9 - CON UN NOME NUOVO

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Abbiamo parlato per due ore buone.
E dopo aver appurato che non mi avrebbe contagiato, più per necessità che per convinzione al cento per cento, ho deciso di usare il bagno.Mi sono fatto una doccia e sbarbato.Ero di buonumore.Parlare con fagiolina mi aveva fatto bene.Mi aveva fatto ridere di gusto.Forse è ansia di comunicazione, forse stavo andando completamente fuori.Ma puoi anche capirlo, no?Ora non so se possiedi un mini appartamento o un castello, se vivi con qualcuno o hai almeno un gatto, però capita anche a te, a volte, di sentire che non è tutto come prima, no?Comunque, detto, questo, sono uscito dalla doccia che profumavo di pino.Fagiolina era a terra, come una barbona."Posso chiederti una cosa?""Spara.""Potrei farmi una doccia anch'io?"In effetti, aveva dormito per terra e puzzicchiava come avrei fatto io nelle sue condizioni.Sono andato in camera.Le ho preso degli asciugamani puliti e glieli ho messi in bagno."Vai, prima che cambi idea. Ma non azzardarti a usare la mia spugnetta. E usa solo gli asciugamani arancioni, che i verdi li uso io."Quando uscì, profumava di pino anche lei."Senti, fagiolina, come ti chiami?""Non ho un nome.""Dai.""Davvero non ce l'ho.""Ti chiamo fagiolina allora?""Se posso essere sincera non mi piace. Però fai come ti va...""Puffetta?""Puzzetta? Guarda che mi sono appena lavata.""Mamma mia, certo che è difficile parlare con te? Sceglitelo tu un nome allora.""Non lo so.""Fiona?""Fiona?""Sì. Fiona Appleseed.""Appleseed?""Appleseed è tipo quello che diffonde una malattia.""Che brutto. Non hai un nome carino che non metta tristezza o non sia offensivo?"Tu che nome le avresti dato?Te lo chiedo prima, perché poi magari hai da ridire.A me fagiolina e Puffetta ispiravano simpatie, e avrei continuato a chiamarla così.Comunque le proposi un'altra opzione."Che ne dici di Blue?""Blue?""Sì.""Perché sono blu, immagino.""Sì. Quindi se diciamo che sei Blue, siamo sicuri che è di te che si parla. È abbastanza neutro? O hai da ridire sul fatto che è un colore freddo?""No, il blu è un colore caldo.""Ma quando mai...""L'ho letto su un libro, te lo giuro."Sapevo di cosa parlava.Ho preso il tablet e ho cercato nella mia biblioteca."Parli di questo?""Sì, bravo!"Quando mi ha passato il tablet, mi sono reso conto tardi che ci eravamo scambiati un oggetto."Appoggialo lì, sul tuo tavolo."Si vedeva che ci era rimasta male, ma non le ho detto nulla.È stato più forte di me.Pensi che io sia così odioso?O un po' riesci a capirmi, ammesso che tu mi creda?Avevo paura comunque.Abbiamo paura di un virus che non si vede, figurati a vedere di fronte a te la ragazza virus, anche se si spaccia per una semplice fagiolina.Lo capisci che non è così facile?Non è facile raccontartelo, figurati viverlo.Sforzandomi di non pensare, le ho passato una sedia."Questa è la tua sedia, questo mobiletto il tuo tavolo, e adesso penso a come sistemarti per farti dormire.Adesso ti apro la lavastoviglie e tu, senza toccare nulla, metti dentro i tuoi piatti. Ok?"Lei obbedì serena."Posso davvero?" mi ha chiesto, avvicinandosi alla sedia."Sì, tanto ormai se devi contagiarmi lo hai fatto, no?""Non devo contagiarti.""Allora puoi sederti.""Grazie.""Scusa, ma più di così non riesco.""Non importa, va bene. Ma almeno parlare possiamo?""Credo di sì. Credo che non possiamo fare che quello."

COVID-GIRL: Blue, la ragazza virusWhere stories live. Discover now