Capitolo 2

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Eccoci di nuovo qui, nella tana del lupo, busso aspettando l'avanti, sento un'altra voce maschile

-"Prego", il suo confondibile tono freddo mi fa sobbalzare e il cuore ricomincia a battere ancora più forte. Quando apro la porta mi ritrovo Brian seduto alla scrivania e un uomo, ovvero quello con cui mi sono scontrata il primo giorno.

-"Buongiorno, entri pure"

guardando a terra entro cauta come un animale in terre sconosciute e richiudo la porta dietro di me. Mi sento tutti e quattro gli occhi puntati su di me, non ho il coraggio di guardare, insomma due uomini bellissimi dentro la stessa stanza. Brian mi si avvicina.

-"Signorina Mitchell, Logan Myers, il mio braccio destro" gli stringo la mano con una forza che un anziano ne avrebbe di più e timidamente le rivolgo un sorriso.

L'uomo giovane, avrà circa l'età di Brian, porta un completo, pantaloni neri, cintura in vita, sotto i pantaloni porta una camicia grigia con sopra adagiata una cravatta di seta a righe nere e grigie , e per completare il look porta una giacca nera sopra il tutto, è biondo, occhi castano chiaro, che emanano un senso di sicurezza e protezione, anche lui ha l'aspetto di un Dio, e un corpo molto possente come quello di Brian, ma questo uomo, non mi fa sentire a disagio, anzi

-"Piacere di conoscerla" dice Logan stringendomi la mano sorridendomi.

" se non sbaglio è quella che ieri si è scontrata addosso a me"

-"Si a proposito, mi dispiace tanto, stavo guardando altrove"

-"è okay, va tutto bene, Brian mi ha parlato di lei sarà la sua nuova assistente, benvenuta alla Miller's Corporation."

Sento gli occhi ghiacciati di Brian su di me, e percepisco quasi un area di gelosia

-"Infatti," aggiunge Brian intervenendo "dobbiamo fare ancora poche cose ma tra poco sarà trà di noi. Logan ci sorride per poi destarsi.

-"bene, il mio autista è arrivato, ci sentiamo"

-"certo, fa buon viaggio"

-"Grazie" si rivolge a me "Signorina è stato un piacere e lo sarà anche nel futuro

-"A lei, buon proseguimento" mi sorride e si avvia alla porta lasciandoci soli. La confidenza non manca tra di loro, probabilmente è tanto tempo che lavorano insieme, o c'è qualcos'altro?.

-Allora, ha letto il contratto?"

-"certo," lui mi invita ad accomodarmi per poi fare altrettanto.

-"si l'ho letto e vorrei modificare delle cose.
-"Perfetto mi dica che cosa vuole cambiare e io lo farò se è possibile.
-"vorrei cambiare la disponibilità del Sabato e della Domenica e il venerdì fino alle 20.00 ."

-"Nient'altro?"
-"No"
Quindi per gli altri giorni mi da la disponibilità ?

-"Si"

-"Mi sta bene, ma le posso dare solo la Domenica disponibile"
-"Cosa?" Quindi non potrò avere un momento per me?"
-"Non è un mio problema signorina Mitchell " è il suo lavoro mi deve già ringraziare per la Domenica, in genere non lascio queste libertà ai miei dipendenti si ritenga molto fortunata."
-"Ma lei ha idea di cosa significa?" Dovrò essere sempre con lei"
-"Esatto, è questo che voglio"
-"Non può richiedermi una cosa del genere" ribatto io in tono già un pò più arrabbiato.
-"Non era una richiesta" da come melo dice sembra si stia stufando.
-"Lei non è umano"
-"Può darsi" ma come le ho detto non era una domanda, quindi o così o si torna al contratto originale, e moderi subito il linguaggio, non le permetto di parlarmi in questo modo mi ha capito? Resti al suo posto."

Ecco, subito ripresa.
-"D'accordo"
-"Perfetto, passiamo al salario, le può andare bene?" Mi domanda tornando normale
-"Si va bene".

-"D'accordo allora domani mattina provvederò che le saranno cambiati questi pochi punti."

-"perfetto grazie" , mentre sto per uscire mi afferra per un braccio, io mi giro e lui si avvicina , tale che tra poco le nostre labbra si toccano. Mi dice guardandomi negli occhi:

-" voglio accompagnarla personalmente nel suo ufficio. 

Una vita inaspettataWhere stories live. Discover now