47. La prossima volta ✓

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«Oh» esclamò Tiziano, guardando Claudio con il cuore che gli usciva dalla gola.

«Mo' sta' fermo. Nun te move.»

Claudio finì di srotolare il preservativo. Poi tirò la gamba destra in avanti.

Vuole cavalcarmi!
Trattieniti, Tiziano, non venire subito.

Sollevandosi, Claudio andò di nuovo a sbattere con la testa contro le doghe del letto superiore. Stavolta non si lamentò, si limitò a toccarsi la nuca. Tiziano lo prese per i fianchi, per cercare di aiutarlo. Claudio piegò la schiena in avanti, rimase un attimo fermo, come indeciso sul da farsi.

«Sei troppo alto» disse Tiziano.

«Sht! Zitto.»

«Stai scom...?»

«Zitto!»

Claudio portò anche la seconda gamba in avanti e si mise seduto su Tiziano.

Tiziano dovette chiudere gli occhi e prendere un respiro: anche solo quel contatto esterno con il fondoschiena di Claudio lo stava facendo impazzire.

«Me spiace che co' 'sto coso senti de meno...» disse Claudio.

Si preoccupa per me!

«No, meglio così. Altrimenti venivo dopo due secondi» ribatté Tiziano.

Claudio annuì, serissimo. «Questo è lo spirito.» Poi, rimanendo sempre piegato, sollevò il fondoschiena e allungò una mano sotto di lui. Cercò di sistemare l'erezione di Tiziano nella giusta angolatura, ma mentre lo faceva sbatté per la terza volta contro il castello.

«'Sto letto demmerda!» imprecò. Poi guardò Tiziano. «Non ti stai deconcentrando, no?»

Tiziano scosse la testa, ma quell'attesa lo stava facendo esplodere. «Muoviti, dai!»

Claudio annuì. Si risollevò e sbatté la testa per la quarta volta.

Fu una volta di troppo. Tiziano non ci vide più. «Non va.»

Fu rapido. E risoluto.

Tenendo sempre Claudio per i fianchi si tirò su, spinse l'altro sul letto, prono, e si stese su di lui. Claudio fece un debole gemito di protesta, Tiziano non lo ascoltò.

Dio come lo voglio, cazzo, come lo voglio. Lo voglio!

Si sputò su indice e medio, infilò di nuovo le due dita dentro Claudio, che mugolò. Ma lo lavorò solo per pochi secondi, non ne poteva più. Guidandosi con l'altra mano, spinse il bacino contro il fondoschiena e attraverso il preservativo sentì la punta entrare.

Claudio emise un suono roco, trattenne il fiato e poi fece dei rapidi respiri affannati.

Oh cazzo. Sono entrato.
Non resisto. Non riesco a fare piano.

Ma resistette. Rimase fermo per qualche secondo, dentro circa a metà.

«Fa male?» chiese.

«Nun te montà la testa» rispose Claudio. Poi si puntò su un ginocchio, per sollevare il bacino, e così facendo consentì a Tiziano di penetrare un altro centimetro.

Tiziano rimase ancora fermo, per un attimo. Con una mano trattenne il preservativo, con l'altra afferrò il fianco di Claudio. Infine spinse ancora ed entrò completamente in lui.

«Agh!» ruggì Claudio.

Tiziano rimase fermo per diversi secondi. Prese dei respiri. Da fuori si udirono due tuoni in successione.

L'ultimo desiderio (BoyxBoy)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora