Capitolo Sei

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Il sole calante dipingeva il cielo di sfumature arancioni e rossastre, mentre Marcus attendeva l'arrivo dei suo colleghi nel vicolo stretto che collegava lo strip club alla pasticceria Lucky Bird. L'aria era densa di aromi irresistibili: il profumo dolce e olezzante delle pietanze fresche si mescolava, immancabile, con le note amare e decise del suo caffè al ginseng. Due gatti randagi si aggiravano furtivi tra i cassonetti della spazzatura alla ricerca di qualcosa che non fosse richiuso in un sacchetto di plastica; i loro occhi gialli e acuti scrutavano ogni centimetro del bidone colmo di rifiuti. Il loro istinto richiamò subito la loro attenzione; vigili, arruffarono la peluria rossa e nera, iniziando a osservare con diffidenza l'arrivo degli altri due poliziotti. Intimoriti, corsero a nascondersi dietro l'enorme container giallo di ferro.

Sienna si avvicinò con passo sicuro al retro del Lucky Bird; scandigliò con scrupolosità ogni angolo della superficie. Viceversa alle loro aspettative, non trovarono alcuna videosorveglianza. Schioccò la lingua a causa dell'esasperazione e tornò a guardare i colleghi.

Dave imprecò scrosciante. Per reprimere il crescente impulso di calciare una delle tante buste nere presenti sull'asfalto, inarcò le spalle e incominciò a scrocchiarsi le dita tatuate.

Nel frattempo, Markus si accese una paglia. Aspirò un po' del fumo denso aromatizzato alla menta e incominciò a rimuginare sulla notte precedente. Rabbrividì appena mentre una folata di vento gelido gli si insinuava tra i capelli corti e mori. Si affrettò ad avvolgersi nel giubbotto e a tirare su il cappuccio, intento a trattenere il poco calore che gli rimaneva nel corpo. Torse il naso e, in quattro e quattr'otto, comunicò come se niente fosse: «L'altra notte, ho voluto riesaminare le videoregistrazioni del Red Tears. Le ho guardate attentamente per più volte e verso la fine, prima di sparire dalla visuale della telecamera, si possono chiaramente intravedere le ragazze entrare nella pasticceria.»

Gli altri corrugarono le sopracciglia, irritati. Lo fissarono con una certa intensità, sollevando le mani per chiedere spiegazione. Dopo aver borbottato all'unisono un "perchè diavolo lo dici solo adesso?", ritornarono a concentrarsi sul da farsi.

«L'unica possibilità che ci rimane è quella di chiedere ai proprietari se hanno dei sistemi di vigilanza almeno all'interno della loro sala. Dobbiamo estendere ulteriormente la nostra ricerca ai negozi circostanti; così abbiamo una buona probabilità di trovare altre telecamere che potrebbero permetterci di tracciare eventuali movimenti anomali delle due» pronunciò con sicurezza la donna dalla chioma bionda, mentre si apprestava a masticare una chewing-gum al gusto di ciliegia. Al momento, era essenziale cercare di scovare i loro prossimi passi. Solo in tal modo, avrebbero potuto scoprire delle nuove piste investigative, indispensabili e determinanti, per lo sviluppo di tutta l'indagine.

Ogni investigazione si dipanava come un intricato labirinto, dove anche il più insignificante ed evanescente degli indizi concorreva alla soluzione dell'enigma complessivo.

Markus non poté fare a meno di prendere in giro con bonarietà l'amico: «Bene. Allora, Sienna, lasciamo a te il compito di dare un'ispezione in giro. Noi due provvederemo a procurare il materiale che ci serve. Sempre se Dave non fa il cazzone e manda a puttane tutto!» 

Il diretto interessato incassò l'offesa e aggrottò lo sguardo. In segno di difesa, alzò il dito medio.

Sienna continuò il gioco del collega e, con un occhiolino complice, continuò a provocare il suo partner: «Cerca di non farci tornare con un mandato. L'ultima volta, ci sei davvero andato molto vicino!» Poi gli diede una leggera gomitata sul fianco destro e liberò il suo solito sorriso divertito. Ma prima che potesse beccarsi un bel vaffanculo da parte dell'altro, girò i tacchi e si recò verso l'ampio viale centrale che attraversava il cuore delle città. Erano solo le diciassette e un quarto del pomeriggio, eppure i negozi erano già affollati, e la via principale pulsava di vita, animata dai pedoni che si affrettavano verso le varie attività commerciali. I turisti, immersi nella scoperta delle boutique alla moda e dei ristoranti gourmet, erano intenti a esplorare le innumerevoli possibilità che la città offriva.

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