CAPITOLO 64

21K 494 34
                                    

Juliet

Dopo avere sistemato tutto nel borsone mi guardo allo specchio: sono più bianca del solito e la mia espressione è assente. Le occhiaie che ho sotto gli occhi poi non mi rendono proprio giustizia. Di una cosa però  sono soddisfatta: i miei capelli. Maddie e Jason hanno insistito perché cambiassi un po': li ho tagliati parecchio ed ora mi arrivano poco sotto le spalle. Li ho anche scalati e mi piacciono da impazzire così, sembro forse un po' più grande di quello che sono e credo di avere un'aria più sbarazzina.

Oggi è l'ultimo giorno che rimaniamo dai nonni di Maddie e ad essere sincera mi dispiace, inoltre, l'idea di tornare a scuola e vedere Grayson e Penny mi innervosisce.

Non li voglio vedere.
Non voglio vedere nessuno.

Penso che alla fine forse faceva tutto parte di un piano o magari si trattava di una scommessa, probabilmente voleva solo portarmi a letto per vantarsene con gli amici e quindi, ora che lo ha fatto, può ritenersi soddisfatto e tornare alla sua vita di sempre. Se invece queste opzioni sono sbagliate, allora non riesco proprio a spiegarmi il motivo del suo comportamento, ho provato a pensare alle cose più improbabili che potrebbero giustificare anche solo in parte il suo gesto, ma non le trovo. Neanche una.

La verità è che Grayson non ha scusanti e non c'è niente che lui possa dire per farmi credere il contrario perché alla fine quello che ha fatto non cambia: mi ha tradito ed io non lo perdonerò mai per questo.

Può anche smettere di chiamarmi, tanto non gli risponderò.

Mia madre una volta mi ha detto che devo farmi rispettare dall'uomo che ho al mio fianco, che le persone possono sbagliare ma ci sono degli errori che non possono passare impuniti perché ne va della tua dignità, del tuo essere donna. Non dico che sia sbagliato perdonare un tradimento, non voglio giudicare nessuno, solo che io non sono disposta a farlo: non metterò mai da parte me stessa per gli sbagli di qualcun altro. Suonerà egoista, ma io prima di tutto devo pensare a me stessa.

Le cinque di pomeriggio arrivano in un lampo e, controvoglia, salutiamo i nonni di Maddie incamminandoci verso la macchina.

"Ciao bambina" mi dice Elisabeth in tono materno, "Sono sicura che si sistemerà tutto, abbi coraggio di affrontare la verità e fidati sempre delle tue sensazioni" la abbraccio forte ringraziandola per i suoi consigli ed il suo sostegno che, devo ammettere, in questi giorni sono stati davvero preziosi.

Saluto anche George e dopo avere caricato i borsoni sull'auto, ci accomodiamo sui sedili e partiamo.

"Non sono pronta a tornare alla solita e routine!" piagnucola Maddie.

"A chi lo dici" continua Jason, poi mi ricordo di una cosa.

"Hai chiarito con Ryan?"

Mi rivolge un sorriso gigantesco e deduco che sì, quei due stanno di nuovo bene. Questo non fa altro che farmi tornare con il pensiero ad una persona, la stessa che, da giorni, occupa i miei incubi e i miei sogni contemporaneamente.

Devo togliermelo dalla testa e più ci penso, più vorrei che fosse qui con me. Lo odio per questo, lo odio così tanto che potrei ucciderlo se me lo ritrovassi davanti ora, lo odio, con tutta me stessa, e lo odio ancora di più perché non riesco ad odiarlo sul serio... almeno non tanto quanto lo amo.

GET MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora