☆ distress ☆

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Silente ci ha appena annunciato che quest'anno si svolgerà il Torneo Tre Maghi ad Hogwarts, per cui verranno ospitati qui gli studenti di Beuxbatons e Durmstrang.

Entrata pazzesca: corrografie e balli tradizionali fantastici, le ragazze di Beuxbatons davvero bellissime, quelli di Durmstrang molto seri invece.

Ron ha iniziato a esultare appena ha visto Viktor Krum entrare, al fianco del loro preside. Proprio innamorato perso, io e George cominciamo a ridere mentre Fred canta una canzoncina per prenderlo in giro.

Il torneo consiste in tre prove, a detta di Silente pericolosissime, per cui solo gli studenti maggiorenni potranno partecipare a questa edizione del torneo tremaghi. Regola particolarmente idiota, se posso dire.

Non che avessi voluto partecipare, però non credo che sia una questione di età, ecco. Avrei comunque proibito a tutti i miei amici di partecipare, e su questo non ci sono dubbi.

Oltretutto, abbiamo anche un nuovo professore: Alastor Moody, grande Auror che ha messo ad Azkaban la maggior parte delle persone che lo meritavano.

[...]

Io, Harry e Ron corriamo con fretta per l'ultimo corriidoio dell'ala est, vuote ormai perchè tutti giustamente sono a lezione. Ci eravamo persi nel parlare quando ci siamo accorti che la lezione era iniziata da tre minuti, e essendo la torre di grifondoro dall'altra parte del castello siamo arrivati decisamente in ritardo.

"Buongiorno professore" diciamo in coro noi tre, senza fiato.

Corriamo a sederci negli unici tra banchi vuoti che rimangono, loro due insieme in terza fila e io di fianco ad Hermione, che mi aveva tenuto il posto, in prima.

"Black, non preoccuparti, credo tu sia già abbastanza preparata nell'argomento" mi sorride il professore, un sorriso inquietante.

Mi giro verso Hermione, con lo sguardo interrogativo: mi sembra turbata, come se la lezione a cui sta assistendo fosse la più disturbante della sua vita. Mi spaventa.

"Ci illustri lei la terza maledizione" si avvicina, io con lo sguardo più sorpreso che mai. Spero stia scherzando.

Mi mette un ragno sul banco, probabilmente la cavia degli altri due anatemi. Deglutisco e guardo il professore, scuoto la testa ripetutamente, non voglio farlo.

Il suo sguardo mi ammazza, sembra una persona così viscida, al contrario di ciò che pensavo. E anche ciò che dice mi ammazza.

"Non dovrebbe risultarle difficile, visto le sue discendenze" si abbassa sempre di più per riuscire a catturare il mio sguardo, abbassato per ora.

Lo guardo negli occhi con le lacrime che urlano di scendere, sussurro un leggerissimo no. Lui si alza arrabbiato, e uccide il ragno con l'anatema che uccide, l'Avada Kedavra.

È terribile anche solo sentirlo, e un vago ricordo mi torna in mente. Una donna che parla, mi parla. Dice di non preoccuparmi, che andrà tutto bene, che diventerò una ragazza forte. Poi viene uccisa da quella maledizione, la voce ad urlarlo è quella di mia mamma.

Appena finita la lezione corriamo tutti in Sala Grande: negli ultimi due giorni in molti stanno mettendo il loro nome nel calice di fuoco, per venire estratti e partecipare al torneo, è interessante vedere chi ci prova.

Dalla porta entra Cedric, che viene acclamato da moltissime persone, per lo più ragazze. Questo corre verso il calice e lascia cadere il biglietto di pergamena all'interno di questo.

Mi guarda e strizza l'occhio, io ridacchio e scuoto la testa. Subito dopo, un altro applauso riempe la sala grande: sono entrati i gemelli. Spero non provino a fare nulla.

Annunciano di aver preparato una pozione invecchiante, proprio per l'occasione. Mi alzo e vado verso di loro, mi ci piazzo davanti, mi guardano confusi.

So che non funzionerà, la linea dell'età è stata tracciata da Silente, il mago più potente del mondo, e al cento per cento non si fa ingannare da uno dei loro stupidi trucchetti. Ma è meglio prevenire che curare.

"Non lo farete" dico, guardando prima uno poi l'altro negli occhi.

L'attenzione di tutta la sala mi fa sentire abbastanza a disagio, ma non mi importa: se loro davvero venissero estratti, non saprei che fare.

"Dai Sophie, è così, tanto per fare" ridacchia Fred, non sono mai stata più seria di quanto non lo sia adesso.

"E se funzionasse e veniste estratti?" di nuovo, le lacrime agli occhi.

È assurdo, ho questo ricordo di qualcuno che mi dice che le lacrime sono il sanguinare dell'anima. Mi sembra, ma sembra anche ad altri, che la mia anima si ferisca troppo spesso e anche per le minime cose.

"Non voglio che vi facciate del male" concludo, loro mi guardano.

Fred avanza e io lo prendo per il braccio, lo sto supplicando con tutta me stessa: gli occhi, la bocca, le mani, con tutto. Probabilmente anche i capelli hanno cambiato colore.

"Torna da Diggory" non capisco se lo dice per darmi fastidio o se è seriamente geloso.

Gli lascio il braccio e loro corrono verso il calice, li guardo davvero male mentre bevono tutta la fiala e si buttano all'interno della linea.

Non passa molto tempo prima che vangano scaraventati via, per fortuna. Esco prima che loro possano fermarmi, non ho proprio voglia di parlare con loro.

Non che mi sia offesa, ma Fred mi da fastidio quando fa così. Peccato che io lo ami più di qualsiasi altra cosa al mondo.

[...]

Questa sera c'è la selezione, stringo forte la mano di Hermione dall'ansia: nel caso in cui spuntasse anche solo un mio conoscente potrei mettermi a piangere. Sono sensibile in questo periodo, non ho idea del perchè.

Viktor Krum per Durmstrang, Fleur Delacour per Beuxbatons e Cedric Diggory per Hogwarts. Mi dispiace per loro.

Tutta la sala scoppia in un fragoroso applauso dopo che Silente ha mostrato a tutti la coppa tremaghi. Parteciperei solo per quella, ad essere molto sincera.

Prima che tutti si possano alzare, l'aura che emana il calice e il suo fuoco diventano rossi - segno che sta uscendo un nuovo biglietto - e tutti ci guardiamo confusi. Appunto, escono altri due frammenti di pergamena, insieme, che cadono all'unisono per terra.

Silente li raccoglie, il terrore nei suoi occhi. E io ho davvero una terribile sensazione.

"Sofia Black e Harry Potter" grida lui, io e Harry ci guardiamo.

Silente ci richiama, e noi attraversiamo il corridoio, con i sussurri di tutti che mi invadono le orecchie da quanto li sento rumorosi. Non ci dice nulla, il preside, quindi noi andiamo nella stanza dove tutti gli altri sono andati, i capelli viola per la paura.

Arrivano i professori, ci chiedono ossessivamente se fossimo stati noi a mettere il nostro nome nel calice, e noi tutte le volte rispondiamo di no.

Credo che il mio cuore stia battendo più veloce di un treno in corsa, non che io abbia paura per le prove o per il torneo in generale, ho paura per il fatto che io sia stata estratta quando non ho messo il mio nome nel calice.

L'unico a difenderci è il professor Moody: il calice di fuoco è uno strumento davvero tanto potente, che non si fa raggirare da due ragazzini di quattordici anni sicuramente. Per cui, lasciano la decisione a Bartemius Crouch, che non ho idea di che ruolo occupi all'interno del Ministero della magia, sicuramente un ruolo importante.

"Le regole sono regole: il Calice di Fuoco costituisce un contratto magico vincolante" dice lui, ci guarda "Non hanno scelta, sono due campioni Tremaghi"

Deglutisco e guardo Harry, lo stesso sguardo impresso sui nostri volti: pura angoscia.

fred weasley ~ you are my sunshineOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz