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Entrarono nella grande villa vecchi stile, di Isamu e dopo aver salito una grande scalinata attraversarono un corridoio con molte porte fino a giungere in un ufficio.
-"accomodati" disse l'uomo. Brian dopo essersi guardato intorno si sbottona il suo cappotto a doppio petto e rimane con i suoi vestiti  sexy.
-"vuoi da bere?" Propone l'uomo
-" sono qui per parlare dell'affare non ho tempo da perdere, devo tornare a New York."L'uomo allora torna indietro e si siede sulla poltrona
-"va bene, arriverò al dunque allora, vorrei o proporti di diventare il nostro capo, Isamu ci ha parlato di te e ci ha confermato che saresti stata la persona adatta"
Brian sospira e osserva Shiro per un attimo
-"non posso accettare, ho troppi affari a New York"
-"ma è un modo per arricchirsi, distruggendo i russi ci prenderemo  tutto" 
-"sono abbastanza ricco, non voglio soldi sporchi"
Dice Brian alzandosi e chiudendosi il cappotto nero di marca
-"Grazie dell'offerta" 
-"Isamu non vorrebbe questo" dice Shiro alzando un po' la voce e fermando Brian
-"Isamu è morto, non ho chiesto io di diventare il capo, ho chiuso con questa vita" 
-"va bene signor.Miller" dice Shiro sospirando "posso fare almeno qualcosa?" 

A quel qualcosa Brian stende le labbra in un leggero sorriso fottente per poi avvicinarsi all'uomo 

-"una cosa ci sarebbe" disse fermandosi "ho bisogno di 2 uomini meli puoi dare?" Dice appoggiando le mani sulla scrivania 

-"certo ti darò i migliori" .Scesero nella grande sala dove stava l'organizzazione in lutto.
-"ascoltate" disse Shiro mentre Brian esce da dietro di lui con le mani in tasca, due uomini andranno con Miller, ha bisogno di voi per una cosa"
Shiro si avvicina a loro mentre Brian rimane dov'è
Dopo un po' di brusio i 2 uomini sono  pronti. Arrivati davanti a Brian si inchinano
-"alzatevi, non cene bisogno, basta che fate come vi dico e tutto andrà bene" 
-" certo signore non la deluderemo" 

 Erano diversi tra di loro, quello più basso portava una cicatrice sul volto e presentava alcuni tatuaggi aveva i capelli corti e neri e due occhi cattivi. L'altro invece era più alto aveva anche lui un tatuaggio ma sembrava più giovane, portava capelli castani e occhi verdi e anche lui non dava l'aria di essere un brav'uomo.
-"come vi chiamate?"
-"Ismar e Lasar" affermano gli uomini
-"come vela cavate con i rapimenti e le torture?" Dice Brian in tedesco. Come uomo d'affari aveva imparato tanto lingue
-"siamo i migliori, e sappiamo fare anche altro" disse Lasar
-"mi piacciono, a aprorposito" si rivolge  a Shiro
-"Quiang ti manda i saluti" dice avviandosi verso l'uscita
-"grazie". Brian alza la mano mentre è di spalle e fa un gesto per far vedere che ha ricevuto la risposta. Brian aveva i suoi uomini ora.

Il padre di Brian era russo mentre la madre era americana, suo padre  teneva a sua madre,  così quando Brian nacque, le diede un nome americano, e il cognome della madre. Un giorno la madre morì e da quel momento  Il padre cambiò ,dando inizio a una guerra contro i giapponesi accusati di averla uccisa durante un attentato. Era nel posto sbagliato al momento sbagliato. Dopo quello che gli aveva fatto passare suo padre, in quanto non lo aveva mai voluto come figlio,  Brian provò odio, così si schierò dagli avversari. I giapponesi.

Sono a farmi  la doccia nel l'hotel in attesa di  Steve, sono immersa nei miei peserei, quando sento la porta  chiudersi.
-"Emily" mi dice lui entrando in bagno
-"sono in doccia"  
-"arrivo anche io" . Poco dopo apre la doccia improvvisamente, e si eccitò vedendomi nuda e timida
-"oggi sarà l'ultima notte, contenta?" dice lui accarezzandomi le spalle
-"avrò le informazioni?" Dissi cercando di essere spaventata il meno possibile
-"si le avrai ma prima.." disse lui portandomi i polsi sulla testa "mi soddisferai ancora una volta" Mi gira di schiena e mi piega  facendomi appoggiare le mani su una sporgenza della doccia ed entra dentro di me.

-"questo è tutto quello che so e che ho" dice Steve buttando il dossier sul letto
-"come le hai avute" 
-"questo non faceva parte dell'accordo Emily" mi tremano le mani al tocco
-"è in Inghilterra adesso, ma non so dove, il resto è tutto scritto"
-"quando tene vai"? dico io guardandolo
-"domani, ho un lavoretto da fare fuori di qui" dice lui camminando aventi e indietro per la stanza
-"iooo""
-"sono di parola rispetto gli accordi" dice lui avvicinandosi a me
-"okay allora mene vado" dico afferrando il dossier
-"non ti ho detto che potevi andare"
- "togliti l'asciugamano, stanotte sarà lunga" dice lui.

È l'alba, alzatami non vedo traccia  di Steve a quanto pare è veramente andato  via all'alba.Alzo la testa e guardo in direzione della cassettiera e vedo che il dossier c'è ancora, tiro un sospiro di sollievo e riappoggio la testa addormentandomi un'altra volta. Sono le 10.00 quando mi alzo, decido di farmi una doccia per poi vestirmi. Andrò a fare colazione in un bar stamattina, dove consulterò con calma il dossier. Mentre sono in taxi vedo molto traffico per la strada, poi si ferma perché il semaforo è rosso. Giro la testa e noto che siamo fermi davanti alla Corporation di Brian, noto la limousine  parcheggiata. Improvvisamente Brian esce in tutta fretta dirigendosi  alla limousine. Partono prima di noi, cosi mi sbrigo ad avvisare il tassista.
-"Segua la limousine per favore" il tassista annuisce e riparte non appena il semaforo è verde. Dopo averlo seguito per circa 20 minuti  la vedo svoltare dentro un parcheggio sotterraneo
-"Aspetti qua" 
-"Ma signorina la posso portare fin giù" dice accostando
-"Grazie ma vado un attimo a piedi, mi aspetti qua" . Il tassista segue con lo sguardo ogni mio movimento, mi osserva fino ad entrare. Scendo veloce le scale cercando di non perdere la macchina, la intravedo che svolta su una piazzetta per poi fermarsi.
Io faccio lo stesso e mi fermo dietro un muro, mi accovaccio e osservo alzando la testa . Mi congratulo per aver trovato un posto così, il quale mi offre una visuale perfetta e ampia. Vedo Brian scendere dalla macchina con calma e con due uomini possenti che non conosco, dietro di lui, anche Luke scende, ma si ferma alla macchina.
-"Dove credevi di andare?" disse Brian, dando ordine ai due uomini di precederlo con un movimento di testa, afferrano un uomo, e lo portano davanti a Brian. Subito non lo identifico, ma guardando meglio noto che é Steve. I due uomini, gli danno un calcio da dietro sulle gambe e lo fanno inchinare davanti a Brian.
-"Cosa ci facevi con Emily?"  Steve ride, ma rimane zitto
-"Dopo tutto quello che ho fatto, mi sono fidato di te e tu mi hai tradito così?" dice Brian alzando la voce su Steve "eri tu fin dal principio, lavori per mio padre". 
-"Non so proprio di cosa parli".
-"Cazzate" poi uno dei due uomini gli scaglia un pugno in pieno volto facendolo sanguinare. Non ho il coraggio di muovermi, sono bloccata sul posto.
-"piano ragazzi" dice Brian mezzo divertito "eravamo d'accordo che non lo avremmo toccato in un posto pubblico, e poi non voglio che lasciate sangue in giro"  si accovaccia davanti a Steve con un braccio appoggiato sul ginocchio mentre con l'altro prende il mento dell'uomo.
-"io sono convinto invece che sai molte cose, ma tranquillo, non devi dirmelo subito abbiamo tutta stanotte, domani, e dopodomani, ci farai compagnia fino a che non mi dirai tutto d'accordo"? dice Brian dandogli due schiaffetti leggeri sulla guancia 
-"Potratelo a casa e accogliete il nostro ospite, ma lasciatemelo vivo" dice girandosi di spalle per andare alla limousine.
-"Non ti dirò niente" dice Steve alzato con forza e trascinato sul furgoncino dai due uomini
-"Lo vedremo" disse  tra se e se
-"Brian, per Emily?" dice Luke aprendo la portiera
-"Ci penserà Quiang" disse entrando in limousine , Luke annuisce sorridendo e chiude la portiera per poi fare il giro e mettere in moto la macchina. Vanno via per prima seguiti dal furgoncino. Rimango ferma sul posto sotto shock per quello che ho appena visto e sentito.
come aveva fatto a scoprire tutto? e chi era Quiang? . Mi stavo facendo un esame di coscienza pensando che Brian non era l'uomo che conoscevo. Distrutta torno al taxi.
-"credevo le fosse successo qualcosa" risponde il tassista girandosi e buttando i telefono nel posto accanto
-"Grazie va tutto bene, può portarmi al bar Funny per favore?"
-"certamente" disse mettendo in moto e ripartendo. Emily adesso voleva fare una cosa sola, andare via , avrebbe fatto i bagagli e sarebbe partita il prima possibile. Non voleva avere più niente a che fare con Brian doveva dedicarsi alla ricerca di sua sorella.
Quiang, chi poteva essere? Pensai prima di spingere la porta di vetro per entrare nel bar, mentre stavo andando a sedermi mi viene un illuminazione. Quiang era l'investigatore di Brian, adesso combacia tutto, l'hotel, quello che ha detto Luke, ero stata prudente eppure qualcuno lo aveva notato,mi aveva osservato
-"signorina desidera qualcosa?" Dice una voce femminile che mi interrompe. È una donna sulla trentina mora con i capelli legati in una coda alta, e il suo corpo è coperto dalla divisa del bar
-"si" un caffè per favore" lei annuisce e si allontana. Se Quiang era la persona che credevo, adesso doveva essere qui al bar per forza. Cercando di essere discreta comincio ad osservare le varie persone cercando un uomo con la fisionomia orientale, ma non vedo nessuno, poi incrocio lo sguardo di un uomo messo in disparte che notandomi comincia a venire verso di me. Presa dal panico non so bene che fare, comincio a respirare a fatica e mi alzo di colpo, la signora sta tornando con il caffè
-"mi spiace" dico io mentre Quiang mi sta osservando
-"il suo caffè" dice appoggiandolo
-"scusi ma devo andare" dico facendole un sorrisone a trentadue denti ironico. Lei mi guarda stupita mentre mi allontano per andare nella parte opposta a Quiang. Con la coda nell'occhio, noto e sento qualcuno avvicinarsi, esco con calma dal bar, e poi senza girarmi indietro, comincio ad andare a passo veloce. Ma non riesco a seminarlo è dietro di me.

Una vita inaspettataWhere stories live. Discover now