Capitolo 1

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Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa è un opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale.

  

Capitolo 1

Dopo quasi un'ora di viaggio e prendendo più mezzi tra quelli di superficie e sotterranei, quando Alice uscì dalla metropolitana si ritrovò in una delle piazze più affollate di Milano, era in anticipo per il suo primo colloquio di lavoro presso uno degli studi notarili più affermati della città. Fece un bel respiro per calmare il cuore che dall'agitazione batteva troppo veloce e si incamminò verso l'indirizzo che le era stato comunicato dalla Signora Serena, durante la telefonata di qualche giorno prima. Sentiva caldo e freddo, la bocca si era asciugata e le mani iniziavano a sudarle ma come le avevano detto i suoi amici Paolo e Claudio: «Il primo colloquio è sempre quello più difficile.»

Da quando si era laureata con il massimo del voti, la menzione e il bacio accademico, aveva trovato lavoro presso un piccolo studio, che però da qualche mese aveva chiuso e lei si era presa un po' di tempo per pensare a se stessa ma adesso era arrivato il momento di rimettersi in gioco. Il portone di legno pesante si apriva su un giardino lussurioso e ben curato che le diede serenità e l'ascensore antico fece rumore quando arrivò a terra. Al terzo piano una insegna color argento riportava il nome dello studio, Studio Villa. "Che strano", pensò Alice mentre suonava il campanello, lei aveva appuntamento con il Notaio Edoardo Villa, perché non c'era il nome? La porta le vanne aperta da un ragazzo alto e muscoloso e dal sorriso allegro che la fece accomodare nella sala d'attesa dove rimase sola fino all'arrivo della Signora Serena.

«Buongiorno, il Notaio la riceverà tra qualche minuto. Gradisce del caffè?»

«No, grazie» rispose Alice che si sentiva anche fin troppo nervosa.

Serena si defilò nel suo ufficio e lei prese il cellullare dalla borsetta, lesse qualche messaggio: il primo era quello di Claudio e Paolo ma c'era anche uno di sua madre, sembrava che si fossero messi d'accordo tutti riportavano la stessa frase: "In bocca al lupo." Sorrise e qualcuno che si era fermato sulla porta a osservarla fece lo stesso. Una ragazza su per giù della sua età, ben truccata e vestita, dai capelli biondo grano e gli occhi di un delicato nocciola. Alice alzò la testa e si scontrò contro il suo sorriso.

«Venga, l'accompagno, il Notaio la sta aspettando.»

Quando entrò nell'ufficio notò che era inondato di luce e attraverso le tende spesse e bianche passava un fresco venticello che trasportava anche il profumo dei fiori del giardino sottostante. Aveva bussato discretamente e lui le aveva detto di entrare senza distogliere l'attenzione dal documento che stava leggendo, solo dopo aver alzato la testa e averla guardata insistentemente le aveva detto di accomodarsi. Quando si fu seduta con la schiena dritta e le mani trattenute sulla gonna, pensò bene di prendere il curriculum dalla borsa per poi porgerglielo e appoggiare la borsa a terra, sincronizzando bene i movimenti.

«Non ha avuto lunghe esperienze lavorative, vero?»

«Mi sono presa una pausa di qualche mese dopo l'ultimo lavoro e prima di iniziare a cercarne un altro.»

«Bene, bene.»

"Chissà cosa vuol dire con quel suo bene, bene." Si chiese Alice osservandolo.

«Allora Signorina, parliamo di sesso.»

"Come di sesso?" Pensò Alice dagli occhi profondi e blu come l'oceano.

«Mi scusi ma sono qui per un colloquio di lavoro» disse mentre la sua mente si proiettò verso il tavolo ovale e lucido, dove si vide con le mutandine calate.

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