CAPITOLO 4

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Juliet

Finite le lezioni io e Jason ci dirigiamo verso la mensa dove sicuramente ci starà aspettando Maddie. Ci sediamo al nostro solito tavolo e faccio appena in tempo ad appoggiare il vassoio con il cibo, quando qualcuno mi solleva da terra facendomi volteggiare.

"Ciao bellezza! Come hai passato l'estate? Mi sei mancata!" mette su una finta espressione triste e a me viene da sorridere.

Cameron, uno dei gemelli e amico dello stronzo. Abbiamo lavorato ad un progetto insieme l'anno scorso, una specie di compito che ci è stato affidato in collaborazione con quelli del secondo anno, ed io sono capitata con lui e altri ragazzi del loro corso.

Devo ammettere che lui non mi dispiace, è simpatico e alla mano ed anche se sembra che ci prova con me ogni volta che mi parla, in realtà non è così: non ha mai passato i limiti e capisce quello che può fare e dire e quello che invece no. Quindi finché si comporta così mi sta bene, non posso fare una colpa a lui se si è scelto compagnie sbagliate e comunque non sono affari miei.

"Non credo poi così tanto alla fine, ho sentito storie su di te e una mora, poi una bionda, poi c'è stata la rossa..." lo prendo in giro.

"Solo perché tu continui a rifiutarmi!" mi dice con finta esasperazione, "sai che per te sarei pure disposto a convertirmi alla monogamia vero?" alza e abbassa le sopracciglia in modo buffo e non riuscendo a trattenermi scoppio a ridere.

In quel momento vedo Grayson passarci vicino e, rivolgendoci un'occhiata annoiata, si ferma davanti a noi.

"Natalie mi ha chiesto di te, ha detto che deve parlarti." dice all'amico con un tono che non riesco ad interpretare. Cameron allarga le sue labbra in un enorme sorriso, guardando prima me poi lui.

Aspetta cosa diavolo...?

"Natalie eh? E dove sarebbe?" domanda a Grayson.

Lui lo guarda disinteressato.
"E io che cazzo ne so? Era con te ieri sera, non con me" fa un ghigno divertito, come se avesse rivelato chissà cosa, poi mi guarda con aria di sfida.

Ma che problema ha?
E infatti è proprio quello che gli chiedo.

"Che problemi hai?"

Mi squadra dalla testa ai piedi, sperando forse di mettermi in imbarazzo o non so bene cosa e poi ritorna a guardarmi negli occhi. Io, non ottenendo risposta, alzo un sopracciglio per rimarcare la domanda che gli ho appena fatto.

"Sei anche sordo?" gli chiedo.

"Cosa vorrebbe dire 'anche'?" continua lui fissandomi negli occhi.

"Oltre ad essere coglione intendo, sei anche sordo?"

Mi allontano soddisfatta lasciandomi la risata di Cam alle spalle e quando mi giro curiosa nella loro direzione, vedo che ha le lacrime agli occhi. Sposto lo sguardo su Grayson: grosso errore perché sembra volermi uccidere. Rimango immobile per un secondo, uno soltanto, infine mi riprendo e con un sorriso innocente stampato sul viso gli faccio il dito medio, e questo non fa altro che alimentare le risate del suo amico.

Mi batto un cinque mentalmente, fiera di me stessa e raggiungo Maddie in fondo alla sala.

GET MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora