Capitolo 20

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"Benvenuti a tutti quelli come me"


















Vent'anni dopo.
Milano,orario indefinito.












Quante cose cambiano nel corso degli anni.
E sinceramente,nessuno sa dove andremo a finire.
Quindi abbiamo due possibilità:sperare in un futuro migliore o patire in eterno,come le anime dannate dell'inferno.
Dopo l'esperienza avuta,quella piccola ragazza dai mille segreti,aveva deciso di optare per la prima opzione.
Aveva altra scelta? Beh... sì. Poteva andarsene,dimenticando tutto e tutti.
Ma non l'ha fatto per un'unica ragione:amore.
L'amore che la univa a Filippo era così forte e marcato che sarebbe stato impossibile ignorarlo.
Eppure,qualche volta avrebbe preferito farlo:lui la curava troppo secondo lei.
In vent'anni le cose cambiano:si migliora,un po' come il vino.
Armonia si era trasferita da Filippo,portando con sé il suo micio e il caro maglione datele da sua nonna.
Nient'altro:aveva lasciato il suo passato all'interno di quel maledetto attico in centro a Milano.
Uno stupro non si dimentica,ma si può migliorare la vita dopo: Armonia per il primo anno si era chiusa in se stessa,dimenticando la combinazione del suo cuore. L'unico a saperla era Filippo,ma purtroppo la nera,l'aveva cambiata. Avevano passato un mese di fila ad essere due estranei,dentro quattro mura ben conosciute.
Poi era bastato un abbraccio,una fetta di torta di mele e un bel film e l'amore era tornato a regnare. Aveva intrapreso un percorso da uno psicologo,per elaborare il trauma e,seppur complesso,ci stava riuscendo.
Insomma,aveva deciso di sperare,giocandosi tutto ciò che aveva.
Lui anche,quel ragazzo:la musica gli era stata avversa,per poi diventare la sua amante più stretta con la quale passava notte insonni,chiuso in una stanza con le sigarette a sfruttare dei buoni polmoni.
E chissà dove voleva finire,nemmeno lui lo sapeva.
Voleva solo riempire un vuoto che aveva dentro,creato dalla società,da qualche sbronza e qualche amore ormai acerbo.
Dieci anni passati a ritirare raccomandate,cercare di ricostruirsi e imparare ad accettarsi,cosa che,per la giovane era diventata una sfida giornaliera.
Si svegliava tutti i giorni,e ogni volta davanti allo specchio,sputava sulla sua immagine. Così distorta e pallida.
Forse,l'unica guerra che non vincerà mai sarà quella contro se stessa.
Nonostante abbia un enorme scudo:il cuore del suo amore.
Filippo aveva fatto fatica,per poi ritrovare la serenità all'interno di qualche nota musicale e qualche bacio in fronte alla sua amata.
Così,a quarant'anni si erano ritrovati a casa,una sera di fine novembre,con una canzone di un Sanremo vecchio per radio.
Era come mia madre.
<<Facciamo...facciamo un bambino>>aveva chiesto lei,mentre il cuore di entrambi aveva iniziato a battere all'impazzata,senza fermarsi un attimo.
I primi tentativi,erano stati vani:forse c'era troppo amore nell'aria,forse nemmeno loro erano veramente pronti...forse le cose belle devono accadere quando meno te lo aspetti.
Ed era successo così:una mattina di luglio,in un pronto soccorso di Lisbona,l'ennesimo viaggio voluto da lei per scoprire culture diverse.
Ninõ,ehm...bimbo,baby.
E anche se la lingua non era la stessa,erano entrambi scoppiati a piangere dall'emozione.
Pensa...pensa se nasce femmina...o maschio,ancora meglio.
Avevano deciso di non sapere il sesso,un po' perché andava di moda,un po' perché l'importante era la salute.
Poi tutine e scemenze varie potevano venire dopo.
Ed eccolo lì,uguale a sua madre da piccola:Marco.
Piccolo,dolce e fatto di burro.
Forse si,sperare è la scelta migliore che si possa fare nella vita.







Lettere mai spedite.
Tenute gelosamente nel comodino di destra.
Filippo-Armonia.










"Caro amore mio,non so nemmeno io il perché mi ritrovo a scrivere anziché parlarti...forse perché ho sempre quel lato timido di me che non vuole mai esporsi. Forse perché sono le cinque del mattino e stai dormendo,così profondamente che non mi sentiresti. Forse perché sono fragile,come i bicchieri in cucina.
Ciao amore mio bellissimo,ti amo tanto,tanto,tanto.
L'episodio che ti ha cambiato la vita,l'ha cambiata anche a me,sai?
Ho imparato ad amare ogni tua paura,condividendo essa con le mie. Sono tanto sicuro di me fuori,ma dentro sono fatto di cristallo.
Da quell'esperienza orrenda,la nostra relazione ha preso una piega migliore, sì, è un paradosso ma è tutto migliorato.
Il mio approccio con te,con il tuo corpo e con i tuoi occhi.
Il mio cuore,che ha iniziato ad innamorarsi ogni giorno di più di te:la cosa capitava già prima ma,ha preso il sopravvento.
I miei occhi,che hanno iniziato a registrare ogni tuo piccolo movimento,anche quando sbatti le ciglia lentamente,per farmi gli occhioni dolci ed ottenere qualcosa.
E sai cosa sto pensando in questa Alba di mezza estate? Io voglio fare un bambino con te.
Forse,anzi, sicuramente,questa iniziativa la prenderai tu,perché io sono troppo insicuro delle mie scelte.
Quanto mi piacerebbe vedere il frutto del nostro amore,correre,parlare,amare e sorridere grazie a noi.
E passare intere giornate a fare ipotesi che verranno totalmente smentite:che occhi avrà,le labbra tue,le mie,di mia madre,di tua zia. Se sarà tanto piccolo,magari un gigante.
Probabilmente una cosa sicuramente ce l'avrà:un cuore enorme.
Come il mio e il tuo. Dio.
Hai un cuore così grande,scusa se mi permetto ma il mio lo è di più:comprende sia il mio che il tuo. Non è per competizione ma, è vero.
Ti amo,ti amo più della tua stessa vita.
La ragione? Non lo so nemmeno io sai a dirti la verità? C'è che da quella volta,quella bellissima volta quando ti ho vista danzare delicatamente,con la tua purezza,in mezzo a tutto quel marciume di uomini.
Ecco,in quel preciso istante,ho capito che saresti rimasta buona e genuina per tutta la vita. Che forse,quest'ultima un po' con te ce l'ha sempre avuta.
Però guarda:dopo tanti peccati,disgrazie e drammi ti ha premiato in un certo senso.
Hai trovato me:un ragazzino di provincia,che ora ha quarant'anni.
Nonostante alcune rughe,fumo ancora,piango ancora,faccio ancora la spesa e faccio ancora l'amore con te.
Cosa desidero di più dalla vita? Beh,magari come dicevo prima,un bambino.
Poi basta,non mi interessa:la mia carriera lavorativa l'ho chiusa parecchio tempo fa. Diciamo che tra qualche colpo della strega e qualche influenza,ho deciso di rimanere tranquillo,nella mia amata Monza.
A volte qualcuno mi riconosce ancora. Sai cosa dico quando mi chiedono se sono felice? Rispondo con il tuo nome.
"Sei felice Filippo?" "Sì,sono felice perché c'è Armonia".
E risponderò sempre così,finché avrò il potere di ragionare e parlare.
Detto questo,questa lettera la lascerò nel mio comodino.
A prendere un po' di polvere,sotto il pacchetto dei...ehm,lo sai.
Mi proteggo sempre,scusa amore.
Se mai un giorno la troverai,sappi che ti amo.
Sei bellissima,ricordatelo sempre.
Tuo, Filippo"











"Ciao amore mio.
Come stai?
Io sto benissimo! Sono con te.
A volte spero di sposarmi con te.
So che sei contro il matrimonio.
Sei anche un po', contro la chiesa.
Forse sei mezzo ateo,non l'ho ancora capito.
Però io ti amo,con tutti i tuoi difetti.
Scusa amore,non so cosa scrivere perché mi sto già commuovendo.
Ti voglio bene,ti amo,ti allego il mio bene.
Questa torta l'ho fatta stamattina:spero che ti piaccia. Cioccolato e pere.
Sì, è un po' bruciacchiata sul bordo ma,sai che faccio un po' schifo in cucina...ma mi ami anche per questo.
Ora vado al lavoro,che se arrivo in ritardo la coordinatrice mi licenzia davvero.
Ti amo,appena torno a casa,facciamo l'amore,promesso.
P.s ho lavato il mio completino preferito,se vuoi stenderlo,faresti un favore ad entrambi. Ti amo,tua,piccola"














Fine






















GRAZIE DI CUORE SE SIETE ARRIVATI FINO QUI

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GRAZIE DI CUORE SE SIETE ARRIVATI FINO QUI.
GRAZIE PERCHÉ MI PERMETTETE DI REALIZZARE OGNI GIORNO IL MIO SOGNO.
GRAZIE PERCHÉ SENZA DI VOI,FRANCESCA NON ESISTEREBBE.
GRAZIE,GRAZIE PER ALTRE MILIONI DI RAGIONI...MA SPECIALMENTE PER UNA:CREDERE IN ME.
GRAZIE DI CUORE.
CI VEDIAMO NEL PROSSIMO LIBRO.
VI AMO❤️
FRANCESCA❤️

Armonia//Irama PlumeTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon