0. come i pesci fuor d'acqua

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Timothee era un pesce. Un pesce fuor d'acqua.

Frequentava il secondo anno di liceo, e da due anni non aveva mai avuto una cerchia di amici su cui contare. Amava studiare, amava leggere, e partecipare alle convention dei suoi scrittori preferiti. I suoi compagni di classe però, così come quasi tutto il resto della scuola, non avevano i suoi stessi interessi. Nessuno di loro leggeva Nicholas Sparks, nessuno di loro aveva intenzione di studiare, nessuno di loro era almeno lontanamente simile a lui. Si sentiva inutile, come le Fonzie's al cioccolato, come i reality show che di reale non avevano nulla, inutile come nulla al mondo. Erano Eugenie e sua mamma le persone di cui si circondava, o forse no? Arriverà finalmente il momento per Timothee di circondarsi di altre persone? Persone come Lucas?

Giovedì 13 ottobre

Stava trascorrendo le sue giornate come al solito. Dopo essere tornato da scuola aveva pranzato con sua madre. Alle 16:30 avevano preso il the con Eugenie e successivamente si era portato avanti con i compiti. Se riusciva li anticipava, e ne aveva un sacco di tempo a disposizione non avendo amici con cui parlare o uscire. Non vedeva l'ora che arrivasse la cena, perchè dopo aver mangiato poteva dedicarsi alla lettura, seduto comodo sulla sua poltrona tanto amata, a leggere Sparks.

Finito di leggere, aveva ringraziato sua madre per il latte coi biscotti appena consumato, ed era andato a dormire.

Venerdì 14 ottobre

Quel giorno ci sarebbe stato il compito di matematica. Non era quella la sua materia preferita, ma andava comunque bene. Stava preparando i libri per l'ora successiva e nel frattempo con un orecchio, stava ascoltando i suoi compagni parlare della nuova alunna che sarebbe arrivata nei giorni successivi.

<<Oh bro, ma hai visto che figa che è?>>, uno di loro stava scorrendo le foto sull' Instagram della ragazza e di tanto in tanto faceva comparire un sorriso sghembo sul volto.

Per Timothee erano tutti ragazzi molto carini, ma non avevano neanche un grammo di materia grigia. Non capiva perchè fosse dovuto nascere in quell'epoca, senza tutti quei maleducati ignoranti intorno.

La cosa che gli dava più fastidio era che quei ragazzi, prima gli ridacchiavano alle spalle, poi nei compiti e le interrogazioni volevano i suoi suggerimenti e si comportavano gentilmente. Lui ormai li conosceva, c'era cascato alcune volte con i meno cattivi, ma da un po' di tempo a questa parta li lasciava perdere ed era contento persino delle loro gravissime insufficienze.

Si chiedeva il perchè dovesse essere il più stupido. Lui studiava e gli altri si prendevano il merito? Per Timothee non funzionava così. Ed era per questo che nessuno lo considerava se non per copiare, aveva dei gusti strani, non era alla moda, non mostrava interesse sessuale per le ragazze e se ne stava per i fatti suoi. Che c'è di così strano, si domandava. Non tutti possono essere estroversi e piacere a tutti, no? Ma il ragazzo era anche molto timido. Le sue compagne di classe non erano tanto male, cercavano di coinvolgerlo nelle discussioni, ma non capivano che lui non voleva quello. Non voleva stare la centro dell'attenzione. Odiava essere al centro dell'attenzione.

Tutti quelli sguardi su di lui lo spaventavano, lo rendevano teso. Sudava incredibilmente.

La professoressa arrivò e Timothee si mise al primo banco a destra. Accanto a lui si sedette una ragazza bionda, che... come si chiamava? Ah sì, Josephine.

Era una ragazza molto simpatica, carismatica, e nonostante avesse a che fare con molti ragazzi non si atteggiava, sembrava piena. Poteva essere una brava amica e una brava persona, se solo Tim avesse provato a conoscerla.

Qualche volta lei era anche riuscita a fare conversazione con il ragazzo, ma non voleva insistere perchè sapeva fosse introverso e di poche parole. Forse era l'unica che non lo metteva a disagio e quando lo vedeva star male si era sempre interessata a capire cosa avesse. 

Il compito andò bene, con i soliti cretini che volevano copiare e la prof che non si meravigliava del suo consegnare la verifica per primo.

Domenica 16 ottobre

La domenica era solito fare una passeggiata al parco con le cuffie alle orecchie. Amava godersi l'aria autunnale con le sue foglie rosse, gialle, e arancioni.

Si svegliava presto, si preparava, e usciva. Faceva la sua passeggiata e prima di tornare a casa comprava 3 cornetti. Uno di questi lo metteva sotto la porta dell'appartamento di Eugenie, l'altro lo metteva in un vassoio assieme ad una tazza di caffè e lo portava in camera di sua madre, che si svegliava dopo le 10.

L'ultimo cornetto rimasto lo mangiava sul divano, guardando le repliche delle 8:00, di How I Met Your Mother. Sì, si svegliava decisamente presto. Era una persona mattiniera, per lui non era un problema alzarsi alle 6 ogni mattina. Anzi, a volte si svegliava ancora prima e si metteva a ripetere.


Martedì 18 ottobre

Martedì, il giorno più brutto e inutile della settimana. Avrebbe avuto 2 ore di ginnastica e anche se lo sport gli piaceva -in tv- odiava il suo professore.

Faceva sempre in modo di metterlo in imbarazzo, con battute del tipo : ''Mutino, li vuoi fare questi 20 giri o no?". Timothee amava scherzare con sua madre e la vicina, ma con quelle persone nella scuola, gli veniva da spararsi solo a vederli.

Alla terza ora, dopo le prime 2 di ginnastica, la prof di Chimica fu interrotta nel bel mezzo della spiegazione.

La collaboratrice aveva bussato e si era introdotta nell'aula assieme ad una ragazza. Timothee inizialmente non capì si trattasse della nuova arrivata, non credeva arrivasse così presto.

<<Ragazzi e ragazze, date il benvenuto a Karime, la nuova studentessa.>>.

Tutti in coro la salutarono e la prof chiese a questa di presentarsi.

<<Ciao, sono Karime. Mi sono trasferita a Parigi da qualche settimana. Vengo dall'artistico e credo sia tutto. Non so che altro dirvi>>. E finì il suo monologo con un sorrisino.

<<Va bene così. Adesso prendi posto dove vuoi e cerca di seguire la lezione>>, concluse la professoressa.

La giovane Karime non sapeva dove sedersi e non voleva stare seduta vicino ad uno di quei ragazzi fatti di ormone. Fu in quel momento che notò un ragazzo molto sulle sue al primo banco a sinistra. Il posto accanto a lui era vuoto. Era perfetto, poteva sedersi lì, e così fece.

Timothee non stava per niente badando alla nuova compagna e alla prof, e non si accorse che qualcuno stava spostando la sedia accanto alla sua per sedersi. Ecco Karime, da vicino poteva notare la sua piccola cicatrice sulla fronte e gli occhi cristallini contornati da folte ciglia, ricoperte di mascara.

<<Ciao!! Piacere, Karime!>>. Gli pose ingenuamente la mano per due secondi, per poi sottrarla scuotendo il capo. Rise di nuovo, e lo salutò semplicemente agitando le cinque dita.  

<<Eh, io, si.. piacere, Timothee>>, rispose timido il ragazzo.

Com'era possibile che gli si fosse avvicinata? Credeva si sarebbe sicuramente seduta accanto ad uno di quei menomati dei suoi compagni.

Ed invece no, guardandosi intorno scorse anche altri posti liberi.

Lonely SoulsOnde as histórias ganham vida. Descobre agora