02 - Anno 2015

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Prima o poi avrebbe dovuto chiarire con Louis che quella era casa sua e lui semplicemente non poteva presentarsi a qualsiasi ora del giorno. In fondo però, che le importava? Non sarebbe rimasta in quel posto per sempre, soprattutto con un Neo - Agente da addestrare. Se ne sarebbe andata di nuovo, sarebbe scomparsa dalle loro vite, lasciandoli forse un po' tristi, ma vivi. L'ultima volta che aveva provato a vivere stabilmente in un luogo e in un tempo, una ragazza era rimasta uccisa e una città era stata bruciata a causa di fuoco anacronistico. Mai durante il Romanticismo si erano viste delle fiamme ridurre in cenere la pietra. Dopo quel piccolo incidente di percorso Lea aveva deciso: niente legami e soprattutto niente stabilità. In fondo, le piaceva viaggiare e la Storia ti permetteva di andare in posti sempre diversi.

"Andiamo Lea?" Louis entrò in casa e si buttò sul divano, passandosi una mano tra i ricci. Il sorriso gli morì sul viso nello stesso istante in cui vide Thomas, nell'esatto momento in cui fece passare lo sguardo sul fisico perfetto, il viso affilato e lo sguardo da modello del ragazzo. Non che Thomas si atteggiasse, semplicemente era un Agente e gli esseri umani soffrivano di complessi di inferiorità nei loro confronti. Non lo sapevano, ma lo sentivano. Sentivano di non essere abbastanza, di avere qualcosa di mancante. Vedevano la perfezione e non riuscivano a confrontarsi con essa.

"Lou, oggi il cinema è confermato?" Lea ignorò la situazione che aveva davanti e scelse una collana da mettere. Prima che Louis riuscisse a dire qualsiasi cosa, Thomas esclamò sopreso, rivolto a Lea:

"Stai bene con questo colore di capelli."

Lea si girò verso di lui, guardandolo come si guarda un errore e mimandogli di stare in silenzio. Era proprio noioso come Agente e decisamente poco sveglio rispetto a lei. Poi si rivolse a Louis:

"Lui è Thomas, un mio cugino italiano, ha deciso di fare un anno di scuola qui. E' arrivato questa mattina poco dopo che te ne sei andato."

Louis si rilassò improvvisamente. Cugino, era sua cugino. Chissà poi cosa aveva pensato, sapeva che Lea non si avvicinava mai a un ragazzo per quel motivo, eppure la vista di Thomas lo aveva destabilizzato.

"Oggi niente cinema, Lea. Ce ne andiamo a prendere una birra. Martha ha deciso che il film non le piaceva e tu non rispondevi al telefono."

La ragazza sorrise. Louis non faceva domande per la maggior parte del tempo e sembrava aver accettato un cugino misterioso abbastanza tranquillamente.

"E birra sia. Tommy, andiamo?"

Con grande sorpresa di Neumalea, Thomas sorrise.

"Ci vuole proprio una birra dopo un viaggio in aereo!" esclamò particolarmente compiaciuto di se stesso. Aveva detto la sua prima frase di senso compiuto in un'epoca diversa dalla sua e non aveva fatto errori. Certo, aveva sbagliato prima, anche se non capiva il perché. In fondo, aveva fatto solo un complimento e in quell'epoca era pienamente accettato che un ragazzo facesse apprezzamenti su una ragazza. Soprendendo di nuovo se stesso e sorprendendo anche Lea, uscì tranquillamente dall'appartamento, per poi affacciarsi dalla porta.

"Insomma, andiamo?"

Avrebbe dimostrato la sua potenzialità e la sua bravura, ne era sicuro.

La birreria era un piccolo locale al quale i ragazzi si erano particolarmente affezionati perché era la musica era carina e non troppo alta. Odiavano dover urlare per parlarsi e quella piccola birreria artigianale con le panche di legno e la luce soffusa era diventato il loro luogo di ritrovo preferito.

Lea era persa nei suoi pensieri, ma nessuno sembrava farci caso a parte Thomas. Louis e l'altra ragazza che si era presentata come Martha erano abituati alle stranezze di Lea. Prima regola: mai fare domande.

Il fabbricante di dèiWhere stories live. Discover now