CAPITOLO 25

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Grayson

Mi avvio verso la biblioteca ancora indeciso su come mi comporterò con lei: voglio aiutarla ad andare meglio in matematica, ma farla arrabbiare è decisamente più divertente.

Non appena varco la soglia, mi guardo attorno finché non la vedo: è seduta in un tavolo in fondo alla stanza e sta guardando qualcosa sul suo telefono. Non vedo l'ora di vedere la sua faccia quando mi noterà. Mi avvicino cercando di fare meno rumore possibile e quando le sono quasi davanti, lei alza gli occhi e finalmente mi nota. Mi rivolge un'espressione annoiata e, un istante dopo, riporta gli occhi su quell'aggeggio che tiene in mano.

"Sto aspettando una persona e gradirei non essere disturbata" asserisce, e capisco dal modo in cui si agita sulla sedia che è a disagio, sebbene stia provando a nasconderlo.

Avrà già intuito qualcosa?

"Vuoi dire quello che deve aiutarti in matematica bambolina?" più che una domanda direi che è un'affermazione.

Alza di scatto gli occhi su di me sgranandoli stupita, si raddrizza sulla sedia e con una voce così bassa che a malapena riesco a sentire,
esclama:

"No! Ti prego dimmi che è uno scherzo!"

"Ti aspettavi un secchione con i brufoli e gli occhiali?" le domando.

Non mi risponde, ma dalla sua espressione capisco di averci preso. Non si arrabbia e non inizia neppure a gridarmi contro parolacce, piuttosto rimette il suo libro nello zaino alzandosi dalla sedia. Rimango a fissarla interdetto... dove pensa di andare?

"Ci deve essere un errore, domani parlerò con il professore e gli chiederò di farmi aiutare da qualcun altro." mi dice alla fine.

Aspetta, cosa? La afferro delicatamente per un polso, attento a non farle male, e nell'esatto istante in cui la mia pelle entra a contatto con la sua, vengo pervaso da una serie di brividi che partono dal punto in cui la tocco e che continuano lungo tutta la schiena.

Maledizione.

Ci guardiamo per un lungo istante, sembra che anche lei si trovi in difficoltà e la cosa non mi dispiace.

"Senti" continuo io dopo qualche secondo, "so che non ti piaccio e che faresti a meno di avermi intorno, ma il professore mi ha detto che hai delle difficoltà nella sua materia e io posso aiutarti, non c'è nessuno più bravo di me in questa scuola" modestia a parte ovviamente.

Okay, forse sto esagerando, ma direi di tutto in questo momento pur di convincerla. Lei continua a fissarmi con una strana luce negli occhi che non riesco a decifrare... è arrabbiata? Sta per dirmi di andare al diavolo?

"Farò il bravo" continuo quando non ottengo risposta.

Non che abbia davvero intenzione di farlo, però posso provarci.

Si distrae un secondo, forse sta pensando ai pro e ai contro della situazione ed io rimango fermo a fissarla come un coglione sperando che accetti. Dopo pochi secondi che mi sembrano un'eternitá, riporta gli occhi su di me guardandomi di sottecchi.

"Niente stronzate Grayson! Facciamo quello che dobbiamo fare e poi ce ne andiamo" sbotta all'improvviso.

"Si certo, facciamo quello che dobbiamo fare e poi ce ne andiamo" dico, ripetendo le parole ambigue che ha deciso di usare e lei, avendo capito dove volevo andare a parare, mi da una leggera spinta sulla spalla che, non c'è neanche bisogno di dirlo, non mi sposta neanche di un millimetro.

Quando capirà che è inutile?

Alza un sopracciglio incrociando le braccia al petto, e ignorando quello che le ho appena detto aggiunge:

"Sono stata chiara Jones?" annuisco.

Prendiamo posto uno accanto all'altro quando lei tira fuori libro e quaderno di matematica dallo zaino, seguiti da una matita nera con un brillantino rosa in alto. Mi sfugge un sorriso mentre continuo a seguire i suoi movimenti con aria divertita, e lei se ne accorge.

"Non mi interessa quello che pensi" dichiara irritata voltandosi nella mia direzione.

"Ma non ho detto niente!" esclamo con tono esasperato.

"Però lo hai pensato" assottiglia gli occhi incenerendomi.

"Adesso leggi anche nel pensiero?"

...È incredibile!

"Avevi promesso di fare il bravo" mi ammonisce seria.

"Hai iniziato tu!" mi giustifico io come un bambino.

Quando mi accorgo che non mi sta più prestando attenzione, il mio sorriso si allarga: si prospetta proprio un bel pomeriggio...

GET MEWhere stories live. Discover now