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-"Scusi, mi dispiace" dico alzando il viso ad un uomo giovane e bello, con completo

-"Non fa niente" si sistema la giacca alzando le spalle e sistemandosi la cravatta "Cerchi di fare più attenzione non so cosa sarebbe accaduto se qualcuno di noi avesse avuto in mano qualcosa" poi mi schiva come se fosse flash e continua la sua camminata. Mi chiedo chi sia quell'uomo. Perfetto prima figura di questa giornata fatta, quali altri guai combinerò?.

La signorina si schiarisce la gola incitandomi a seguirla

-"Quello era Logan Myers il socio del Signor. Miller".

Quando arriviamo davanti a delle porte grosse di vetro traslucido si blocca guardandomi

-"Un consiglio personale sul Signor. Miller, faccia attenzione"

-"Non capisco" mi sorride come se fosse un enigma da risolvere, devo dire che mi ha proprio messo a mio agio, inizio ad agitarmi con il cuore che batte come un martello dentro di me e sento salire la temperatura . Apre la porta e si piazza a filo per farmi passare

-"Signr. Miller , la Signorina Mitchell è qui per lei "

-Grazie mille Signorina Spark"

-"Signore, buona giornata".

Chiude la porta, per un momento vorrei che restasse con me. Mi ritrovo sola dentro , vedo un bellissimo ufficio, con tutt'attorno delle vetrate, scorgo una scrivania nera con sopra due computer, uno portatile e l'altro fisso , vedo dei fogli sparsi per la scrivania noto una sedia in pelle nera sembra comoda, osservo che sopra la scrivania c'è un bicchierino di qualcosa che non saprei dire cosa sia, ci sono delle sedie adagiate accuratamente attorno al tavolo, vedo anche un divano , alla vista sembra molto confortevole, poco distante intravedo sulla parete una porta. Le pareti sono di un colore chiaro molto rilassante. Non ho il tempo di notare altro che vengo interrotta da una voce molto soave.

-"Si accomodi Signorina Mitchell" Mi avvicino come un animale in luogo sconosciuto che avanza a passo lento e sensi in allerta.

Mi siedo su una sedia di pelle accavallando le gambe e cercando di rimanere molto calma. Accidenti l'aria che emana quest'uomo e davvero intimidatoria. Lui è girato di spalle intento ad osservare il panorama. Ad un tratto si gira e i suoi occhi penetranti color smeraldo incontrano i miei, insidiandosi dentro di me come se volessero leggermi.

Davanti a me c'è un uomo molto affascinante, viso perfetto con la barba appena rasata, corti capelli neri corvino, molto ordinati, abbigliamento elegante: porta un paio di pantaloni neri leggermente attillati , salendo verso il busto, una cintura e sopra essa una camicia bianca messa all'interno del pantalone, noto salendo ancora una cravatta grigia , sopra il tutto porta una giacca aperta con due bottoni. Sui polsini della camicia dei gemelli, poco più sotto un bellissimo orologio, probabilmente di marca, che copre il polso di quella mano giovane e grande. La sua corporatura è perfetta, in ogni punto del suo corpo ,emana un profumo intenso ma delicato allo stesso tempo, sembra un dio sceso in terra.

-"Sta bene signorina?"

-"OHH!! Si si.. tutto bene" mi rendo conto di non saper mettere due parole in fila ,devo tornare in me o tutto andrà a monte.

-"Bene," unisce le mani e fa il giro della sua scrivania "Direi di cominciare?" Mi porge la mano come per ottenere qualcosa, io lo fisso rimanendo in silenzio e guardandolo confusa

-"Il suo curriculum"

-"Oh!! Certo, mi scusi.." mi trema la voce, distolgo lo sguardo prendendo il mio curriculum dalla borsa, glielo porgo e lui lo prende senza dire niente si mette a sedere cominciando a sfogliarlo.

Una vita inaspettataWhere stories live. Discover now