☆ i survive ☆

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Arriviamo tutti e quattro a Villa Malfoy. I ricordi della mia infanzia mi assalgono, posso anche vedere i piccoli Draco e me che corrono per l'ingresso, giocando a Godric solo sa cosa.

Il biondo mi tira per un braccio, mi conduce verso la sala da pranzo: all'interno il solito lunghissimo tavolo di legno nero e, a capotavola tra tutti i mangiamorte, Voldemort.

"Ci rivediamo" si alza il signore oscuro, viene verso di me molto lentamente "Ho scelto di darti due possibilità"

Mi prende la mano, il cuore mi batte forte. Penso a Fred, a quando si sveglierà e non mi troverà, non ho neanche avuto il tempo di lasciare un biglietto.

Passa un dito sudicio sulla pelle del mio avambraccio, mi graffia leggermente con l'unghia dell'indice fino a formare un disegno: quello che hanno come tatuaggio.

"O decidi di venire marchiata, e dopo sarai libera di tornare a casa ma per sempre legata a me"

Deglutisco: il solo pensiero di poter avere quel segno a vita mi fa venire la nausea. Tolgo il braccio dalle sue mani e mi tiro su la manica della maglia, guardandolo negli occhi.

"Oppure, starai qua fino alla fine dell'estate e poi farai la professoressa di Difesa contro le Arti Oscure a Hogwarts" si avvicina al mio orecchio "E se proverai a tornare a casa, ti ucciderò io stesso"

Mi mettono davanti alla scelta più difficile che io abbia mai dovuto prendere. Non credo che mi lasceranno del tempo per decidere, non hanno così tanta pietà di me.

Gli occhi di tutti i presenti mi bruciano sopra, vorrei che morissero tutti, uno a uno. Piton mi guarda da dietro la spalla sinistra di Voldemort, lo odio.

"Andrò ad Hogwarts ad insegnare" mi porge la mano, io gliela stringo.

Mi spiegano: da questo momento, io non potrò lasciare la casa senza Narcissa dietro. Non potrò più vedere neanche l'ombra di Fred, o di George, o di Harry, Hermione, Ron e Ginny. Non potrò avere una gravidanza sana sicuramente.

Narcissa mi porta nella camera dove dormivo anche da piccola, ci sono ancora molti dei miei vestiti.

"Mi dispiace, Sophie" Cissy si avvicina a me, mi abbraccia.

Ricambio il suo abbraccio, mi iniziano a cadere alcune lacrime dagli occhi. Non ce la posso fare, non ce la posso davvero fare.

"So che Draco te l'ha detto" mi tiene per le spalle mentre cerca di guardarmi negli occhi, non lo fa perchè si sente troppo in colpa "Non le hanno ancora fatto nulla, ma non te la faranno vedere"

Poi esce. Mi ha fatto credere per tanti lunghissimi anni che sua sorella fosse mia mamma, ma so che lo ha fatto per amore fraterno. Potrei anche perdonarla, credo.

Mi metto le mani sulla pancia: ancora non ci credo che qua dentro sta crescendo mio figlio. Mio e di Fred.

"Come va?" entra Draco bussando alla porta aperta, mi giro in fretta verso di lui.

Mi butto sul letto sbuffando, lui mi raggiunge e si mette seduto ai miei piedi. Guardo il soffitto: ogni secondo che passa mi sembra tutto più assurdo.

D:"Sai che non lo avrei mai fatto se non fossi stato obbligato" mi guarda, io lo guardo "Mi dispiace"

Sa benissimo che lo sto giudicando, ma io so benissimo invece che mi fa tanta pena. Sono convinta che avrebbe potuto dire di no, ma sono consapevole del fatto che suo padre sia un enorme manipolatore.

"Quel che è fatto ormai è fatto, non ha senso che tu ti dispiaccia" mi alzo e mi avvicino allo specchio.

Guardo tutte le cianfrusaglie che non vedevo da una vita: giochi e giochini che usavo da piccola, e qualche lucida labbra comprato a Diagon Alley con Narcissa. Non mi mancano per nulla, quei tempi.

fred weasley ~ you are my sunshineWhere stories live. Discover now