CAPITOLO 54

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Juliet

Non appena Grayson mi accompagna a casa corro in camera mia e mi tuffo sul letto, dove rimango a guardare il soffitto per almeno mezz'ora mentre ripenso a quello che è successo in biblioteca. Questo tipo di comportamento non è assolutamente da Juliet Collins, o meglio, non lo era prima di conoscere Grayson Jones.

Quel ragazzo ha acceso un fuoco dentro di me che credo difficilmente si spegnerà, mi fa sentire diversa: più sicura di me, più... donna.
E non credo sia solo a causa del sesso, è qualcos'altro, forse il modo in cui mi guarda, come mi parla, non so spiegarlo, semplicemente sono felice. Decido che è arrivato il momento di alzarmi e, una volta entrata in bagno, mi faccio una bella doccia bollente. Asciugo i capelli prendendomi tutto il tempo che mi serve, poi per concludere indosso il pigiama e subito dopo con un tempismo perfetto, mia madre mi chiama per la cena.

Siamo tutti seduti a tavola che aspettiamo il principe Ben mentre finisce la sua telefonata per degnarci quindi della sua preziosa presenza, quando mi accorgo che i miei genitori mi stanno guardando in modo strano. Ti prego, fa che non se ne accorgano. Sposto l'attenzione da tutte le parti tranne che dalla loro ma mi rendo conto che il mio tentativo fallisce quando sento la voce di mia madre dire:

"Stai bene tesoro?"

"Benissimo mamma" rispondo con un po' troppa enfasi.

"Sei strana" continua mio padre.

Alzo le spalle sperando che lascino perdere e nel frattempo mio fratello fa la sua entrata in cucina. Signore grazie.

"Di cosa stavate parlando?" ci chiede invece.

Sul serio?

"Non so, tua sorella mi sembra strana oggi" ripete la mamma.

"Strana come?"

"Non saprei dire, solo.. "

"Non sarà mica per quel Grayson?"la interrompe mio padre.

"Papà non cominciare" ci risiamo.

Ben adesso mi sta fissando.

"E tu non guardarmi in quel modo!" mi agito.

"Okay adesso sappiamo che c'è qualcosa" commenta di nuovo mio padre.

Brava Juliet complimenti, sei un genio. Seguono attimi di silenzio in cui tutti continuano a guardarmi e la cosa sta diventando parecchio fastidiosa.

"Mangiamo? Ho fame" azzardo.

Finalmente si decidono a lasciar perdere, anche se non mi sembrano per niente convinti, e l'argomento della conversazione si sposta su cose più neutre come la nostra giornata e le partite di football di Ben; in seguito li informo del weekend che passeremo dai nonni di Maddie e loro si dicono contenti che io e Jason le stiamo vicini. Io e mia madre rimaniamo sole per sistemare la cucina mentre gli uomini si spostano in salotto a guardare la televisione.

"Allora? Com'è stato?" mi domanda lei spezzando il silenzio.

Spalanco gli occhi guardandola con un'espressione incredula.

"Cosa?"

"Oh andiamo! Me ne sono accorta subito la settimana scorsa appena siamo entrati in casa, mi è bastato guardarti per capirlo" afferma convinta.

Boccheggio, cercando di pensare a qualcosa di sensato da dire.

"E oggi hai la stessa faccia. Quindi te lo chiedo di nuovo, è stato bello?" insiste ancora.

Annuisco arrossendo vistosamente: è strano parlare con lei di queste cose, è strano parlarne in generale.

"Lui è stato carino con te?"

Annuisco di nuovo, ormai credo sia diventato un tic nervoso. Inizio lentamente ad indietreggiare ma prima di uscire dalla cucina mi appoggio allo stipite della porta e la guardo mentre finisce di riordinare le ultime cose.

"Come hai fatto a scoprirlo?" le chiedo infine.

"Sono tua madre tesoro" e non c'è bisogno di aggiungere altro.

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