21. Tequila! ✓

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I cinque di corvée cenarono per ultimi e sparecchiarono mentre gli altri già andavano a lavarsi. Tiziano era talmente emozionato da tutto quello che gli era capitato che faticò a buttare giù la cena e mangiò pochissimo. Ripensò alla gara del pomeriggio, al momento in cui tutti avevano gridato il suo nome, alla gioia, agli occhi azzurri di Claudio.

No, perché devo pensare a Claudio, adesso?

Si voltò a guardare Simone.

Simone. È così bello. Così buono. Così perfetto.
E condividiamo un segreto.

Per quella sera Valerio e l'allenatrice avevano programmato un precoce coprifuoco, ma - a proposito di fuoco - gli scout che spesso si radunavano intorno a un falò nell'area nord del piccolo villaggio, proprio quella sera avevano deciso di invitare le due squadre a unirsi a loro. Valerio e l'allenatrice avevano dovuto accettare, loro malgrado, su insistenza dei ragazzi.

Era praticamente tutto a posto, in cucina. Simone prese lo strofinaccio di mano a Gennaro.

«Finiamo noi di pulire, voi andate a lavarvi» disse rivolgendosi a Gennaro, Michele e Andrea.

Tiziano aveva le mani sudate per l'emozione: Simone voleva rimanere da solo con lui. Cosa voleva dirgli? Cosa voleva fare?

«Mmm...» commentò Andrea con aria sospettosa. «Di cosa dovete parlare?»

«Di niente!» disse Simone, con poca convinzione.

«Eddai... lo so benissimo di cosa dovete parlare: della ragazza di colore... com'è che si chiama?»

«Karen... ok» Simone alzò le mani. «Mi hai sgamato!»

Lo stomaco di Tiziano si chiuse.

Risatine, qualche scambio di battute pecorecce e i tre di troppo uscirono finalmente dalla cucina.

Tiziano si allontanò da Simone con la scusa di dover sciacquare il suo strofinaccio. Parlare di Karen era l'ultima cosa al mondo che voleva fare in quel momento.

«Ehi» disse Simone tirandogli una gomitata. «Metti giù quel coso che la cucina è a posto.» Si guardò rapidamente alle spalle. «Non ti va uno shottino?» sollevò due volte le sopracciglia.

Tiziano sentì lo stomaco rilassarsi. Non voleva parlare di Karen! L'aveva usata come scusa per restare da solo con lui.

Vuole divertirsi con me! Con me, non con Karen!

Lo stomaco mezzo vuoto gli si annodò per l'emozione.

«Sei impazzito?» disse Tiziano, cercando di mantenere un contegno. In realtà l'idea di fare qualcosa di proibito insieme a Simone lo elettrizzava.

«Eddai... le bottiglie sono tutte già aperte, le ho viste bene prima... se ci facciamo solo uno shot non se ne accorge nessuno» ridacchiò.

Vuole farlo insieme a me! Vuole stare con me! Non con Karen, con me!

E l'immaginazione di Tiziano viaggiò: la disinibizione aiutata dall'alcol, un sorriso, uno sguardo, due mani che si sfiorano...

Scosse la testa. Non doveva correre troppo con la fantasia, doveva rimanere coi piedi per terra, e assolutamente non provare a forzare la mano. Prendere solo quello che veniva, a poco a poco.

«Eddaje, famolo!» disse infine Tiziano.

Corsero in dispensa, ridendo allegramente. Simone salì sulla sedia, allungò il braccio sopra la propria testa, aprì l'armadietto e prese una bottiglia. Richiuse lo sportello.

«La tequila ti piace?» chiese.

«Come no!» rispose Tiziano, che non aveva mai bevuto tequila in vita sua.

L'ultimo desiderio (BoyxBoy)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora