Capitolo Otto 🟠

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La stanza era avvolta dall'oscurità della notte fonda; l'aria era impregnata di un fitto silenzio, interrotto solo dal ticchettio monotono dell'orologio massiccio in stile vintage.

Nella quiete, l'odore d'incenso e whisky si mescolavano tragicamente, creando un profumo avvolgente e opulento. Le pareti, rivestite di pesanti tendaggi di velluto scuro, erano decorate da un'infinità di quadri: paesaggi vivaci e ritratti di inestimabile valore. Il pavimento in granito era ricoperto da un sontuoso tappetto persiano arricchito da trame intricate e motivi dorati. Al centro della stanza, un imponente camino in marmo nero brillava al bagliore di una fievole fiamma che danzava languidamente, emanando un calore tenue ma accogliente. Intorno a esso, poltrone di velluto bordeaux e divani eleganti invitavano al riposo, mentre il tavolo di legno intarsiato sosteneva un vaso ripieno di ortensie e soprammobili preziosi.

Nel buio avvolgente della camera, dei gemiti sommessi si fondevano in un'armonia sensuale di desiderio e passione. Ogni carezza era un soave bacio sulla pelle; un'esplosione di piacere che si diffondeva e li bruciava come fuoco ardente. Le loro mani esploravano lascive i contorni familiari dei loro corpi, scoprendo ogni curva e ogni piaga con una delicatezza irresistibile. I sospiri, profondi e gutturali, venivano accompagnati dal ritmo frenetico dei loro respiri affannati. Le carni bollenti e madide di sudore si scontravano in un amplesso feroce e dissoluto.

Mentre si perdevano l'uno nell'altro, naufragando nell'impetuoso mare della lussuria, il tempo pareva fermarsi e piegarsi alla loro volontà.

I sussurri si intensificarono; avvolti da un'atmosfera di complicità sempre più intima, risuonavano come un eco delle loro anime immerse nell'inebriante vortice dell'estasi.

Judas Veach afferrò i fianchi della donna che stava sopra di lui, e con una mossa audace ma controllata, aumentò la velocità delle sue stoccate. I due si scambiarono un'occhiata d'intesa e, insieme, raggiunsero l'apice dell'orgasmo.

Eris fissò ancora una volta quelle iridi azzurre in cui odiava perdersi e con freddezza, si distaccò dal suo amante. Con il volto intriso di disprezzo, si allontanò da lui, ignorando lo sperma che aveva iniziato a colare copioso sul suo inguine.

L'uomo, ancora rapito dall'ebbrezza del momento appena consumato, osservò l'altra dirigersi verso il bagno per farsi una doccia.

Prima di tornare al business, decise di concedersi qualche altro istante di completo appagamento, lasciandosi cadere sul morbido materasso per un altro paio di minuti. Dopo questo breve momento di relax, si avvolse nell'accappatoio di lino pregiato e si diresse con eleganza verso il bar, da cui estrasse una bottiglia di Beluga Gold Line. Tornò di là e si sedette sulla poltrona posizionata di fronte al focolare. Finemente, si portò una sigaretta alla bocca. Il fumo iniziò subito a sollevarsi verso il soffitto e ad attorniare lo spazio nella sua consueta nebbia, amara e leggera.
Accavallò le gambe, per poi strofinarsi i capelli castani e brizzolati.
Nel frattempo, udì il rumore della doccia interrompersi e il suono del phon in funzione.
Senza fretta, si servì un bicchiere di vodka cristallina; quel liquido dorato prometteva un'esperienza aromatica senza eguali.
Rilassò le spalle indolenzite e si gustò il primo sorso della bevanda ghiacciata.

Eris uscì dalla toilette avvolta in una vestaglia di seta dalle sfumature rosa; iniziò a raccogliere gli abiti sparsi in modo disordinato sulle piastrelle bianco perla e si rivestì con parecchia foga.

Nessuno dei due proferì parola.

La ragazza si guardò attorno e brontolò un paio di imprecazioni rumorose non sapendo dove fossero finiti i suoi reggicalze neri.

Judas continuava a osservarla con la sua solita espressione enigmatica e indifferente impressa nel volto; i suoi lineamenti perfetti erano tanto belli quanto glaciali. Disinvolto, si sporse un poco nella sua direzione e le mostrò le giarrettiere abbandonate proprio sul divano in cui sedeva; le teneva in mano con una calma ferrea, come se fosse immune alla frenesia della donna che gli stava mettendo in soppiatto l'appartamento. Poi, con un movimento fluido e preciso, le lanciò verso di lei.

ObsessionWhere stories live. Discover now