Capitolo 16

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"Il mio caffè preferito"














Il capitolo contiene la mia utopica visione di come bisognerebbe vivere la prima volta:non è legge,solo un mio personale punto di vista.
Mi auguro e vi auguro di trovare il vostro primo amore,proprio tramite quelle emozioni fragili e decise della fatidica "prima volta".
Detto ciò,buona lettura❤️




















Armonia.
Sono felice. È un periodo fantastico nella mia vita:febbraio è arrivato e con lui l'ansia di Sanremo giovani. So che può sembrare un'assurdità ma la paranoia di Filippo si sente a pelle ormai. È due settimane di fila che con i ragazzi e Filippo andiamo tutte le sere in studio per ultimare le canzoni dell'album.
Andrea c'è sempre,essendo uno dei manager deve esserci,per forza.
Ma questa sera non si sente bene,già in ufficio ha preso una aspirina.
<<Ragazzi io non mi sento bene>>mormora,mentre siamo seduti a tavolino:io e Andrea siamo seduti su un divanetto,Lorenzo su una sedia verde,Giulio su una poltrona sgualcita e Filippo su una sedia girevole.
<<Vuoi un'altra aspirina?>>chiedo mentre lui si massaggia le tempie.
<<No tranquilla gioia,penso che andrò a casa...ragazzi per voi è un problema?>>chiede.
Lorenzo guarda Filippo che guarda Giulio,nessuno dice niente finché quest'ultimo prende parola e lo tranquillizza<< vai pure Andrea,stai tranquillo>>sorride.
Io mi alzo,faccio per andarmene ma Lorenzo mi richiama <<rimani qui,ci serve una opinione esterna>> dice,mentre manda un'occhiata a Filippo che si risveglia dai suoi pensieri<<ehm... sì giusto,me l'ha detto Giulio>>tira in ballo l'uomo che sottecchi lo guarda,poi mi osserva,sospira e se ne esce con un <<esatto,l'ho chiesto io>>.
Andrea penso che non si accorga dei continui sguardi che si mandano i tre,infatti acconsente senza pensarci due volte.
<<Stai tranquillo Giulio,me la mandi poi domani in ufficio?>>chiede mentre si strofina gli occhi.
<<Tranquillo,si ferma a dormire da Filippo,o da Lorenzo>>lo rassicura.
Esco dallo studio mentre lo accompagno in auto:sta veramente male, è diventato pallido e trema dal freddo.
<<Vuoi che ti accompagno a casa?>>chiedo,mentre lui sorride debolmente.
<<No piccolo girasole,vado a riposare che domani devo intervistare un economista francese>>dice,salendo in auto.
Mi assicuro che abbia acceso il riscaldamento e abbia allacciato la cintura.
Lo saluto,mentre lui suona il clacson ed esce dal vialetto.
Mi stringo nella mia giacca,mentre rientro in studio: la piega di questa serata sta migliorando ad ogni mio respiro.
Trovo Filippo con un sorriso genuino in volto,Lorenzo che parla al telefono e Giulio che strimpella con la chitarra dolce.
<<Bisogna cogliere l'occasione giusta nella vita>>sorride.
<<E chi te l'ha detta questa?>>chiedo mentre lui si siede accanto a me,sul divanetto di prima.
<<Tu,ma eri troppo ubriaca per ricordarti>>mi lascia un bacio sulla tempia.
<<Con chi sta parlando?>>chiedo indicando Lori.
<<Una sua nuova fiamma,sembra una cosa seria...>>mormora.
L'amico lo guarda e sentendo il discorso fa un gesto osceno con la lingua.
Io rido,imbarazzata. Giulio scuote la testa.
<<Ragazzi,io mi dileguo che ho sonno>>dice il chitarrista,indossando la giacca.
<<Io anche>>lo segue Lori.
<<Giulio,mi dai le chiavi dello studio? Ho bisogno di una cosa>>chiede Filippo.
Dopo aver tentennato un po' acconsente.
Filo sembra un bambino nel reparto giocattoli.
<<È tutta la sera che voglio farti sentire un pezzo...ci stai?>>chiede.
<<Va bene>>sorrido.
Tocca vari tasti in una tastiera piena di...cose strane,amplificatori e note musicali,finché non sento una melodia dolce riempire lo studio.







con due monete in tasca
sopra una vespa bianca
ci si trovavamo in un parchetto
lo chiamavamo rasta
stavamo sopra una panchina
a farci qualche rima
a volte affianco ci passava un treno
manco si sentiva
sono seduto al ristorante che è pieno di stelle
ma confrontarle con quel cielo
non valgono niente
non è un vestito che mi rende elegante
se dentro sono lo stesso
quel ragazzino di sempre
quello che scrocca due tiri
che non ha i soldi per le sigarette
quello che non sorride
quello che non smette di parlarti ore
se una cosa gli interessa
lo stesso che ti ha fatto innamorare
con un mal di testa
e stai tranquilla non dimentico da dove vengo
ma mi ricordo dove arrivo
e faccio del mio meglio
a dirti che un ricordo bello ti dura per sempre
e quando passano gli anni si formano perle
Non passano le cose che sei per me
non bastano due ore
per chiudere

Armonia//Irama PlumeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora