Capitolo 17

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"Che cosa mi manchi a fare?"










Cinque mesi dopo











Armonia.
In cinque mesi sono cambiate un sacco di cose: Filippo ha iniziato a scrivere un nuovo album,pieno di canzoni nuove. Lo definisce eclettico. Sta andando avanti con la sua musica,la sua poesia e il suo amore. No,non ci siamo più incontrati dopo la mia prima volta insieme a lui. Un po' perché il tempo non ce l'ha,un po' perché sappiamo entrambi quanto ci ammazziamo facendo così.
Andrea lavora sempre come un matto,mi ha chiesto di andare a lavorare nella sua azienda ma io ho rifiutato:ho trovato lavoro come ragazza pon-pon.
Sempre meglio che tornare a fare la spogliarellista.
Con Filippo la situazione è degenerata: è due settimane che non ci sentiamo.
Penso se la sia presa perché una sera,ho detto di no. Non siamo fatti solo per fare sesso.
Non siamo fatti solo per scontrare per qualche istante i corpi.
Io mi sono proprio innamorata,voglio condividere anche altro.
Comunque se per lui, l'indifferenza è un'arma buona da usare,per me non lo è.
Stasera ci vedremo a casa sua,dal momento che Andrea è in Francia per lavoro.
Scusate,dovevo sfruttare l'occasione.
Ora sono davanti allo specchio di camera mia. Ho deciso di indossare una tuta da ginnastica,tanto dobbiamo solo parlare.
Filippo mi manda un messaggio, è sotto che mi aspetta.
Entro in auto,mentre una nuvola di fumo grigio mi accoglie.
Non mi saluta nemmeno.
Ah beh,iniziamo bene.
Guardo fuori dal finestrino per tutto il tempo,pensando dove io abbia sbagliato.
Perché alla fine,gira e rigira, è sempre colpa mia.
Ma questa volta non riesco a trovare l'esatto momento nel quale,io abbia commesso quel fatidico errore.
L'ultima volta che ci siamo visti, sì,abbiamo fatto l'amore e poi il giorno dopo lui è tornato a casa sua. Io con Andrea.
Non lo so,non sono una di quelle ragazze che si comportano male:sono educata e gentile e come al solito,penso di aver sbagliato qualcosa io.
Perché sento di aver sbagliato qualcosa,ma non riesco a capire cosa.
Insomma,non mi è mai scappato nulla con Andrea,io non ho mai confessato la mia relazione con Filippo a nessuno e...e quindi:dove cazzo ho sbagliato?
Mi giro un secondo,guardandolo,mentre ha i lineamenti tesi e gli occhiali da sole. Non ha nemmeno le sue amate piume all'orecchio:oggi è veramente una giornata diversa allora.
Ignora i miei occhi,mentre accende la radio che trasmette una canzone dei Nirvana.
Non la canticchia nemmeno.
Noto il viale alberato che percorre sempre per arrivare prima a casa sua.
Ci sono due ragazzini seduti su una panchina:lui le accarezza i capelli,lei lo bacia,con tenerezza. Anche loro,sono due primi amori. Si vede da come si stringono la mano.
Mi fermo ad osservarli,mentre Filippo sputa la gomma da masticare a terra e apre nervosamente la portineria del suo appartamento.
Saliamo le scale,io cerco di stare il più indietro possibile. Sinceramente tutto questo silenzio da parte di Filippo (che è un tipo che parlerebbe per cinque ore di fila) mi mette un'ansia assurda addosso.
Entriamo,la casa è sempre in perfetto ordine. L'avrà riordinata nel suo solito modo narcisistico per ore,magari tutta la notte.
Lui va in cucina,si siede sul tavolo con le gambe a penzoloni.
Prende un bicchiere accanto a lui,scende dal tavolo,apre il frigo e li riempie con del vino rosso. Poi torna nella posizione di prima.
Io sono di fronte a lui,posata con i fianchi al lavandino.
<<Ciao Fil>>sussurro.
È serio,non risponde,mentre sorseggia la bevanda con estrema calma.
<<Ciao piccolina>>risponde,mentre posa accanto a sé il calice.
<<Tutto bene?>>chiedo,cercando di rimanere indifferente al suo comportamento rigido.
<<Alla grande. Tu?>>risponde,freddo come l'Antartide.
<<Volevo...volevo solo capire cosa ci sta succedendo...dimmi se ti ho fatto qualcosa di male,così lo ris....>>non mi ascolta.
Esce dalla cucina,si dirige in camera,dove si cambia tranquillamente. Toglie gli occhiali da sole,mentre si accende un'altra sigaretta.
Deglutisco quando noto come si toglie con velocità la maglietta e la getta a terra.
Infila una felpa,rimanendo impassibile.
<<Mi puoi ascoltare? Se scappi dai problemi non li risolvi>>dico,mentre lui scoppia a ridere come se avesse sentito una battuta esilerante.
<<Parli proprio tu. Il tuo problema maggiore è cosa scegliere fra le vetrine di Via Monte Napoleone>>sputa acido.
<<Perché mi dici questo?>>chiedo, perché veramente,non trovo la motivazione.
<<Fatti un esame di coscienza>>dice con un odio fra le labbra che mi si sgretola il cuore.
Mentre io sono occupata a non piangere,lui inizia a sfogarsi.
<<Pensi che il mondo sia fatto di colori,emozioni e sensazioni bellissime? Ci credi davvero Armonia? Ma dove cazzo vivi? Cazzo ma non ci vedi? Non vedi come ci stiamo consumando a vicenda?!>>sbraita,mentre io nervosamente mi asciugo le lacrime<<sei solo una stupida ragazzina. Sei entrata nella mia vita per una stupida scommessa,con il tuo essere buonista e ottimista per ogni minima cosa. Ma come cazzo ho fatto a venirti dietro cazzo? Mi drogo? No,non ancora. Sei sempre così positiva,così tanto che a volte ti odio. Sì,cazzo io ti odio>>dice,mentre io ormai,non so come smettere di piangere.
<<Ma non ti ho fatto niente...>>mormoro.
<<Ah no? Piccola,ti rinfresco la memoria:due giorni fa,visto che sei furba quanto una noce,sei riuscita a farti beccare sotto casa mia,e sei finita sulla prima pagina di un cazzo di giornale nazionale. E pensa un po' chi ha scritto l'articolo? Il tuo amorevole fidanzato! Che casualità! Pensa spiegare a quel cretino che era una ragazza simile a te? Ma tanto tu, ovviamente vivi nel tuo mondo di bambole e felicità. Cazzo>>impreca mentre respira affannosamente<<cazzo,io ti odio>>mormora.

Armonia//Irama PlumeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora