9.2

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-"ciao Brian" poi aspetto
-"va tutto bene?"
-"no, non va niente bene quando ci sei di mezzo tu, lo sapevi non è vero?"
-"sapere cosa Emily?"
-"ahhhha adesso fai il finto tonto?, di Piper e la storia di tuo padre" lo sento sospirare dall'altro capo del telefono
-"Emily..."
-"lo sapevo" mi scendono le lacrime
-"no Emily lasciami spiegare"
-"non c'è niente da spiegare Brian, credevo avessi smesso con i segreti"
-"infatti ho smesso.. è solo che"
-"non ti fidi" dico
-"no Emily". Ma io metto giù il telefono.
-"sono furiosa,!!! Come si è permesso?"
Luke mi guarda veloce per poi fare un'altra tirata di sigaretta.
-"tu Luke lo sapevi?" dico in lacrime

-" cosa???!!! no". Mi dice seccato
-"puoi dirmelo tanto sono già arrabbiata". Luke butta via la sigaretta già finita, sarà per via della tensione che gli sto mettendo, butta fuori l'ultima boccata di fumo poi mi si avvicina.
-"Ascolta" dice alzandomi il mento "io non ne sapevo niente, e credo che anche Brian aveva le sue ragioni". mi dice
-"adesso lo difendi?"
-"No, sto solo dicendo ciò che  credo e di cui sono convinto".
-"allora dovrà darmi delle spiegazioni" . Poi salgo in macchina e ci dirigiamo al posto del ristorante.
-"Accidenti è chiuso" dico spingendo con un po di forza  la porta di vetro, ma non si apre.
-"lascia stare è chiuso, e giudicare dagli interni anche abbandonato" dice Luke guardando da fuori lo spazio interno.
-"ma non è possibile, come può... essere" dico stupita. poi vedo una persona passare e impulsivamente le chiedo informazioni.
-"scusi" dico attirando attenzione della donna
-"si??" 
-"Volevo chiederle se sa che cosa è successo a questo ristornate" dico indicandolo alle mie spalle. Lei lo guarda un attimo per avere mente locale poi parla:
-"ah.. si ci andavo molto li, conoscevo il proprietario era amico con tutti , ma poi un giorno decise di chiudere, la cosa mi sembrò strana perché aveva molti clienti" 
-"e non sa perché e chiuso?!!
-"No mi spiace, il proprietario non ha lasciato detto nulla, un giorno semplicemente sono arrivata ed era chiuso, come se ad un tratto fosse successo qualcosa di inspiegabile"

-"come si chiamava il proprietario?" La donna si ferma un attimo a pensare, guardando per terra
-"Michael Blake".
-"Dove lo possiamo trovare?"
-"Non saprei, quando ha chiuso ho smesso semplicemente di andarci e non so più nulla. "
-"Grazie!! del suo tempo" le dico sorridendo
-"Si figuri, arrivederci" poi si avvia riprendendo il suo passo veloce  come prima. Sento lo sguardo di Luke su di me.
-"cosa c'è"?
-"Cosa c'è?? Emily sbaglio o non dovevamo dare nell'occhio"
-"ma che c'è di male!! ho solo chiesto"
-"si beh.. la prossima volta chiedimelo prima di agire così". Poi si accende un'altra sigaretta
-"io credevo di essere al sicuro".Mi prende e mi riporta in macchina
-"lo so infatt, ma è meglio non dare nell'occhio, hai capito?" accende la macchina e parte
-"ricevuto capo". dico allacciandomi la cintura e sistemandomi meglio nel sedile.

Stasera sono esausta ho provato troppe emozioni in un solo giorno. Non riesco a non pensare a Brian e di come abbia potuto tenermi nascosta una cosa del genere, di come da un momento all'altro il ristorante abbia chiuso e perché. Ma chi era questo Michael Blake?. ero decisa a scoprirlo. Sfoglio ancora una volta il dossier ma non trovo niente di lui ovviamente.
-"Non è ora di andare a letto?" mi dice Luke con le mani in tasca appoggiato alla porta
-"Si io.. stavo guardando ancora solo.." lui si avvicina e si siede sul letto
-"Non pensarci più va bene? lo faremo domani" ha una voce così timida e calma che non posso non ascoltarla. Convinta glielo do in mano, e lui lo va appoggiare, ma poi sentiamo qualcuno bussare forte alla porta.
-"Chi è?" dico spaventata correndo tra le braccia di Luke 
-"non lo so, rimani qui" poi con cautela si avvicina alla porta e la apre. Vedo che qualcuno prova a scagliarli un pugno ma lui lo schiva e lo blocca, entrano altri tre uomini robusti e alti e lo placcano
-"Emily nasconditi"!! dice con il fiato che gli rimane ,un uomo lo tiene bloccato da dietro, e gli atri due sono pronti per picchiarlo quando Luke tira una testa indietro, riuscendo a liberarsi dalla presa. Io non so dove andare ma girandomi intorno vedo un armadio. Non ci penso due volte e mi ci nascondo dentro. Ho il cuore che batte all'impazzata, il mio corpo comincia a sudare a freddo e sento come se si stesse restringendo, come se non bastasse sento una fitta di dolore al petto. Comincio  a piangere non sapendo cosa sta succedendo.
-"andrà tutto bene, andrà tutto bene" mi ripeto dentro di me come le braccia al petto e dondolandomi leggermente. Sento urla e gemiti di dolore, cose rompersi. La lotta è davvero accesa e dopo un po' di tempo tutto finisce in un attimo, perché sento uno sparo. Aspetto ancora un attimo dentro l'armadio nonostante non si senta più nessun rumore. Sento dei passi che si avvicinano a me, così chiudo gli occhi e prego che non siano gli uomini
-"é finita, puoi uscire" mi dice porgendomi una mano. Io mi metto a piangere tra le sue braccia esausta spaventata
-"E tutto finito" mi sussurra ad uno orecchio.
-"sei, ferito o mio dio!!!.
-"no sto bene, sono abituato è il mio lavoro, stai tranquilla".
Sto tremando e sono esausta, lui decide di prendermi per la vita è abbracciarmi.
-"va tutto bene".. restiamo così per un po' finché non sento improvvisamente un sguardo su di noi, mi distacco dal collo di Luke e mi ritrovo Brian. Mi stacco velocemente da Luke e lui non capendo si gira seguendo il mio sguardo. Brian è li in piedi con le mani intasca che ci fissa.
-"Ho interrotto qualcosa?" dice avvicinandosi a noi con una camminata lenta e calcolata, mette quasi i brividi. Luke si sposta mettendosi di finco a me
-"Che cosa ci fai qui?" gli dico arrabbiata
-"Sono venuto per chiarire la situazione, ma a quanto pare è degenerata" dice freddo fissando gli uomini a terra.
-"vattene" gli urlo e mi allontano andando nel bagno della stanza.
-"Grazie Luke, aspettami nel salone" poi si avvia nella mia stanza
-"mi hai un'altra volta disobbedito"!! dice con un tono freddo
-" e tu mi hai mentito" gli dico rispondendo a tono
-"L'ho fatto per una ragione Emily per la tua sicurezza"
-"ma quale sicurezza?!! quale!!??? dico come se fossi una pazza isterica " ho sempre avuto una sorella di cui non sapevo l'esistenza, avresti fatto lo stesso al mio posto"
-"Emily, tu non ti rendo conto di che persona sia mio
padre"
-"Infatti!! forse se le cose mele dicessi saprei come dici tu, di che persona avrei davanti, tu sei uguale a lui" gli dico pungendogli il petto con il dito
-"Non osare paragonarmi a mio padre, siamo due persone differenti" . Io faccio una risatina isterica, credo davvero di esserlo diventata orami.
-"Sei uno stronzo ,egoista, egocentrico e cattivo" ma prima  che possa aggiungere altro mi interrompe
-"Adesso smettila!!" dice urlandomi contro e facendomi zittire
-"non ti permetto di parlarmi in questo modo, hai fatto tutto da sola ti avevo avvisato." 
"Cosa sai di mia sorella?" dico in lacrime.
-"Dopo questo comportamento non avrai una risposta, sene occuperanno i miei uomini" ma io lo afferro per il braccio
-"ti prego dimmi dove'è"
-"Ti ho detto che i mei uomini se ne stanno occupando". dice freddo. Io crollo e mi metto a piangere.
-"vai a dormire, e tardi" si gira di spalle senza neanche guardarmi e si chiude la porta dietro. Dopo lunghi minuti passati a piangere mi faccio una doccia e mi metto a dormire.
Sono le 03.00 del mattino quando mi alzo per bere un bicchiere di acqua. Questa storia mi sta facendo davvero andare fuori di testa. Cercando di non far rumore apro la mia porta avvicinandomi con passi lenti. Cammino in punta di piedi e accendo la luce dell'open space. Spero che non si una lunga notte.

Una vita inaspettataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora