03 - Prove di normalità

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Entrarono in classe e tutti si girarono verso Thomas: lunghe e provocanti occhiate dalle ragazze e sguardi assassini dai ragazzi.

"Chi è Lea?" chiede un ragazzo moro.

"Il nostro nuovo compagno di classe, Matt, si chiama Thomas"

"Ciao Thomas" urlò tutta la classe.

"Dai vieni vicino a me che la prima ora ci divertiamo c'è storia!" gli disse Lea indicandogli un banco a metà aula. Si sedettero e lasciò a Thomas il tempo di guardarsi intorno. La classe era personalizzata e dovunque c'erano poster, carteloni e scritte sui muri.

La prof. stava parlando di Galilei.

"Prof!"

"Signorina Chane mi dica" la professoressa era scocciata.

"In verità Galileo era stato avvisato che se avrebbe ritrattato dopo darebbe riuscito a completare la sua opera."

"Le sue teorie sono interessanti come sempre signorina. Perché deve sapere signor Thomas, che la vostra compagna di classe qui presente, ha idee piuttosto confuse riguardo le cause della storia, nonostante una conoscenza paurosa di date luoghi e persone."

"Oh ma prof lo so, a storia è la migliore da quando aveva dieci anni. Comunque sono d'accordo con Lea. L'ultima volta che qualcuno l'ha contraddetta abbiamo rischiato la..."

Lea gli tappò la bocca.

"Niente prof, continui la sua spiegazione!"

"Ma la catastrofe nucleare?!" chiese il biondo a Lea.

"Loro non sanno, ragazzino. Svegliati. Io faccio questi interventi per far ridere la classe ma nessuno sa la verità, dobbiamo sapere quello che c'è scritto sui libri!"

"Ma questo c'è scritto nei libri!"

"Non nei libri del 2015!"

Sul loro banco atterrò un fogliettino.

Scrivimi il tuo numero.
Da: la bionda dietro di te.

"Il che?"

"Numero, ma tu non ce l'hai il telefono, rispondigli che ti dispiace ma sei work in progress con un'altra" gli disse Neuma e così fece lui.
Lea alzò gli occhi al cielo sbuffando. Quella ragazza rasentava il ridicolo.
Al cambio dell'ora si scatenò il putiferio.

"Già te lo sei prenotato Lea?"

"Non so di cosa stai parlando"

"Ehi miss tatuaggio strano, lo sai benissimo. Thomas è mio, non provare a cercare di stregarlo con i tuoi occhietti azzurro cielo" - Lea metteva le lenti azzurre e una tinta lavabile castana - "perché è troppo bello per te"

"Scusa come ti chiami?" si intromise il ragazzo.

"Cyril" civettò lei.

"Cyril, io non sono di nessuno. E poi non ti conosco."

"Ci possiamo conoscere!"

"Solo se è anche lei un Agente" sussurrò lui a Lea.

"Vedi" si lamentò l'altra "fa la civetta."

"E' la mia migliore amica." sparò a zero Thomas. Il volto della bionda si fece raggiante.

"Ah-ah Lea, friendzonata!"

Thomas sorrise involontariamente, aveva imparato quel termine il giorno prima ed era felice di sentirlo usare.

"Non ci ha mai provato con me." rispose il biondo per poi pensare che tra lui e Neumalea, al massimo sarebbe stata lei a friendzonare lui, in un futuro più o meno prossimo.

Il fabbricante di dèiWhere stories live. Discover now