☆ padfoot ☆

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Entro in classe, è completamente vuota: solo un enorme armadio contenente sicuramente un molliccio. Dalla porta dell'ufficio esce Remus Lupin, il nuovo professore.

Io sono sicurla di averlo già visto, ma per quanto ci provi non riesco a ricordare proprio dove. Solo quel filone di flashback dove era sempre con quel Felpato, ma non ero mai lì io.


"È proprio sicuro di non conoscere nessuno di nome Felpato?" chiedo, di istinto.

Sospira, e mi fa cenno di salire nel suo ufficio: mancano ancora almeno dueci minuti all'inizio della lezione, abbiamo tenpo di parlare. Saliamo le scale che portano alla gigantesca stanza, ogni anno cambia con il cambiare dei professori.

Lui si mette a sedere sulla scrivania e mi fa cenno di parlare: gli racconto il flashback, e del fatto che so di averlo già visto di persona, non attraverso scene di vita di persone che non conosco.

"No, non con-" lo interrompo.

C'è del siero Antilupo sulla scrivania, non si aspettava che io sapessi cosa fosse. Mi guarda ammirato: ho passato tutto l'anno scorso a leggere libri in biblioteca, tra cui anche un manuale di pozione del settimo anno.

Noto anche i tagli sulla faccia, sembra proprio che se le sia fatte durante una notte di luna piena.

"Lei è Lunastorta vero?"

I gemelli mi hanno fatto vedere, e anche usate, molte volte la Mappa del Malandrino, quella che hanno trovato al loro primo anno nell'ufficio di Gazza.

Appena ho sentito il nome di Felpato ho pensato alla frase scritta sopra quella mappa, dove erano presenti altri tre nomi oltre a quello: Lunastorta, Codaliscia e Ramoso. Vado a tentativi.

La sua faccia è chiaramente sorpresa, ho ragione.

"Se lei è Lunastorta, conosce sicuramente Felpato, cioè mio padre" dico sicura.

Sorride, un sorriso molto leggero, sta pensando a Felpato. È ovvio che non me o vuole dire, forse per volontà di mio padre?

"Sono più legato a te di quanto tu pensi" mi guarda negli occhi "io sono il tuo padrino Sofia"

Lo correggo con il mio soprannome, e gli spiego che odio essere chiamata con il nome completo. So che me lo ha dato mio padre, quindi da parte di un suo amico sentire da me che lo odio non deve essere il massimo.

Forse imparerò ad apprezzarlo nel momento in cui conoscerò mio padre.

"Se hai i capelli bianchi vuol dire che sei triste" mi invita a sedermi nella sedia di fianco a lui "Chi ti ha reso così?"

Mi dice che è di vitale importanza che lui lo sappia, secondo lui sono in pericolo a causa dei miei poteri. Non so se fidarmi di una persona che non vuole dirmi chi è mio padre.

"Fred Weasley" dico, dopo alcune decine di secondi in silenzio.

Annuisce, lo sapeva già. Cerco di non pensarci troppo, ma troppo tardi: mi giro verso uno specchio e in quei due pezzi di ghiaccio che mi ritrovo come occhi noto alcune macchie rosa e viola.

"Sophie, tu hai una cosa che in pochi hanno" ritorno con lo sguardo su di lui "Sei una Vira Animi"

Una Vira Animi è un tipo di strega, molto potente ma allo stesso tempo manipolabile, di cui poteri dipendono dalle proprie emozioni. E la tristezza è ciò che rende più debole una Vira Animi, perchè le persone riescono ad entrare nel suo animo, e anche in quello della persona causa del suo dolore. È genetico, dice lui, ma mia madre non lo è.

Mi racconta che l'unica ragazza che Lupin conosceva con questi poteri andava a scuola con lui, e a quel tempo tutti credevano solo fosse pazza, ignoravano il fatto che fosse in realtà più potente di tutti loro.

"Tutti tranne noi, noi ne eravamo convinti invece" quel noi, strano.

"Come fa lei a saperlo?" dico riferendomi ai miei poteri.

Felpato glielo ha detto, ovviamente. Prima che io gli chieda per la decima volta l'identità del suo amico, questo mi dice di andare con gli altri in classe.

Apro la porta e vedo tutti guardarmi confusi, dopotutto non è da tutti entrare nell'uffiicio del professore. Scendo le scale e vado tra Harry e Ron.

"Intrigante vero?" chiede il professore, riferendosi all'armadio "Qualcuno sa dirmi cosa ci potrebbe essere lì dentro?"

Rispondo: un molliccio. Dieci punti a Grifondoro, sorrido a mio cugino Draco che sta in un angolo della stanza.

"Qualcuno sa dirmi come è fatto un molliccio?" continua Lupin.

Alzo di nuovo la mano, Hermione risponde da dietro di me: non mi ero accorta che ci fosse anche lei, strano.

"È un mutaforma, assume la forma di ciò che ci fa più paura, per questo sono così pericolosi"

Altri dieci punti, che bello. Batto il cinque ad Hermione, che sorride compiaciuta. Per respingere un molliccio basta dire 'Riddikulus', ci spiega lui, ma non basta: quello che sconfigge di più un molliccio sono le risate, bisogna trasformarlo in qualcosa di divertente.

"Ora mettetevi in fila e pensate a qualcosa di buffo" è la consegna che ci da il professore, sarà divertente.

[...]

Lupin mi ha chiamato per la centesima volta nel suo ufficio: ultimamente mi sto emarginando da tutti, neanche George mi parla molto, non so il perchè.

Oggi quando sono andata in Sala Grande ho visto Fred e George fare tantissimi scherzi e ridere come dei matti, a quanto pare non gli servo più, hanno anche tinto i capelli di Draco senza di me. Mi sento più vuota di prima.

Arrivo davanti alla classe di Difesa contro le Arti Oscure e entro, busso alla porta dell'ufficio di Lupin e lui mi fa entrare.
Vedo seduti in due sedie vicine Fred e George.

"Scusi professore ma ho pozioni e Piton mi potrebbe uccidere se faccio di nuovo-"

"Sophie, so benissimo che ora hai un'ora buca" mi interrompe lui.

Provo ad inventarmi altre mille scuse, ma nessuna regge. Mi chiede di sedermi tra i gemelli, io rifiuto categoricamente.

"Oh Godric" inizia Fred "Non fare la bambina e vieni qui" lo dice senza guardarmi neppure negli occhi.

Mi ha datto della bambina? Come può anche solo pensare di permettersi di dirmi una cosa del genere. Controbatto, e lui ride.

"Professore, mi avvalgo della facoltà di poter dire di no se urtata dalla presenza di quell'individuo" continua a ridere.

Mi prende in giro, non capisco se la cosa mi faccia più dispiacere o stare male. Prendo la sedia che è tra i gemelli e la piazzo nel punto in cui sono dall'inizio della discussione.

"Ora sono seduta" incorcio le braccia.

Il professore è chiaramente infastidito dal mio comportamento, mi paragona a mio padre, dicendo che si vede che sono sua figlia. Non so, ne sono fiera.

"Vieni qui tra loro due, Sophie" dice, il tono più calmo del mondo.

Faccio come me dice lui, in fondo è sempre un mio professore, e non voglio perdere punti della casa al momento.

fred weasley ~ you are my sunshineWhere stories live. Discover now