17. lo prendo come un sì

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Mancava solo un giorno alla vigilia di Natale, Timothee e sua madre stavano facendo un giro fra i mercatini. Il timido ricordava ancora quando passeggiava lì con entrambi i genitori, ben dieci anni prima.

L'abbandono da parte di suo padre lo aveva ferito nel profondo, facendogli provare una bruttissima sensazione per parecchi anni. Era fortunato ad avere Julie come madre. Anche la donna aveva profondamente sofferto per via di suo marito, ma si era rimboccata le maniche superando la depressione e prendendosi cura di suo figlio. A sedici anni era riuscita a tirar su un bel giovanotto, rispettoso, educato e serio, ed era orgogliosa di lui. In più era molto felice che finalmente avesse trovato dei nuovi amici, e sperava che gli volessero bene e non lo deludessero.

*Flashback
Timothee, Julie e suo padre passeggiavano in piazza, dove numerose bancarelle esponevano dolciumi natalizi o oggetti fatti a mano. Il bambino amava il periodo natalizio, le luci, i colori, l'atmosfera che quel periodo dell'anno portava, le decorazioni e il cibo. Di solito il giorno dell'antivigilia preparavano una torta al cioccolato fondente da condividere con i parenti.

<<Papà, papà!>>, lo chiamò il piccolo.
<<Cosa c'è?>>, rispose attento.
<<Possiamo prendere quello, per favore>>, implorò Timothee indicando un peluche a forma di coniglio.

Suo padre non aveva voglia di spendere soldi per quei pupazzi inutili, aveva sempre odiato spendere i soldi per suo figlio, e lo guardò scocciato.
Il bambino ancora non capiva cosa gli prendesse, notava sempre che non ci fosse un grande rapporto tra loro, ma capiva che comunque suo padre era sempre impegnato al lavoro e che se si comportava in quel modo era quella la causa.

L'uomo non aveva voglia di fare il padre, ma non aveva il coraggio e la voglia di andarsene via, lo avrebbe fatto negli anni successivi, facendo provare grande dolore ad entrambi.
Sua moglie intanto lo guardava sempre con sguardo indagatorio, ma lui non le permetteva mai di ricevere spiegazioni, né di parlare o controbattere.
*Fine flashback

Sabato 24 dicembre

La vigilia di Natale, il giorno probabilmente più atteso dai mabini dell'anno. Tutti riuniti la sera a scambiare i regali, ad aspettare la mezzanotte.
Timothee e Julie erano a casa davanti ad un film natalizio, il Grinch. Avevano quella tradizione da quasi tredici anni e non l'avrebbero interrotta per nessun motivo al mondo.

Era un po' triste non poter passare quel momento con la famiglia ed i parenti, ma da quando il papà del timido gli aveva abbandonati finendo in carcere per cause poco legali, avevano perso i rapporti anche con la famiglia di quest'ultimo. Della famiglia della donna rimaneva ben poco, entrambi i nonni del ragazzo erano morti, tutte le zie erano lontane dalla Francia ed i cugini li sentivano di rado. L'unica persona con cui potevano passare la serata era Eugenie, che però essendo partita, non era con loro.

Karime si preoccupò di chiamare l'amico per salutare anche sua madre, anche se comunque avrebbero trascorso la sera del giorno successivo tutti in comitiva a casa della ragazza e- sfortunatamente- anche di Lucas.
Scoccata la mezzanotte i due aprirono i rispettivi regali. Timothee fu sorpreso di scartare la carta e trovare una felpa con l'autografo originale di Nicholas Sparks. Le sue labbra si piegarono in un dolce sorriso.

<<Mamma! Oddio, grazie!>>, disse stritolando la donna.
<<Non c'è di che, so cha hai questa passione e volevo regalarti qualcosa che ti piacesse veramente..>>, rispose sorridente.

Scartò poi il suo di regalo, trovando una tuta fiorata e degli orecchini, che sarebbero stati perfetti se suo figlio gli avesse mai presentato una ragazza.
<<Ti piace?>>, chiese esitsante.
<<Sì tantissimo! Lo indosserò se ci saranno delle occasioni importanti>>, disse alludendo ad una fidanzata, il ragazzo alle sue parole si imbarazzò ed arrossì.
<<Mamma!>>, la ammonì.
<<Dai Timmy, quand'è che me la presenti? Insomma, hai degli amici ora, quindi magari anche una bella ragazza da farmi conoscere, no?>>, chiese con un espressione furba e ridacchiando.

Lonely SoulsWhere stories live. Discover now