3.2

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È passato già qualche mese e tutto procede come sempre, vado avanti con il mio lavoro tra un caffè e l'atro, in queste settimane ho visto raramente Brian , ma ci siamo sentiti per e-mail riguardo al lavoro. Improvvisamente sento bussare e mi vedo Scott entrarmi con una faccia che non promette bene.

-"Non immaginerai mai che cosa mi e successo"

-"cosa intendi? E cosa ci fai su questo piano"

-"non importa, il fatto è che il mio manager e mi ha licenziato con effetto immediato quindi sono passato a salutarti"

-"Come licenziato?!" non esiste noi abbiamo bisogno di questo lavoro e pure tu"

-"lo so ma non ha voluto darmi spiegazioni"

-"non sene parla, devi pagarti gli studi e concludere l'università, siamo quasi alla tesi ormai, come pensi di fare?

-"non lo so"

Improvvisamente veniamo interrotti da qualcuno che bussa,

-"Avanti" non ci credo è Brian.

-"Ancora qui signor.Clark ? mi sembrava che fosse immediata la mia decisione sul licenziamento." Dice questo in modo freddo, tanto da sentire la tensione nell'aria.

Ecco la vendetta di Miller

-"signore, lo trovo un po' esagerato

-"Sempre a criticare le mi decisioni o a contraddirmi non è così signorina Mitchell?, vuole insegnarmi il mio lavoro?" sento che sta perdendo la pazienza, non le piace che gli si dica cosa deve fare

-"sene vada immediatamente Clark, quindi non ha più niente da fare"

Scott esce imabarazzato

-"Scott aspetta.." vengo trattenuta da Brian che sembra non approvare il mio gesto ma è troppo tardi e lui esce. io mi rivolgo arrabbiata verso Brian:

-"Non può fare una cosa del genere"

-"Invece l'ho appena fatto"

-"non selo merita", è un bravo ragazzo"

-"la paladina della giustizia"

-"è un mio amico,lo cosnosco bene, ha fatto un errore è vero ma è una brava persona".

Brian sospira inziand a girare per la stanza elaborando la mia risposta.

-"Allora mi dia lei una motivazione per cui non dovrei farlo dato che non mi ha portato rispetto, e reputa questo lavoro noioso" sottolinea il noioso con con una voce ironica.

-"beh.. lo faccia per me", ha sbagliato e questo lo sappiamo entrambe, meritano tutti una seconda chance, la prego"

-"per lei? Ma per chi mi hs preso, non sono una persona qualunque, tantomeno suo amico, non le devo niente quindi si limiti a fare ciò per cui la pago"

Lo fisso con gli occhi lucidi

-"la mia decisone è presa, ora torni a lavorare". Esce senza neanche degnarmi di uno sguardo

Ieri sera sono arrivata a casa, mi sono fatta una doccia e mi sono messa subito a dormire, perché ero troppo stanca della giornata. Oggi mi sento riposata e appena arrivo alla reception una segretaria mi dice:

-"Il Signor.Miller la desidera nel suo ufficio" . io la ringrazio e mi dirigo al mio, per posare le mie cose e successivamente vado da Brian.

-"Ci ho riflettuto riguardo a ieri sera, e ho deciso di dargli un'altra chance"

-"sul serio?"

-"sul serio, ho riflettuto molto è ho capito che per lei è importante, mi fido delle sue parole, o meglio voglio fidarmi delle sue parole, non volgio rancori o discordie tra noi, la volgio concentrata"

-"certo signore grazie, non la deluderò"

-"questo è da vedere" mi fissa con quel suo sguardo serpentino

-"Grazie Brian ehm... Signor. Miller"

-"Brian va bene, e d'ora in poi diamoci del tu, ormai lavori per me già da un tempo considerevole"

-"va bene"

-"E' pronto per l'intervista di oggi "?

-"Si"

-"Sono sicura che andrà alla grande"

L'intervista si è conclusa con successo, Brian si è destreggiato in maniera impeccabile davanti ai giornalisti, impassibile, nessuna informazione personale è trapelata, ha tenuto le redini per tutto il tempo. Terminata l'intervista, torniamo ai nostri uffici.

È sera e il mio lavoro non si è ancora concluso, ho un appuntamento con un contatto di Brian e dopo una cena noi due. 

Finite le ultime cose esco dalla Corporation aspettando Brian.

Scesa vedo Luke appoggiato alla limousine che si sta fumando una sigaretta.
-"Buona sera signorina." Mi dice lui facendo uscire una nube di fumo dalla sua bocca. "E pronta per stasera?"
-"Si "
-"Ho fiducia in lei, andrà alla grande" .
Lui finisce la sigaretta e io vedo uscire Logan.
-"Logan, ciao"
-"Emily" – saluta con la mano venendo con sicurezza verso di me

-"non è serata a domani" mi passa domani con passo svelto e io lo seguo con lo sguardo, ma nello stesso tempo arriva Brian:
-"Signorina Mitchel, possiamo andare". Non mi degna di uno sguardo e sale in macchina, faccio il giro e Luke mi apre la portiera. L'aria tesa all'interno della vettura si percepisce davvero tanto, noto il suo sguardo un po imbrociato e la mandibola serrata

-"va tutto bene"

-"certo, sono solo un po stanco" si massaggia la tempia, osservando fuori da fienstrino le luci della città. 

Una vita inaspettataWhere stories live. Discover now