Diciotto

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Skylar's POV:

Camminai faticosamente verso il mio armadietto, cercando di cancellare il pesante sonno da tutto il mio viso.

Odiavo, disprezzavo assolutamente andare a scuola quando non avevo dormito la notte precedente.

Ma di nuovo, a me non era mai successo. Ora, sembrava che accadesse abbastanza costantemente. Da quando quel certo qualcuno era apparso nella mia vita. Niente sembrava più normale, non dalla mia prima conversazione con Caden.

Non potevo però attribuirgli tutta la colpa. Tutto era iniziato molto prima, quando mi fu spedita quella lettera misteriosa.

Inviata da BM. Blake Matthews.

Caden mi aveva salvato la vita solo quando avevo stupidamente seguito le istruzioni anonime contenute in quella lettera.

"Che cosa ti è successo ultimamente, Sky?" Chiese Alex, aprendomi l'armadietto mentre io continuavo a fissarlo e non facevo alcun movimento per aprirlo da sola.

Erano successe molte cose.

Molte cose che non stavo dicendo ad Alex.

"Sono stanca, Alex. Ti racconterò tutto quando non lo sarò." Appoggiai la fronte contro il freddo metallo, cercando di capire perché la mia mente fosse così oberata di lavoro.

Ero troppo spaventata per dormire la notte scorsa quando Blake Matthews era comparso a casa mia all'improvviso. Anche quando ci provavo, non riuscivo a dormire. Continuavo a girarmi e rigirarmi, troppo concentrata sui pensieri e sulle domande nella mia testa. Tutto quello a cui riuscivo a pensare era Blake e quel sorrisetto d'intesa sul suo volto, le gang, il sangue e gli spari.

Stava progettando qualcosa di brutto per la mia famiglia? Come facevano i miei genitori a conoscere lui e i suoi genitori? E se avesse fatto del male ai miei genitori?

"E quando non sei stanca?" Chiese Alex sarcasticamente.

Alzai le spalle impotente, tirando fuori il mio libro di algebra e chiudendo di nuovo l'armadietto.

Sapevo che dovevo dirlo a Caden. Anch'io avevo bisogno di fargli un sacco di domande, su tutto. Deve conoscere le intenzioni di Blake. Blake non era suo fratello? Fratellastro?

Alex mi accompagnò alla mia lezione, probabilmente per assicurarmi che non mi scontrassi contro qualcuno, e non potei fare a meno di pensare a quanto fosse davvero un grande amico. Odiavo nascondergli le cose, soprattutto dopo quella notte del ritorno a casa.

Ma non avrei dovuto dire a nessuno di queste gang. Nessuno.

"Verrai con me a casa mia e ne parleremo, va bene?" Chiese, afferrandomi delicatamente le spalle per attirare la mia attenzione.

Annuii anche se ero sicura che la mamma non sarebbe stata felice con me se non fossi tornata a casa subito dopo la scuola, soprattutto dopo ieri sera. Ma se non avesse annuito, Alex avrebbe fatto un sacco di altre domande.

Ero stanca delle domande. Perché ne avevo già tonnellate in testa e mi davano la nausea.

Quindi mi avvicinai silenziosamente ai posti in fondo nella speranza di dormire un po' senza che l'insegnante non potesse vedermi. A quanto pare l'universo ebbe pietà di me perché proprio in quel momento arrivò un supplente.

Che meraviglia.

Sospirai di sollievo, posai il libro di testo sul banco e vi appoggiai la testa. Poi chiusi gli occhi. Tutti erano impegnati a fare quello che volevano dato che era ora libera. Io invece decisi di dormire.

Bitter Heart | ✔ (Italian Translation)Where stories live. Discover now