13. ok, farò finta di crederti

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Sabato 26 novembre

Per i ragazzi la notte passò molto velocemente, Lucas e Timothee restarono avvinghiati a baciarsi ancora, fin quando non si addormentarono proprio sul divano.

Theodore si svegliò in quella che doveva essere la camera da condividere con il timido, ma girandosi dal lato opposto, non vide il ragazzo accanto a lui. Poteva essere andato in bagno, questa fu la sua prima ipotesi, ma si ricordò che il timido gli aveva confessato di avere il sonno pesante, e che quindi non si alzava o svegliava mai per nessun motivo. Era evidente che ci fosse qualcosa che non quadrava. Scese al piano di sotto, cercando in cucina, in bagno, nella dispensa e infine provò con l'ultimo posto in cui non aveva controllato. Il salotto.

Intravide due persone stese ed abbracciate sul divano. Andò più vicino per scoprirne l'identità. Riconobbe immediatamente quei capelli semi lunghi scuri, ed i capelli caramello di qualcun altro.

Timothee e Lucas dormivano beatamente uno stretto all'altro, con il maggiore che stringeva da dietro l'amico di Theodore. Sorrise a quell'immagine, ma c'era comunque una domanda, perchè erano lì e posizionati in quel modo?

Non che gli dispiacesse, ma voleva saperne di più.

Il minore si svegliò per primo, rendendosi conto che non era il letto ad essere così morbido, ma il petto robusto di qualcuno dietro di lui.

Si sentì molto imbarazzato, non per Lucas, perchè era contento di stare in quel modo con lui, ma più che altro per Theodore, che li fissava.

Se in un primo momento si sentiva felice di aver trascorso la notte con il ragazzo, subito dopo se ne pentì. Che cosa gli era saltato in mente? Non era interessato ai ragazzi, non poteva esserlo.

Si alzò immediatamente scostando le mani del maggiore e scappando velocemente nel bagno, più triste che mai.

Cosa si era permesso di fare? Baciare un ragazzo conosciuto da meno di un mese, dare il suo primo bacio in assoluto, e per di più ad un ragazzo.

Cosa avrebberp pensato le persone? Era tutto sbagliato quello che stava facendo.

E poi era sicuro che Lucas non provasse assolutamente nulla per lui, era gay.

Non che gli omosessuali gli dessero fastidio, ma era convinto che tutti i gay fossero interessati solo a mostrarsi forti e indipendenti agli altri. Poteva anche essere una considerazione sbagliata di loro, certo, ma non avendoci mai avuto a che fare, non poteva sapere come funzionasse per loro.

In tutto ciò si guardò allo specchio, aveva dormito benissimo, non aveva occhiaie come si aspettava. Gli doleva ammetterlo, ma Lucas era molto meglio di un cuscino.

Chissà che aveva pensato, che un ragazzo bello e aperto come lui si fosse interessato ad uno alle prime armi in tutto.

Suo padre aveva ragione, era solo una nullità, non serviva a niente se non ad incasinargli la vita.

Flashback.

Julie, la madre di Timothee, aveva raccontato a suo figlio che suo padre fosse andato via a causa del lavoro e che non sarebbe tornato prima di qualche anno.

Il 12 Marzo 2013, l'uomo tornò a casa. Il bambino era contento di rivedere suo padre dopo due anni di assenza. Aveva anche fatto un disegno in cui c'erano sua madre, lui e suo padre che si tenevano le mani tenendolo al centro. Tutti e tre avevano delle facce sorridenti. Il bambino, avendo nove anni, non sapeva ancora disegnare bene, i corpi non erano altro che dei rettangoli con in cima un cerchio, a rappresentare la testa. Ma ci aveva messo tanto impegno nel farlo, aveva temperato tutti i colori per poter rendere il disegno più bello e speciale per l'arrivo del tanto amato padre.

Lonely SoulsWhere stories live. Discover now