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Brian era a sorseggiare il suo rum a bordo piscina della sua villa, era appena fuori New York e costruita in altura e poco lontano c'erano altre case. Il posto era tranquillo e la vista dall'alto era davvero bellissima. Ormai era una routine per lui quando aveva bisogno di riflettere eseguiva queste a azioni e pensava, Guardava il suo bellissimo orologio e subito vennero ad affiorare i suoi ricordi.

9 ANNI FA.....

Era una bellissima sera estiva ovvero il giorno del suo 18 compleanno. Dopo mangiato come al solito suo padre si ritirò nel suo studio, disse che aveva ancora del lavoro da finire, mamma non le disse niente così approfittando della signora di servizio addetta alle pulizie, si ritirò anche lei nella sua stanza. Era deluso, nessuno si era ricordato del suo compleanno, niente, neanche una torta. Mentre era assorto in questi pensieri sua madre entrò nella stanza.
-"Hey, tesoro tanti auguri" disse facendo il suo bellissimo sorriso  solare.
-"tene sei ricordata allora"
-"non potrei mai dimenticare il compleanno dei miei figli" disse porgendogli una piccola torta
-"cela mangeremo io e te" dice facendo l'occhiolino. Brian aveva un fratello e una sorella era il più grande dei tre poi veniva sua sorella Amber e dopo il fratello Liam, solo che erano andati a studiare all'estero mentre Brian era intenzionato a fondare una sua compagnia in America.
-"tieni tesoro mio" disse la mamma porgendo un pacchettino con una carta azzurrina. "aprilo"
-"Ma questo.." Brian non disse una parola non si aspettava una regalo del genere. Era un orologio
-Dai indossalo, vediamo come ti sta"
-"é perfetto direi, grazie mamma"
-"prego tesoro mio" dice dandogli un bacio sulla fronte. "spero che un giorno potrai avere tutto quello che desideri, ma non diventare tuo padre d'accordo"? non lasciare che il potere ti trasformi in qualcun altro, lotta in ciò cui credi e aspiri ma non dimenticare mai l'amore e l'affetto, perché sarà tardi, melo prometti?"
-"telo prometto mamma".

PRESENTE..

Dopo essere tornato alla realtà finisce il suo drink, e si prepara per la serata

Fu uno dei rarissimi momenti in cui il grande Brian Miller fece scendere alcune lacrime di dolore.Quello era stato il suo primo orologio, aveva un valore molto affettivo lo portava solo in certe occasioni e il giorno dopo era uno di quelli ,aveva un importante colloquio. Sua madre era stata tra le persone più presenti nella sua vita. Ma due anni dopo il suo compleanno morì. era l'unico ricordo davvero importante che lo legava con sua madre. Anche lei lavorava molto, era un avvocato, ed era uno dei pochi momenti che poteva condividere con lei. 

Il mattino dopo scese soddisfatto nel suo garage dato che Luke era in Inghilterra con Emily, Brian riprese a guidare le sue auto e la cosa non le dispiaceva. Decide di prendere la sua berlina preferita . Dopo averla accesa riceve subito una chiamata dal suo collaboratore più fidato 

-"Signor. Tech buongiorno"
-"Buongiorno Signore"
-"Sto arrivando, è tutto pronto?"
-"Si, l'ho chiamata per discutere degli svantaggi in cui andrà in contro"
-"li so già"
-"Ne è sicuro Signore?, c'è un 54%"
-"Lo so!!, ma ne abbiamo bisogno di quella società, se tutto va come abbiamo stabilito non ci sarà da preoccuparsi di niente, abbiamo tutto sotto controllo giusto?"
-"Si certo"!
-"allora siamo pronti, ti lascio, 20 minuti e sono li" .
Brian aveva superato quel meeting riguardante l'acquisto di una società di Londra, era svantaggioso in quanto le perdite negli investimenti superava il costo della società, ma Brian sapeva come muoversi, l'avrebbe trasformata in un'altra delle sue proprietà e l'avrebbe fatta rifiorire. In questo modo poteva avere dei contatti anche con le borse di Londra. Il signor Lee gliela avrebbe venduta per 1 milione. Non sapeva più come gestirla.
-"Certi uomini non sono fatti per gli affari, si pentirà tra due anni." 

-"ci prendiamo un caffè?" 

-"no grazie Feel, ho un impegno tra 20 minuti, ci vediamo al meeting più tardi"
-"a più tardi Brian" 

Era ormai Giugno e l'estate cominciava a farsi sentire, Brian si era allentato la cravatta e si stava avvicinando alla sua segretaria sostituta.
-"Può ripetermi gli impegni che ho oggi signorina Clark?" Il fascino di Brian riusciva a toccare tutti, lei arrossì sentendo la voce di lui e un po' timida apre l'agenda.
-"dalle 17.00 alle 20.00 ha un altro meeting riguardo ad alcuni progetti che i suoi manager propongono e dalle 20.00 ce l'asta.
Brian appoggia tutte le mani sul bancone e sospira, -"i Signori Garcia verranno?"
-"certo Signore, hanno chiamato oggi"
-"va tutto bene signorina?"
-"si è che.. fa un po' caldo" dice cominciando ad aprirsi un po' la camicetta. "Lei non trova?" . Brian era fin troppo bravo, aveva avuto talmente tante donne che riusciva a capire ormai i segnali e i comportamenti e come comportarsi di conseguenza.
-"io sto bene, ma se lei ha caldo chiederò che sia alzata ancora un po' l'aria condizionata." Seccata da quelle affermazioni cerca di nascondere il suo stupore
-"si.. la ringrazio" disse ancora più timida
-"va bene" dice allontanandosi.
-"buona giornata signore" Brian non si gira neanche
-"a lei".
Brian sapeva che la maggior parte delle donne avrebbero  usato le sue armi a disposizione per conquistarlo, e la cosa non le dispiaceva. Da quando aveva fondato la sua società si era imposto una regola ben precisa. Niente rapporti sul posto di lavoro. E ci era riuscito, fatta eccezione di Emily che fin da subito ha acceso il suo desiderio di possesso, da quando l'aveva incontrata c'era solo spazio per lei.  Brian però  sapeva darsi un limite. Mentre si dirigeva verso l'ascensore non poté che fare un sorriso soddisfatto per questi ultimi pensieri.

Sono le 16.00 e Brian si stava recando al cimitero i suoi pensieri vagavano nei ricordi di sua madre e ci pensò talmente tanto che non si accorse di essere arrivato. Dopo aver posteggiato la vettura sotto ad una albero all'ombra, si reca con passo sicuro alla lapide. si ferma e la fissa per un attimo per un momento tutto intorno a lui ogni cosa si ferma.
-"Mi dispiace, mamma non sono riuscito a rispettare la promessa, ti prego perdonami. Tanti auguri".
i suoi pensieri andarono ad Emily, accarezza la lapide piegandosi e si lascia cadere alcune lacrime bagnando la croce in basso rilievo, successivamente deposita delle viole, i fiori preferiti di sua mamma. Dice una preghiera, e successivamente si allontana con un segno della croce. Si sentono solo i suoi passi decisi sulla ghiaia e come un ritmo lo accompagnano fino fuori dai grandi cancelli.

Una vita inaspettataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora