Ventiquattro

38.8K 1.1K 328
                                    

Skylar's POV

Dopo aver valutato i pro e i contro per l'ennesima volta, alla fine decisi di incontrare Blake.

Qual era la cosa peggiore che poteva succedere? Mi ritrovai a chiedere ogni volta che iniziavo a camminare su e giù davanti al divano del soggiorno.

Chicken miagolò rumorosamente dal divano, fissandomi. Penso che il mio gatto avesse potuto percepire la mia stupidità anche da lontano.

"Starò bene," dissi a Chicken, prima di raccogliere i capelli in una coda alta. "Ho bisogno di risposte. Blake potrebbe essere l'unico disposto a darmele finché i miei genitori non torneranno."

Andai in camera mia, presi un grande cardigan e lo indossai.

"Oppure, questa volta potrei essere colpita alla testa con successo," aggiunsi, continuando a parlare da sola con la mia gatta.

Avrei potuto aspettare che i miei genitori tornassero. Avrei potuto anche chiamarli e chiedere loro di cosa si trattasse tutta questa faccenda di Blake. Ma conoscevo i miei genitori. Non avrebbero parlato di nulla se non fossero stati qui davanti a me. A meno che non li avessi costretti.

Inviai un breve messaggio a Caden, facendogli sapere che stavo uscendo per vedere Blake, per ogni evenienza, subito prima di chiudere la porta dietro di me. Poi mi avventurai nelle strade quasi vuote e buie dietro casa mia.

E se non fossi tornata indietro? Pensai, proprio mentre il telefono mi vibrava in tasca.

Mi fermai a un angolo della strada, vidi che era solo Alex che mi mandava la foto di qualche problema di algebra che non poteva prendersi la briga di risolvere da solo, e lo rimisi in tasca ancora una volta.

Caden non aveva ancora risposto al messaggio. Ma mi avrebbe raggiunto se lo avessi chiamato, giusto?

Prima che avessi potuto cambiare idea, strinsi entrambe le estremità del mio cardigan a me e iniziai a dirigermi verso l'edificio abbandonato che Blake aveva menzionato nel suo messaggio.

Mi ci vollero alcuni minuti per imbattermi finalmente in quel vecchio palazzo e mi fermai appena lo raggiunsi, guardando l'alto edificio. L'esterno scuro e vecchio lo faceva sembrare abbandonato. Mi avvicinai all'ingresso e notai la vernice scheggiata sui muri fatiscenti. Alcuni coni arancioni capovolti all'ingresso mi dissero che una volta era stato un bel luogo di costruzione. Molto, molto tempo fa.

Dopo aver cercato ancora per qualche minuto una via d'ingresso, vidi sotto al chiarore della luna una vecchia scala arrugginita in un angolo.

Con cautela, iniziai a salire le scale, non sicura di dove stavo andando. Era così buio che dovevo fare attenzione dal non continuare ad inciampare. Quando finalmente raggiunsi l'ultimo gradino, vidi quanto ero effettivamente in alto. La scala a chiocciola sottostante era avvolta nella completa oscurità.

Un brivido mi percorse.

Forse stavo per commettere uno sbaglio.

Prendendo un profono e incoraggiante respiro, oltrepassai una porta di metallo lasciata aperta, che conduceva al tetto. In pochi secondi mi ritrovai a guardare il cielo notturno scuro tutt'intorno. Era tutto vuoto tranne il bordo su cui c'era seduto un ragazzo più o meno della mia età.

Il mio telefono vibrò di nuovo nella mia tasca.

Strizzai gli occhi e notai che la sua schiena era rivolta verso di me, le sue mani erano ai lati del suo corpo mentre guardava avanti verso il confine della città.

Blake. Era Blake, con i suoi capelli biondi arruffati e il vento che sferzava la sua giacca di jeans. Sembrava innocuo–innocuo quanto poteva sembrare un ragazzo come lui.

Bitter Heart | ✔ (Italian Translation)जहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें