamerì girandosi verso Tom.

"Domani mattina dovrebbe tornare a casa, è stato fuori per dei contratti con la Calvin Klein."
"Ovvero?"
"Ha fatto pubblicità con l'azienda Calvin Klein." disse con punta e fare ovvio il ragazzo prendendo poi un altro sorso dal suo drink ma mai togliendo gli sguardi su Taylor.

La odiava ma allo stesso tempo c'era qualcosa che urlava il contrario ma non ha mai capito cosa, o meglio, probabilmente non lo voleva capire.

Odiava il mondo in cui lo stava cambiando e perciò gli venne un'idea, di ignorarla e licenziarla, ormai il pensiero prese troppo spazio nella mente che si trovava faccia a faccia con lei.
"Andiamo nel bagno?" la ragazza un pò barcollante a causa dei numerosi drink accettò.

Quella serata fu di fuoco come im vestitino che venne strappato da Tom Kaulitz.
-
"Tom?" poggiò una mano sul materasso tiepido: si era alzato da almeno qualche minuto.
Scese di sotto vagando con lo sguardo finchè non trovo i suoi occhi scorrere centimetro x centimetro sulle forme di Taylor.

"Alla fine.." poggiò la tazza del caffe sul lavandino.
"Non mi servi più." la ragazza scese di sotto confusa, che cosa voleva dire?
"Mi hai soddisfatto sessualmente e anche con le tue abilità di merda." contò lui con le dita.

"Fuori di qui." indicò la porta.
Taylor sentì delle lacrime prendere ingresso nelle sue iridi spente e corse su per le scale mettendosi di nuovo il suo vestito e i tacchi.

Quella mattina sembrava un mostro, si ripeteva lei a testa bassa mentre passava davanti alla figura di Tom con un ghigno sul volto, il suo obbiettivo era da quando aveva scoperto chi era di distruggerla e così c'è riuscito.

Appena arrivata a casa, Taylor, lanciò la sua borsa contro il muro urlando dalla frustrazione e si accasciò per terra.
"Perchè?!" il suo trucco della sera prima cominciava di nuovo a diventsre un acquerello troppo bagnato dal pennello facendo ripensare di nuovo alla ragazza, cosa era successo alla sera prima.

Quella casa era ormai diventata maledetta, pianti e pianti a non finire per colpa di un mostro: Tom Kaulitz il collezionista di donne.

"Che schifo!" urlò la ragazza per ultimo appena vide che Tom la bloccò sull'applicazione degli SMS.

The darkness shine for us- Tom KaulitzTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang