Capitolo 4

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-"Spero abbia scelto bene il luogo," dichiara rompendo quel silenzio teso
-"si, spero sarà fiero di me stavolta" dico sorridendo. Passata circa un'oretta arriviamo al bar dove ci attende l'uomo del contratto. Sono le 21.00. Entrati ci saluta entrambe stringendoci la mano. Dopo esserci seduti Brian mi sussurra:

-"Guarda e impara".

-"Signor. Kaffrey, dopo la sua telefonata in cui ci siamo messi d'accordo su tutto, ci ho pensato, e ho apportato delle modifiche nel nostro contratto, ora gli spiegherò meglio" – si sistema i polsini e inizia- "Il contratto prevede che io gli presti 3 milioni per aiutarla ad aprire la sua compagnia, ma, al posto di pagarmi il debito, voglio metà dei profitti per un anno ,che ne trarrà."

-"Signor. Miller, non le posso garantire nulla, i soldi gli useremo per gli investimenti, e per pagare i nostri soci.."

-"Cosa desiderate signori?" chiede la cameriera interrompendoci

"Un espresso va benissimo" dice Brian

"io un macchiato" risponde il signor. Kaffrey

-"E per lei signora?" mi guarda per un secondo per poi farmi un sorrisetto.

-"Sono apposto grazie" si gira e sene va sculettando ma Brian non sembra farci caso, anzi incalza il suo discorso.

"Questo è l'accordo, mi sembra equo, provi a ragionare quella compagnia vale meno di 3 milioni, le do di più come spinta e perché conosco suo padre , mi sembra il minimo pretendere la metà per un anno," lei non trova?" dopo un tempo considerevole di conversazione, finalmente lui accetta la proposta di Brian.

-"Va bene Signor.Miller.. " dove devo firmare?, mi ha convinto, ora però devo proprio scappare, invece per il resto è tutto come stabilito?"

-"certamente", Vedo Kaffrey firmare con convinzione mentre sento il suo telefono squillare.

-"Arrivederci Signor. Miller, Signorina" io lo saluto con un sorriso mentre Brian gli stringe la mano, poi lo vedo rispondere al telefono e uscire.

-"Ha visto?" dice Brian con un tono superiore.

-"Lo hai fregato, perché?" dico io dopo essere rimasta un attimo a bocca aperta.

-"non l'ho fregato" dice Brian mettendosi a ridere, "è lui che non sa contrattare, io gliel'ho proposto, lui era libero di porre le sue condizioni in caso fosse stato contrario , ma non sa neanche quanto vale la sua compagnia, l'ha ricevuta dal papà, è un ragazzino, non sa ancora come funziona," dice seguendolo con lo sguardo, poi si gira verso di me

-"In questo mondo, devi saperci fare, ed essere bravo con gli affari"

-"Quindi tu sapevi che lui avrebbe accettato, sei venuto già con il contratto modificato e .." mentre cerco di darmi una spiegazione lui interviene.

-"fa parte del mio lavoro Emily, non sarei qui, senno".

Sono già le 21.40 sto morendo di fame, decidiamo di andare in un ristornate nei dintorni per poi ordinare la cena.

Durante la cena abbiamo parlato di lavoro, e mi ha ringraziato per il mio lavoro efficiente svolto fino ad ora.

-" Scusami vado un attimo in bagno", prendo la mia borsa, vado. arrivata tiro un sospiro di sollievo, e mi rilasso un minuto quando sento un messaggio, è Allison che mi chiede che fine abbia fatto, rispondo veloce per poi tornare a tavola.

Tornata dal bagno vedo Brian al telefono, mi risiedo e lui fa cenno di aspettare. Terminata la chiamata mi dice:

-"Possiamo fare ritorno Emily, dovremmo farcela prima dell'acquazzone che promette di venire." dice tutto questo in tono scherzoso.

Nel dirigerci l'uscita, vedo già Luke che è li da aspettarci, puntuale come sempre. Passati pochi minuti comincia scendere una pioggia cosi forte che non si riesce a vedere niente.

-"Non possiamo continuare signore, dovremmo fermarci in un hotel qui, e riprendere domani mattina". Detto questo lo sento accostare e fermarsi in un garage all'asciutto.

-"Grazie Luke ci vediamo domani mattina qui." dice Brian scendendo e chiudendo la porta della limousine.

-"Va bene buonanotte signor Miller e anche a lei Signorina Mitchell". Stavoleta lo saluto e poi mi dirigo con Brian all'hotel subito fuori i garage. Arrivati vedo Brian che va verso la reception.

-"Buonasera , vorrei prendere una suit se è disponibile."

-"Certo, ne abbiamo due, per quanto tempo?"

-"solo per questa notte." vedo il signore della reception girarsi e prendere le chiavi della stanza

-"Ecco a lei signore numero 137 10° piano, è quello delle suit, buonanotte". Senza aggiungere altro ci consegna le chiavi e ci dirigiamo all'ascensore. Arrivati Brian apre la porta, entro e lui dietro di me la chiude.

-"Non serviva una Suit per una notte è troppo" dico io appoggiando le cose sul comodo divano situato in una specie open space. Il pavimento è di marmo bianco il soggiorno è fornito di 2 divani con al centro un tavolino, sulla parete ci sono delle mensole con alcuni alcolici e un bancone davanti , attraversato il salone vado nel bagno, è molto spazioso con una vasca idromassaggio con 2 lavandini, noto degli asciugamani piegati e pronti per essere usati, il bagno è di quarzo bianco, insomma è tutta perfetta, non immagino il costo

-"Io posso permettermela, quindi voglio godermela specialmente se è una serata come questa."

-"Perché hai preso una stanza sola?, a quanto mi sembra non è un problema di soldi."

Lui viene verso di me dopo aver preso dello scotch dal bancone.

-"Perché ti voglio con me" dice in tono sempre più limpido e rilassato mentre si avvicina, a un certo punto sento che dietro di me ce la parete, lui si ferma e poggia entrambe le mani al muro ai lati della mia testa, siamo cosi vicini che i nostri corpi si toccano e riesco a sentire il suo respiro, e il suo profumo. Cerco di restare sobria ma non riesco, emana troppa attrazione sessuale e calore travolgente

-"Tu non vui la mia compagnia stanotte, Emily?" , mi sussurra ad uno orecchio.

-"io..." non riesco più a parlare, ora voglio solo che mi faccia sua, ho il cuore che batte a mille 

Una vita inaspettataWhere stories live. Discover now