10 - CE L'HAI PRESENTE WONDER?

25 2 0
                                    

Non è stato facile all'inizio.
Ti direi per colpa di entrambi, ma forse non sarei del tutto sincero.Abbiamo iniziato quasi ignorandoci, o con scambi di battute piuttosto infelici.Ma tanto l'hai capito che non è qui che leggerai grandi dialoghi, no?Lo specchio rotto in camera e la fasciatura sul braccio mi ricordavano di come l'avevo trattata.Credimi.La violenza con cui l'ho colpita, non lascia margine di comprensione.Sarei passibile di denuncia, e la quarantena certo non basta come attenuante.Per questo ho tentato solo in maniera blanda di farle capire che non era la benvenuta, ma non le ho più usato minacce o violenza.Le ho concesso il minimo indispensabile, perché mi faceva ribrezzo questa attitudine così aggressiva e violenta che, con ogni evidenza, era parte di me.Non so come la vivi tu, ma per me, questa esperienza, anziché essere un qualcosa di edificante, ti tira fuori la parte peggiore.È tutto un misto di percezioni alterate.Di frustrazione, mista a rabbia e paura.La noia è il meno.E la fortuna è che, pur in assenza di slanci di euforia, perlomeno non c'è spazio per ansia o depressione.Per il momento, perlomeno.È tutto così altalenante, a momenti lento e ovattato, a momenti iperattivo che sembra riverberare nell'aria e amplificarsi all'infinito.Forse sono solo io a sentirmi così, non lo so.Tu che dici?E figurati che tutto sommato mi sembra di cavarmela bene.Ma forse farnetico.Magari sei un medico reduce dall'ultimo turno, e stai piangendo sotto la doccia mentre ti lavi via le persone che non sei riuscito a salvare oggi e queste parole ti fanno solo ribrezzo nella loro grettezza.No, non avresti né il tempo né la forza di leggerle.Mi sa che sei più come me, con limiti e debolezze simili a miei.Che poi, mi sa, in questo giorni sono un po' quelle di tutti.Non che le stia difendendo.Sai, mi piacerebbe raccontarti un'avventura migliore di questa, che so, di me immunologo che ha scoperto il vaccino o di me eroe perché nel mio sangue c'è, inaspettato dono di natura, l'anticorpo che combatte il virus.Invece ho solo in casa la ragazza virus, e solo questo ho da riportare.Quinti, tornando a lei, avevo tirato fuori la parte del divano che diventava un letto di fortuna, e le permettevo di dormire in salotto.In più condividevo con lei il cibo.Le passavo un piatto sul solito mobiletto IKEA, senza mai chiederle se le andava qualcosa di particolare.Mangiava in silenzio, ma con appetito.E mi ringraziava, sempre.Quando la servivo e quando aveva finito.Poi le mugugnavo un buonanotte, e mi rintanavo in camera, a leggere o guardare la tele, lasciandola al buio col divieto assoluto di toccare il divano o il telecomando o il cibo.Lei mi sorrideva e mi ringraziava ancora.Sarebbe stato più facile se non fosse stata così educata e gentile.Ce l'hai presente Wonder?La storia di quel bambino deforme dove ad un certo punto dicono: "Quando ti viene data la possibilità di scegliere se avere ragione o essere gentile, scegli di essere gentile."No? Dovresti leggerlo o vedere il film.O entrambi, come ho fatto io.Ecco, lei sceglieva spontaneamente di essere gentile.Sempre e comunque.Io invece, ti posso dire che, altra cosa vera che dice quel libro, dopo un po' ti ci abitui.Come quel bambino deforme, che prima faceva paura e poi nemmeno ti accorgevi di com'era, anch'io mi stavo abituando.Dopo un po' non facevo più caso al fatto che fosse blu.Al mattino preparavo la moka per due, a pranzo due piatti, il the nel pentolino più grande a metà pomeriggio.Cose così.Banali, distaccate e diffidenti, ma pian piano, sempre più normali.Certo non è così semplice, la storia.I primi dialoghi, ad esempio.Un disastro.Me ne uscivo con un: "Quindi a te piace uccidere la gente?""No. Ti ho già spiegato che sono la matrice, e non il virus. E comunque anche per il virus è più una questione di corpo ospite e sopravvivenza. Non ritengo si possa associare al piacere.Ma dimmi di te... accoltelli le persone d'abitudine o è una passione che hai scoperto nell'ultimo periodo?"Era un virus arguto, non c'è che dire.Pur confondendo ancora alcune parole, sapeva tenermi assolutamente testa.In una circostanza differente, l'avrei trovata simpatica e ci avrei fatto amicizia.O più probabilmente a botte.Però ero sopraffatto da questa sensazione.Anzi, da questo insieme di sensazioni.Da un lato, era in qualche modo piacevole, avere qualcuno che mi facesse compagnia.Per quanto assurdo, nonostante la paura, è innegabile.Anche se lo sto dicendo col senno di poi.Dall'altro lato, il mio animaletto domestico, anziché essere un cane o un gatto, era tipo un serpente a sonagli o uno scorpione.Fatalità, visto che in tele, lo sai anche tu, non fanno niente, l'altra sera ho visto Vita di Pi.Hai presente Richard Parker?No?Beh, per fartela breve, un ragazzino naufraga e deve condividere una scialuppa con una tigre del Bengala, Richard Parker, per l'appunto.Alla fine di tutto, dopo aver rischiato di essere divorato, finisce che la ringrazia per la compagnia, dicendo che senza di lei non sarebbe sopravvissuto.Fine. Ho il dono della sintesi, modestamente lo so da me.In un'altra circostanza, un film così non mi avrebbe toccato così tanto.Ma per un attimo, quella sera, mi sono sentito un po' come Pi, e il film avrei voluto guardarlo con lei.Io sul divano e lei sulla sua branda, ma magari qualche parola avremmo potuto anche scambiarla.

COVID-GIRL: Blue, la ragazza virusWhere stories live. Discover now