18. I risultati

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Dopo il giorno dell'esame generale, Evander non mantenne più la promessa che aveva fatto a Jayden e la evitò finché poté.
Jayden si era arrabbiata, in un primo periodo, credendo che fosse offeso per la breve lite che avevano avuto prima di entrare a fare il test. Se era per quello che Evander era arrabbiato, si diceva, allora lo aveva sopravvalutato e non era il ragazzo che voleva fosse.

Ma erano passati parecchi giorni dall'esame, e Evander aveva continuato a evitare sia lei che gli altri, limitandosi a salutarli con rispetto. Perché doveva evitare anche gli altri, se era arrabbiato solo con lei?
No, il problema doveva essere un altro. Evander doveva essere preoccupato per il risultato del test.
E lei lo capiva perfettamente. Eccome, se lo capiva. Il timore che non avesse passato il test era diventato un'ossessione.
Capiva che, se lui non avesse potuto entrare all'accademia, l'unica sua possibilità di riscatto sociale sarebbe svanita, capiva che sarebbe dovuto tornare a lavorare la terra per tutta la vita, e capiva che... non l'avrebbe più rivisto.

Zora non osava ammetterlo ma, sebbene le dispiacesse vedere la sua amica così triste, era grata a Evander per aver troncato subito i rapporti. Se fossero diventati veramente amici in quei pochi giorni e Evander non avesse passato il test, sarebbe stato difficile per Jayden passarci sopra.
A vederlo così cupo, pensieroso e solitario, Zora non aveva alcun dubbio: Evander sapeva di essere stato bocciato.
Aveva provato a parlarne a Jayden, ma lei non voleva ascoltarla: non voleva crederci.
Ogni giorno, appena alzata, quest'ultima scendeva nella sala comune, passava di fronte alle porte senza quasi rallentare il passo, dava una veloce occhiata per capire se c'era qualche novità, poi se ne tornava nella sua stanza o andava a parlare con i suoi amici.
Aveva deciso che era meglio evitare Evander, come lui evitava lei. Per farlo, frequentava poco la sala comune, e non frequentava affatto le scuderie.
In realtà, desiderava incontrarlo con tutta sé stessa, perché temeva che presto non l'avrebbe più visto.
In dieci giorni si erano incontrati una volta sola per il corridoio e non si erano fermati a parlare.

«Ecco i risultati degli esami!» esclamò Jayden,entrando nella sala comune l'undicesimo giorno all'alba.
Infatti, una marea di ragazzi ammassati attorno a una decina di schermi in fondo alla sala poteva avere un solo significato: erano arrivati i risultati del test generale.
Jayden incominciò a sentire il cuore balzare su e giù nel petto come su un trampolino. Non pensava affatto al proprio risultato, sapeva che l'aveva passato, anche se non sapeva con quale punteggio.
Si guardò attorno e vide, in fondo alla sala, solitario come sempre, Evander, che non degnava minimamente gli schermi di un solo sguardo e pareva essere lì solo per caso.
Evander non sembrava minimamente agitato, mentre lei lo era all'ennesima potenza. Questo le fece rabbia: quindi, pensava, a lui non importa affatto passare questo test, non gli importa se il suo destino sarà per sempre quello di fare il contadino, non gli importa se non ci rivedremo più!
In quel momento, Evander alzò gli occhi e vide che lei lo stava fissando. Non parve affatto felice di vederla, e questo tirò ancora più giù il morale di Jayden. Decise che era stupido fingere di non essersi neppure visti e gli andò dritta incontro per fargli gli auguri o a salutarlo per sempre.

Evander la guardò venire verso di lui, immobile. Quando lei fu a pochi passi, lentamente, si alzò in piedi e la salutò: «Ciao, auguri per i risultati» disse, quasi con sforzo.
«Sei preoccupato?» chiese Jayden, invece di salutarlo.
«No».
Jayden sentì che la rabbia cresceva. «Non lo sei?!» disse, con sarcasmo e una nota acuta di rabbia.
«Volevo dire: sì, lo sono» rispose lui, diplomatico. Ma era chiaro che mentiva.
«Allora, vai a vedere i risultati o no?!» chiese Jayden, sempre arrabbiata.
«Quando ci sarà meno gente».
«No, tu ci vai subito!».
«É un ordine, milady?».
«È una richiesta!» esclamò Jayden, cercando di mantenersi il più possibile calma.
«Va bene» disse Evander e, dandole le spalle, si diresse calmo verso gli schermi.

Triplania- il predestinatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora