3 - CARBONARA

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Il virus mi aveva avvicinato alla religione.
Nel senso che mi svegliavo la mattina e, appena mi rendevo conto di dov'ero e che non era cambiato nulla, facevo presente a tutto il pantheon, perlopiù cristiano anche se a volte divagavo in altre parrocchie, il mio, diciamo, disappunto, per la situazione.Forse non sei del tutto concorde... però confessa, qualche volta ci hai pensato anche tu.Comunque, mentre mi lavavo il viso, o al limite dopo il primo sorso di pessimo caffè, chiedevo formalmente scusa, e ringraziavo che fosse un altro giorno esattamente uguale al precedente, con me e i miei cari asintomatici.E anche questo lo fai pure tu, immagino.Ti starai chiedendo se è tutta così la storia.Se c'è un qualche colpo di scena, un qualcosa che vada la pena di leggere.Perché, guarda caso, hai l'agenda piena di impegni.Che si fa oggi? Mare? Montagna? Lago?No, dai, meglio un viaggetto fuori porta.Un aereo e via.È il momento migliore, l'inizio della Primavera, dicono.No, non lo dicono più vero?Ti dicono solo di lavarti le mani e di stare a casa.Quindi, visto che siamo qui a casa tutti e due, vai pure a farla una telefonata.Un'ora o due di telefono.Poi se ti va ritorni, tanto io resto qui.Intanto vado avanti, perché il colpo di scena c'è, almeno in questa, di storia.Era una mattina come tante.Anzi, era un weekend.Me lo ricordo perché mi ero alzato con calma e non ero corso come prima cosa al PC.È accaduto durante la colazione.Saranno state le nove e mezza, forse le dieci.Mi aspettava una mattinata vibrante di emozioni.Nell'ordine: lavatrice lenzuola e accappatoio, piccoli interventi di giardinaggio in terrazzo con opere di potatura di gelsomino e rosa che mi avrebbero richiesto una buona mezzoretta abbondante, riorganizzazione del tavolo della cucina che ora chiamavo pomposamente home office, e poi lei, la botta di vita finale.La carbonara con l'ultimo uovo rimasto.Non so se rendo.Pasta, uova, pancetta, grana.Se aggiungi sale e acqua tra gli ingredienti, potremmo quasi parlare di un piatto vagamente elaborato.Il realtà la mia carbonara fa abbastanza schifo, quasi quanto il caffè, ma non importa.È il climax ascendente che conta, mi capisci?Spero che tu non l'abbia fatta la telefonata, sai?Perché, insomma, torni e ti parlo della carbo.Tutto sommato falla ora.Oppure resta, perché è adesso che arriva.Già, così.In uno scoppio di lucine blu, tra il caffè e la carbo.Tante lucciole azzurro pallido, tipo piccoli led.Piccoli puntini che diventano sempre più grandi e lucenti.Fino a che si uniscono e mi ritrovo davanti lei.Una ragazza di luce.Piccolina, minuta, un metro e sessanta, suppergiù.Di un azzurro luminoso tendente al blu.Con le spalle larghe e un seno acerbo, appena accennato.Un viso con zigomi evidenti, scavati, quasi androgino.E gli occhi dal taglio orientale.Non a mandorla, ma quasi.E di un azzurro che tu non hai idea.L'azzurro più bello che si possa raccontare.Gli occhi di un husky con dentro l'acqua cristallina di una fonte di montagna e di un cielo completamente terso al largo del mare.Credo che il giorno in cui Dio ha creato l'azzurro, quello sia stato il risultato.E forse non mi sbaglio.Già, ti sto davvero raccontando di una ragazza blu in salotto.Penserai che sono pazzo.È la prima cosa che ho pensato anch'io.

COVID-GIRL: Blue, la ragazza virusWhere stories live. Discover now