Twenty-two

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"Dovrò averti fra i piedi, di nuovo."
"Bastava non dire quelle cose." Tom si girò verso di lei inarcando un sopracciglio, cosa?
"Quali cose?" lui non aveva mai detto niente.

"Sulla rivista new magazine, leggi." prese dalla sua borsa la rivista e glie la porse, ma in quell'esatto momento guardò bene il nome: Tom Kaufrier e la famosa modella Taylor Baljum, una storia d'amore o di odio?

Aveva solo lo stesso nome e non aveva letto minimante la copertina, d'altronde c'erano anche delle foto dei ragazzi sui Tokio Hotel ma aveva letto righe differenti.

"Tom.." alzò gli occhi su di lui mentre teneva la rivista in mano, le sue mani e le nocche erano bianche dalla rabbia: aveva sbagliato 4 fottute righe.

"Wow Taylor, meraviglioso! Quindi se io mi sarei permesso di dire queste cose tu avresti fatto tutto questo?!"
"Mi hai tradita pezzo di merda!"

"Perchè Vienne ti ha fatto male ma non si sarebbe permessa di rovinare così la reputazione del suo ragazzo!"
"Tu hai rovinato la mia!" puntò il dito Taylor verso il corvino.

"Per niente Baljum!" lanciò la rivista per terra pestandola e correndo verso la sua dimora a pochi passi dalla strada che stavano percorrendo.

Aveva semplicemente sbagliato a leggere 4 righe.

Taylor ricominciò a camminare con le lacrime agli occhi e accelerando il passo, aprì la porta del suo umile appartamento e una volta dentro, la sbattè lanciandosi sul divano e iniziando a piangere come una disperata battendo le mani ai lati del cuscino dove aveva immerso la sua faccia rovinata dal trucco colato.

"Fanculo!" urlò lei.

-

Il ragazzo già si era consolato con la cassiera che aveva consigliato la rivista a Taylor: era tutto un piano.. Tom quella mattina aveva mandato Taylor a comprare il latte e le patatine, voleva lasciare Taylor ma non facendola soffrire: di più, la cassiera era Vienne.

"Tom!" urlò Bill da di sotto mentre guardava Taylor appena arrivata con ancora del mascara colato, capelli gonfi e brufoli che non aveva voglia di coprire con il suo fondotinta finito.

"Che c'è?!" urlò lui di rimando alzandosi e lasciando vagare la mente e la intimità della finta rossa fra Tom.

"Taylor!" urlò il gemello, la mattina dopo avrebbe dovuto pulire la camera e il bagno, sporche di sperma per le scopate con l'ex migliore amica di Taylor.

"Ugh.." esasperò lui mettendosi faccia a faccia con la ragazza.
"Dov'è." Taylor non era lì solo per lavorare.

Il ragazzo sbiancò per una frazione di secondo, sapeva che Vienne era lì.

Cazzo.

"Dov'è!" urlò la mora sbattendo la mano sul bancone della cucina.

"Camera." disse semplicemente lui, Taylor lo fulminò per l'ultima volta con lo sguardo correndo al di sopra dell casa, entrò e non c'era niente se non una gelata di vento e le lenzuola disfatte.

"Puttana."

The darkness shine for us- Tom KaulitzWhere stories live. Discover now